La parola “bellezza” è la sintesi perfetta del viaggio nella Sicilia che Cambia
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Dopo l’incontro del 23 febbraio a Pergusa sarebbero seguite altre tappe per la nascita del portale siciliano, causa Covid però abbiamo modificato, come tanti, i nostri programmi. Non ci siamo però persi d’animo e durante il lockdown abbiamo continuato a raccontare, seppur a distanza, persone e progetti, che in una situazione di difficoltà, come quella che stiamo attraversando, hanno deciso di reinventarsi, consapevoli che ciò che lasciavano alle spalle non fosse la normalità.
Monitorando l’andamento dell’emergenza sanitaria anche noi abbiamo deciso di riadattare i nostri piani e abbiamo così organizzato un tour per raccontare la Sicilia che cambia.
La lista di progetti attivi nella regione che rappresentano un concreto cambiamento rispetto al paradigma dominante sono tantissimi e vari sono gli ambiti di applicazione. Si tratta di aziende agricole che applicano principi etici nella coltivazione e gestione del lavoro, di ragazzi e ragazze che decidono di tornare nella propria terra per avviare progetti comunitari (casualmente abbiamo incontrato tanti dottori di ricerca che hanno scelto questa strada), famiglie che decidono di costruirsi la propria casa in bioedilizia nel rispetto dell’ambiente o tanti altri progetti attenti alle discriminazioni e alle marginalità.
Il mantra di questo viaggio è stata la bellezza. Parole e immagini spesso non sono sufficienti a restituire il calore degli sguardi, dei sorrisi, delle storie e il fascino dei luoghi che abbiamo attraversato.
Da tutti questi incontri è emerso come sia imprescindibile aspirare ad una piena realizzazione di sé senza considerare l’ambiente circostante, dunque la terra da dove proveniamo e dove torneremo. È evidente che dobbiamo fare i conti col pianeta e con le sue risorse finite, la consapevolezza è il primo passo. Il rispetto dell’ambiente non è solo giusto e le testimonianze raccolte lo dimostrano, ma soprattutto favorisce la qualità della vita. Da ego a eco, potrebbe essere il sottotitolo del viaggio.
Nei prossimi mesi racconteremo nel dettaglio tutte le esperienze che abbiamo incontrato, certi che sia solo l’inizio di un percorso da scrivere insieme.
Il programma del tour è stato fitto e nonostante il caldo siamo riusciti a rispettarlo quasi integralmente. Abbiamo iniziato con una festa al Giardino della Biodiversità, un terreno coltivato secondo i criteri dell’agricoltura biologica con una grande diversità di prodotti e che è diventato casa e luogo di lavoro per persone di origini e culture diverse, legate dalla volontà di coltivare in maniera naturale. É stata un’occasione per conoscere nuovi progetti, incontrare amici e amiche e ascoltare buona musica, grazie al concerto di Kyara & Marco Vismara a cura di Beeyourconcert e alla selezione musicale di Gabriele Giannetto, in arte CSS – Cosmic Soul Selector.
Le prime tappe del nostro viaggio sono state in provincia di Siracusa, a Canicattini Bagni, dove abbiamo intervistato Maxim e Bruno, coordinatori di uno dei progetti della Cooperativa L’Arcolaio, impegnata da diversi anni nell’inserimento lavorativo di detenuti e immigrati. Interessante la visita ai terreni coltivati ad aromatiche e al laboratorio di trasformazione.
Tappa successiva è stata la riserva naturale di Vendicari, una splendida oasi faunistica che costeggia il Mar Ionio. Lì siamo stati accolti da Barbara, educatrice e fondatrice di Piccoli Passi, una scuola per l’infanzia (zero/sei anni) in cui i bambini interagiscono con i materiali naturali e allenano la curiosità in vere e proprie aule verdi. Osservare i bambini correre liberamente nei campi ci ha trasmesso un grande senso di libertà e ci fa ha fatto venir voglia di tornare piccoli.
Spostandoci verso l’entroterra abbiamo attraversato i muri a secco tipici di questa parte dell’Isola e a pochi chilometri da Noto abbiamo visitato Cucunci Rural Hub: un piccolo paradiso terrestre abitato da alberi di ulivo secolari e mandorli rigogliosi, casette in bioedilizia e due iurte tradizionali mongole, dove si coltivano buone pratiche che attingono alla permacultura e all’ecologia profonda. Il progetto è gestito da un’artigiana, Stefania Corallo e da un ricercatore, Gesualdo Busacca, che calorosamente ci hanno accolto offrendoci una cena al chiaro di luna e ospitalità per la notte.
Avremmo voluto fermarci ancora, ma la mattina successiva il viaggio continua. Tappa seguente l’agriturismo Terra di Pace. Un agriturismo biologico che offre ospitalità in tipiche abitazioni siciliane e in casette in bioedilizia. Per pranzo arriviamo a Comiso e stentiamo a credere che in mezzo a una distesa interminabile di serre possa nascondersi un giardino rigoglioso e la storia di una famiglia che ha deciso di coltivare il proprio cibo con l’orto sinergico e i principi della permacultura. Il Filo di Paglia ha a cuore la buona alimentazione e fornisce due GAS nelle zone limitrofe, è anche un B&B e uno spazio per corsi e laboratori di autoproduzione. L’accoglienza di Giancarlo e Lucia è stata impeccabile (e anche la cucina!).
Il nostro viaggio prosegue in direzione Acireale. Dopo un piccolo intoppo con la frizione del camper che ci ha costretti a una lunga attesa in autostrada, incontriamo – A Casa di Momo – un asilo nel bosco in pieno centro città che promuove percorsi di educazione personalizzati con particolare attenzione ai bambini con difficoltà. Lasciata la città, all’interno del parco dell’Etna, conosciamo la storia di Toti e Tiziana. Una famiglia che ha deciso di costruirsi una casa di paglia e argilla, sostenibile e alimentata da energie rinnovabili. Casa di Paglia Felce Rossa è un luogo di relazione e di apprendimento attivo, grazie ai corsi e laboratori periodici ed eventi culturali. Da poco si dedicano anche all’ospitalità.
La sera ci facciamo coinvolgere dalle note folk dell’Alkantara Fest, che nella sua sedicesima edizione è ospitato dall’agri b&b Sotto i Pini a Zafferana Etnea.
Entusiasti delle esperienze vissute proseguiamo in direzione Fiumefreddo per incontrare tre donne che unite dall’amicizia e dalla voglia di rimettersi in gioco hanno creato un portale di turismo esperienziale (Isolani Per Caso) volto alla sostenibilità e alla rivalutazione dei piccoli borghi. Sempre nel messinese, precisamente a Castel di Tusa intervistiamo Antonio Presti, imprenditore e mecenate siciliano che ha realizzato insieme ad altri artisti Fiumare d’Arte, un parco di sculture all’aperto, e il suggestivo museo d’arte l’Albergo sul mare.
Le ultime due tappe del viaggio, infine, sono state un’immersione totale nella natura. Nel parco delle Madonie, in un luogo dove la natura selvaggia è ancora predominante, visitiamo la comunità di Porto di Terra, portata avanti da un gruppo di ragazzi e ragazze provenienti da diverse parti della Sicilia che hanno deciso di tornare alla terra dedicandosi alla produzione di ortaggi naturali.
A Montelepre concludiamo il nostro tour intervistando Danilo e Simona, che ci raccontano il loro percorso di cambiamento, da ingegneri ambientali a docenti di permacultura. La loro casa ristrutturata in bioedilizia si è trasformata nel Centro Thar do Ling, che divulga buone pratiche e accoglie woofer da tutto il mondo.
Quella di oggi è l’ultima tappa del tour. Torniamo verso Palermo con la consapevolezza di una Sicilia diversa, in grado di ribaltare gli stereotipi, coraggiosa, vitale e fatte di persone che ogni giorno si impegnano per costruire un immaginario diverso.
Stasera, a Palermo, l’evento conclusivo è ospitato da Al fresco giardino e bistrot. Vi aspettiamo! Per informazioni sull’evento clicca qui.
Guarda tutte le foto del viaggio nella Sicilia che cambia!
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