Marchecraft: scoprire il territorio attraverso le storie dei suoi artigiani
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Marche - Nata qualche anno fa da un’idea del marchigiano Federico Brocani, Marchecraft è una piattaforma che consente di scoprire il territorio regionale attraverso percorsi legati alla sua storia manifatturiera, coinvolgendo gli stessi artigiani in un vero racconto esperienziale.
Da quando abbiamo intervistato per la prima volta Federico per farci raccontare l’idea, il progetto ha fatto grandi passi avanti, compiuti grazie anche ad alcune esperienze fuori dai confini nazionali. «Ho portato Marchecraft all’estero tramite il progetto europeo E.Y.E. – Erasmus for Young Enterpreneur – racconta Federico – e ho condotto un lavoro di ricerca insieme a un’agenzia viaggi, specializzata nel marketing turistico per l’Italia. Con loro mi sono addentrato sempre più nel mercato del nord Europa, nello specifico quello tedesco: capire le loro abitudini, quello che ricercano e come farli venire nel nostro paese».
Questo lavoro lo ha trattenuto a Berlino per un anno, poi Federico ha avvertito l’esigenza di tornare in Italia per andare avanti e concentrarsi su Marchecraft: «Presso lo spazio Warehouse coworking di Marotta ho fatto la conoscenza di Massimiliano Camillucci, un freelancer che si occupa fra le altre cose di realtà virtuale e stampa 3D, il quale mi ha parlato della possibilità di utilizzare questa tecnologia nel turismo, nello specifico con gli artigiani di Marchecraft. Gli ho dato subito il via libera per buttarsi in questo nuovo progetto, contattando Olivia, un’artigiana che fa parte da tempo di Marchecraft. Ci siamo messi insieme e abbiamo creato 360° storytelling».
Questa novità è valsa la candidatura a Smau Milano 2018, dove il progetto è stato selezionato tra le start up più innovative della regione Marche. L’anno successivo, abbiamo avuto un ulteriore salto, con la selezione per partecipare anche a Smau Berlino. Senza però dimenticare la collaborazioni sul territorio: «Appena tornati da Berlino abbiamo avviato un progetto di realtà virtuale con il Comune di Fabriano per presentare in maniera immersiva la Carta di Fabriano attraverso il Remake Festival».
Arrivati all’inizio del 2020, come quasi tutta Italia, anche Marchecraft ha dovuto osservare un periodo di pausa forzata: «La quarantena ci è servita comunque per ridefinire il progetto e ricominciare da dove avevamo lasciato», spiega Federico. «Abbiamo presentato un nuovo artigiano che aveva aderito alla rete, raccontando le attività degli artigiani in periodo di lockdown, come stavano affrontando l’emergenza, e devo dire che sono stati molto creativi. Virgilio e Patrizia pubblicavano video-tutorial dove facevano vedere che cosa si poteva fare con gli attrezzi che abbiamo a casa tutti quanti, Maria Giovanna ed Elena ci hanno portato dentro la storia della tessitura e tutte le sue radici, altri ancora hanno raccontato con foto quello che stavano facendo, come affrontavano il periodo senza perdere l’ispirazione e, anzi, creando nuovi progetti, nuove idee».
Ma anche lo staff di Marchecraft non è rimasto con le mani in mano: «Il lockdown ci è servito per fare formazione e per capire come meglio presentare il nostro progetto. A questo scopo, abbiamo creato il tour Marchecraft tramite l’app Izi travel, che consente di compiere un bel viaggio ascoltando audioguide, video, descrizioni, ma anche di prenotare le esperienze tramite la scansione di un QR code».
Marchecraft non è solo un progetto rivolto all’esterno, a chi vuole visitare in maniera immersiva questa regione, ma è capace anche di fare rete attivando, connettendo e rivitalizzando il tessuto locale: «Abbiamo geolocalizzato 21 esperienze, dal nord al sud delle Marche. Sempre durante il periodo della quarantena abbiamo avviato un’altra collaborazione denominata Bag Experience, una bellissima idea realizzata insieme ad Alice, imprenditrice maceratese che sta cercando anche lei di ridare luce a prodotti tipici del territorio».
E ancora, racconti condivisi con travel blogger ed eventi in collaborazione con un agriturismo di Cingoli, casale Fabrizi, che hanno consentito di accogliere un pubblico variegato nei due workshop svolti finora, grazie anche alla grande e meravigliosa disponibilità degli host. «Stiamo continuando a ricevere richieste sulle nostre esperienze, perché il nostro è un prodotto destagionalizzato», sottolinea Federico in conclusione. «Questa estate ormai giunta al termine ci ha fatto capire molte cose che prima non tenevamo in considerazione riguardo il mercato italiano».
Due le novità in cantiere: «Stiamo lavorando per presentare nuovi artigiani a partire da ottobre; inoltre per il prossimo anno vorremmo proporre una tecnica artigianale nuova che abbiamo testato di recente e che vorremmo applicare per il lancio di un nuovo prodotto, limited edition, tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo anno. Però per adesso non posso dire altro…».
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