Il cammino delle panchine invita le persone a sostare su ciò che è importante
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Come nel cosiddetto miracolo delle mangrovie che vede protagoniste le lucciole, “più aiutiamo gli altri a trovare la loro luce, più brilleremo tutti” (1), trovando il nostro valore unico. L’ho riscoperto lo scorso fine settimana partecipando alla prima indimenticabile edizione di “Il cammino delle panchine”, un percorso unico di consapevolezza targato Digital Bench, attraverso 7 panchine, i 7 colori dell’arcobaleno e 7 parole, a partire dal lago di Scanno, il “borgo del respiro”, circondati dal paradiso naturale dei Monti dell’Abruzzo. Mi sono unita solo all’ultimo momento al progetto ma ho voluto fortemente esserci perché ho sentito come un richiamo che mi diceva che quello era il modo migliore per uscire dalla capanna in cui in qualche maniera mi ero rinchiusa dopo la quarantena.
L’ho fatto lasciandomi guidare dall’Essere (arancione), Creare (violetto), Includere (rosso), Trasformare (indaco), Ascoltare (giallo), Divulgare (tiffany), Donare (verde): queste le 7 parole che hanno permesso ai 30 formatori, che sono stati i miei speciali compagni di viaggio, di “So-Stare” nei propri pensieri durante il periodo della quarantena, per capire che cosa conta veramente nella loro vita, a partire da un flash mob digitale lanciato dalla mente vulcanica di Caterina Schiappa, a cui si è unito subito Alfredo Spalletta, rispettivamente ideatrice e braccio operativo della Digital Bench. E queste le stesse parole intorno a cui hanno voluto ritrovarsi in presenza dopo lunghi mesi di scambi virtuali, per conoscersi e confrontarsi finalmente nel mondo reale, condividendo un sogno e facendo da apripista, sotto la guida progettuale di Caterina e Alfredo.
“Il cammino delle panchine” diventa infatti un nuovo percorso formativo e viaggio evolutivo della Digital Bench con esperti di crescita personale, il modo in cui ciascuno può trovare o riscoprire il proprio valore unico, così da poterlo poi esprimere. Può cosi rappresentare una modalità innovativa di fare team building, scegliere una vacanza consapevole nei borghi italiani, alla riscoperta del nostro territorio, o semplicemente scoprire il proprio proposito di vita. Particolarmente adatto a aziende, singoli professionisti, studenti, gruppi di amici, famiglie, viaggiatori in cerca di compagnia.
Il nostro percorso è iniziato dalla prima tappa sul Lago di Scanno, il lago a forma di cuore, dove si trova la panchina “madre” di color arancione, quella dell’Essere e del proposito di vita. È infatti la panchina che per Caterina Schiappa ha sempre rappresentato non solo il punto di partenza e di arrivo per il suo allenamento sportivo, ma soprattutto il punto di ritorno verso se stessa, luogo di lunghe riflessioni in cui cogliere le sue migliori intuizioni e in cui nel febbraio 2019 ritorna per un dialogo con sé stessa dopo la morte del padre. Nasce così Digital Bench, allo scopo di divulgare unicità e accelerare positività, il nome che Caterina decide di dare a pillole video quotidiane in cui incontra esperti di settore soprattutto nel digitale.
Ogni panchina ci ha accompagnato, animata a turno dagli stessi partecipanti, con una narrazione e riflessioni legate alla parola da essa rappresentata e con esercizi di consapevolezza e giochi, legati a discipline quali Scienza del Sé, mindfulness, teatro, bioenergetica, Yoga della Risata. Tra una panchina e l’altra, il camminare ha offerto un’altra possibilità di scoperta: ognuno ha faticato e sudato, ha riflettuto sul tema proposto dalla panchina appena lasciata preparandosi a quella successiva, ha colto intuizioni, è rimasto in silenzio oppure si è confrontato con l’altro tra pianure, salite e discese, rivivendo quella che è la metafora della vita e mettendosi a nudo, con autenticità, pronto a donare e ricevere senza più maschere.
Insieme a noi una bimba speciale, Myriam, che ci ha accompagnato lungo la strada con la sua allegria e le sue riflessioni disarmanti. E i ragazzi di Voicebookradio, la radio web pensata dai giovani per i giovani, capitanati dalla voce calda e inconfondibile di Giulio Ceccanei.
È questo è lo stesso percorso che ciascuno di voi potrà compiere decidendo di partecipare a “Il cammino della panchine”, seguendo il proprio passo e la propria andatura, in base all’obiettivo che si desidera raggiungere e a quanto è importante “So-Stare” ad ogni singola tappa. Il formatore con cui si sceglie di fare il cammino decide la durata in accordo con i partecipanti, costruendo il percorso più idoneo per tirare fuori il meglio di ciascuno.
Il nostro primo cammino si è intanto concluso domenica mattina a Scanno, dove Caterina ha voluto riportare a nuova vita il negozio di abbigliamento del padre, cercando soltanto di valorizzarne gli spazi attraverso il lavoro di un artista e facendolo diventare la sede fisica della Digital Bench: un luogo di ritrovo, un luogo di accoglienza, un luogo di lettura, che abbiamo adornato con i nostri pensieri felici del cammino e gli oggetti felici della nostra vita. Presenti anche le istituzioni, tra cui il sindaco di Scanno, Giovanni Mastrogiovanni, e la nipote di Caterina, Genny, vestita in abiti tipici. A seguire la visita guidata per Scanno grazie a Pasquale Caranfa, cultore delle sue radici.
E non posso che concludere con le parole di Caterina, la quale ricorda che «come da una panchina dove soffia il vento dell’amore per mio padre, dove il dolore si trasforma in armonia e pace, è nata Digital Bench, così dal mio interrogativo su cosa fare per l’umanità durante la quarantena sono nati prima un flash mob virtuale e poi una collaborazione, che finalmente si è splendidamente concretizzata, realizzando il sogno di questo cammino destinato al bene della collettività». Un cammino, le fa eco Alfredo, che invitiamo tutti «a percorrere, sperimentando questo percorso formativo innovativo e così originale, per scoprire o riscoprire il vostro valore unico e decidendo poi finalmente di esprimerlo«.
A tutti i miei compagni di viaggio il mio più profondo grazie.
- Shawn Achor, “Big Potential”, Cap 1 La forza delle connessioni nascoste, Ed Scuola di Palo Alto
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