Fondazione Biellezza, parola ai biellesi per costruire la narrazione dell’identità del territorio
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Biella - Contribuire a sviluppare le attività legate al turismo nel territorio e offrire nuove opportunità lavorative e imprenditoriali soprattutto ai giovani del Biellese: è su questo che verte la Fondazione BIellezza, presentata ufficialmente il mese scorso nell’ambito di una conferenza stampa dai soci fondatori Paolo Zegna (Gruppo Zegna), Franco Ferraris (Fondazione CRB) e Maurizio Sella (Gruppo Sella), assieme al direttore di Cittadellarte Paolo Naldini.
La realtà vuole contribuire a dare una spinta all’economia del Biellese, in particolar modo nel campo del benessere e dell’ospitalità, mirando a un forte aumento di turisti e di potenziali nuovi residenti nel territorio. Nello specifico, è stato costituita nel febbraio di quest’anno per volontà della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, del Gruppo Sella e del Gruppo Zegna, che sono soci fondatori, assieme a Cittadellarte-Fondazione Pistoletto come socio sostenitore. Hanno aderito all’iniziativa più di 30 associazioni, imprese, fondazioni e privati cittadini, impegnandosi a sottoscrivere complessivamente, nell’arco del triennio 2020-2022, circa 2,5 milioni di euro; la sottoscrizione, comunque, rimane ancora aperta.
Oltre alle varie attività in programma inserite nella programmazione, si è concluso di recente il sondaggio promosso da Fondazione BIellezza che ha visto poco meno di 2mila biellesi esprimere una preferenza sulle parole e sugli slogan proposti per descrivere l’identità del territorio. Un incontro e confronto con chi vive la città che vuole divenire il cardine delle future strategie di comunicazione e di promozione del Biellese «come terra – si legge nella nota stampa del sondaggio – del benessere, delle relazioni e della qualità della vita».
Nel dietro le quinte del lavoro figurano venti personaggi biellesi di differente età, professione e caratteristiche personali, ma tutti accomunati da un personale attaccamento al territorio. Questo team si è operato per formulare concetti da esporre agli “intervistati” «pensando a cosa il Biellese rappresenta per loro e, ancor più, cosa del nostro territorio ritengono possa attrarre le persone che ancora non lo conoscono».
Il risultato della ricerca fornisce un quadro significativo di come viene percepito il territorio da chi lo vive, a partire dagli slogan proposti: Sulla totalità dei votanti il 35,8% si è identificato nella descrizione della frase “Naturalmente bella, scrigno di inaspettata bellezza. Per tutti i nostri sensi, ma anche per aprire la nostra mente”, il 33,6% in “Innamorati del Biellese – Natura, benessere, emozioni. Una dichiarazione d’amore per chi già lo conosce. Un’esortazione per gli altri a conoscerlo ed apprezzarlo”, mentre il 30,6% nello slogan “Biella – natura su misura. La tradizione tessile si fa narrazione del territorio. Un intreccio di esperienze nella natura e nel paesaggio”.
Per quanto concerne le parole chiave che meglio esprimono il territorio biellese sono invece state votate natura (dall’87,5%), nascosta (dal 41%), inaspettata (dal 40,6%) e cultura (dal 35,6%); i dati, naturalmente, si riferiscono ai partecipanti al voto. Il risultato del sondaggio verrà ora affidato ad un team di esperti in comunicazione affinché venga declinato in uno slogan e in un logo accattivanti, in modo che l’elaborato divenga l’elemento caratterizzante delle future promozioni istituzionali e private del nostro territorio.
«L’attiva partecipazione popolare, espressa non solo attraverso il voto, ma arricchita da tanti suggerimenti e consigli, ci dimostra – ha dichiarato Paolo Zegna, Presidente della Fondazione – il desiderio dei cittadini a voler contribuire alla missione di Fondazione BIellezza: una significativa azione di grande respiro che porti ad evidenziare ai visitatori le numerose bellezze e qualità del Biellese. Non posso quindi che esprimere la mia soddisfazione per aver coinvolto quasi 2mila cittadini biellesi che, in questo modo, si sono affiancati al progetto, dimostrandosi possibili ambasciatori di quanto noi vogliamo raccontare ai futuri visitatori e, perché no, a nuovi possibili residenti nelle nostre zone».
Articolo tratto da: Journal Cittadellarte
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