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È stata presentata pochi giorni fa la campagna #salvalamensa, un’iniziativa che coinvolge associazioni, medici e genitori per chiedere al governo di rivedere il Piano Scuola e abolire l’utilizzo di monoporzioni di plastica sigillate. Al via anche la petizione su change.org.
Lo scenario previsto per il consumo dei pasti in classe è il seguente: pasti tenuti in caldo per ore all’interno di monoporzioni in plastica sigillata con impatto ambientale enorme (11 kg di plastica/bambino/anno scolastico), perdita di posti di lavoro (perlopiù femminili) e aumento degli sprechi alimentari a causa del cibo scotto e poco invitante. A rischio anche la qualità nutrizionale del cibo a causa della “semplificazione del menù” e un aumento dei costi.
Franco Berrino, epidemiologo di fama mondiale che ha firmato e promosso la petizione, commenta: «Non c’è assolutamente nessuna ragione scientifica per pensare che siano utili le monoporzioni». Anzi, come sostiene Claudia Paltrinieri, fondatrice di Foodinsider.it: «Le monoporzioni stesse rischiano di essere una soluzione dannosa per la salute dei bambini. Come indica l’evidenza scientifica, il cibo processato, impoverito dei suoi valori nutrizionali e protettivi, è causa di patologie cronico-degenerative. I menù semplificati, sbilanciati e distanti dalla dieta mediterranea in termini di varietà e qualità nutrizionale sono fra le principali cause dell’obesità. Tutto ciò impatterebbe su quei bambini che vivono in condizioni di povertà assoluta, per i quali il pasto scolastico rappresenta l’unica occasione di nutrirsi correttamente, mettendo a rischio il principio di sicurezza alimentare come definito da OMS e FAO».
Il ricorso alle monoporzioni e la ‘semplificazione del pasto’ andrebbero in deroga ai nuovi CAM (Criteri Ambientali Minimi), resi legge dal Ministero dell’Ambiente lo scorso Marzo, che promuovono una mensa sana e sostenibile. La combinazione di carrelli termici e personale formato permette di rispettare le misure igieniche in sicurezza e applicare i CAM.
La campagna #salvalamensa nasce dall’unione dell’osservatorio sulle mense scolastiche Foodinsider con FOOD WATCHER e MenoPerPiù, due realtà che si occupano di divulgazione e promozione dell’alimentazione sana e sostenibile. Al tavolo della discussione partecipano anche Slow Food, AIAB e altre associazioni che rappresentano la società civile.
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