La Bargazzina, l’azienda dei contadini scienziati che promuovono la cultura delle piante – Piccoli produttori #5
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Bologna - Arianna, imprenditrice agricola, chimica ma soprattutto montanara ha sentito un forte richiamo a tornare a coltivare i campi di famiglia sotto gli occhi vigili dei nonni. Sull’Appennino, dove si trova la sua azienda agricola La Bargazzina, tutto è iniziato insieme al suo compagno Paolo, senza troppi mezzi, ma con tantissima voglia di fare.
Con il tempo, un po’ di esperienza in più e l’acquisto di nuovi strumenti, Arianna ha deciso di intraprendere anche la strada del vivaio. In questo modo ha potuto continuare ad osservare i complessi meccanismi che regolano il mondo delle piante e che per ora rimangono estremamente complicati da comprendere, anche per un occhio esperto come il suo. Una delle cose che più la affascina è il potere del seme, che ha una forza sconosciuta, ma senza la quale non ci sarebbe la pianta, la vita.
Presto La Bargazzina aprirà al pubblico anche un giardino officinale, dove poter far conoscere le piante ai clienti e condividere la conoscenza acquisita nello stare a contatto con questo mondo. Spesso, infatti, siamo spaventati dall’idea di acquistare una piantina per il timore di non sapere come trattarla una volta arrivati a casa; una delle missioni di Arianna è quella di educare, adulti e bambini, a trecentosessanta gradi – per questo è attiva anche una fattoria didattica.
Oltre a questa iniziativa, a breve ci sarà anche un’evoluzione nel senso della creazione di un laboratorio di trasformazione delle piante officinali, finanziato dal Piano di Sviluppo Rurale. Questa grande voglia di fare che traspare dalle parole di Arianna è dovuta al fatto che La Bargazzina è un posto per contadini che alla fine sono anche un po’ scienziati, che non si stancano mai di cercare nuove strade per portare la loro conoscenza e la loro esperienza ad un pubblico sempre più ampio e ad un livello sempre più alto.
Le misure restrittive imposte dall’emergenza Covid-19 hanno fatto avvicinare le persone all’Appennino (e alla natura in generale) e, per fortuna, non hanno fatto stravolgere completamente i ritmi dell’Azienda Agricola di Arianna e Paolo. Anzi, l’emergenza dovuta alla pandemia gli ha permesso di essere ancora più consapevoli della loro fortuna: poter svolgere quotidianamente il loro lavoro trascorrendo le giornate in mezzo ai campi con una rinnovata gioia nel portare avanti il loro progetto. La paura di dover lasciare indietro alcune parti dell’azienda, come il vivaio, è stata superata anche grazie alla possibilità di fare le consegne a domicilio.
Arianna ha capito, nel corso della sua (breve) esperienza, che nella vita non riuscirebbe ad immaginarsi da nessun’altra parte se non nella natura, che le ha insegnato anche un’importante lezione, tra le tante: non si può fare tutto e subito, ci vuole tempo. Una pioggia o una nevicata improvvisa possono causare uno stop inaspettato, non si riesce mai ad avere tutto sotto controllo e una programmazione precisa del futuro è impossibile perché tutto dipende dalla Natura, dal meteo e dal gioco di forze continuo che il mondo mette in scena quotidianamente. Questa incertezza, però, è controbilanciata dalla gioia che Arianna prova quando vede sbocciare un fiore subito dopo una gelata importante, perché la Natura è anche sorpresa e improvvisazione.
Il futuro è fonte di paura per Arianna, certo, ma non troppa. Una paura che alla fine non riesce a superare la felicità di poter fare ciò che più ama e che la rende felice: inseguire i propri sogni, a fianco del suo compagno Paolo e immersa nella Natura.
Forza della natura, una docu-serie di LUMA video, racconta le storie di piccole attività agroalimentari che durante il periodo difficile dovuto al Covid-19 non si sono mai fermate. Vuole dare voce a chi ha continuato a portare avanti la propria attività a testa alta, dimostrando l’importanza di coltivare il nostro presente e il nostro futuro. Per saperne di più clicca qui e leggi tutti gli articoli.
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