23 Lug 2020

Hobo Vintage: il riuso di abiti usati che sostiene la cultura locale

Scritto da: Alessandra Profilio

Promuovere lo scambio e l'acquisto di abiti di seconda mano per favorire l'economia circolare sostenendo al contempo progetti sociali e attività culturali che valorizzano il territorio. Da qui prende vita a Biella il progetto Hobo Vintage che dopo un periodo di pausa torna con Hobo Vintage for Culture, una proposta di alcuni eventi presso Cittadellarte per sostenere la cultura.

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Biella - Negli spazi di Cittadellarte a Biella e con la partnership dell’associazione Better Places ha preso vita Hobo V4C (vintage for culture), iniziativa che consiste nell’organizzazione di una serie di eventi per donare e aquistare abiti second hand con l’obiettivo di raccogliere fondi per le attività culturali del territorio. È così che dopo un lungo periodo di pausa ritorna il progetto Hobo Vintage lanciato dieci anni fa dall’associazione di promozione sociale Groove. Ce ne ha parlato Riccardo Ruggeri, musicista e presidente dell’associazione.

Com’è nato il progetto Hobo Vintage e in cosa consiste?
Hobo è un progetto nato dieci anni fa a Biella in seno alla nostra associazione di promozione sociale che si chiama Groove con l’obiettivo di rimettere in circolo abiti usati ancora di valore. Negli anni abbiamo anche realizzato dei laboratori con delle cooperative attive nel sociale e coinvolgendo fasce svantaggiate della popolazione, come migranti o disabili, sono stati realizzati dei manufatti a partire da materiali recuperati. Con il nostro mercatino, inoltre, abbiamo portato in giro capi di abbigliamento di seconda mano che nel tempo ci sono stati donati. Circa due anni fa abbiamo avuto una battuta d’arresto per motivi organizzativi ma ne abbiamo approfittato per ripensare le nostre attività. La nostra missione resta comunque quella di sensibilizzare il territorio ad un consumo più sostenibile, al riuso e alla riduzione degli sprechi.

hobo vintage 1

Cosa significa il termine “hobo”?
Il termine Hobo che dà il nome al progetto è una parola inglese che significa “viandante”, “vagabondo” ed è tratto da una canzone di Bob Dylan che parla di un personaggio di strada. Io sono un musicista e suono anche per strada e questa parola ci è sembrata adatta al nostro progetto perché richiama l’idea di stare in giro, rapportarsi agli altri, condividere.

Dopo un lungo periodo di pausa avete ripreso da poco le vostre attività. Quali sono le vostre recenti proposte?
Due settimane fa abbiamo organizzato un primo evento presso Cittadellarte Fondazione Pistoletto ed i proventi ricavati sono stati destinati alla realizzazione di progetti portati avanti da Cittadellarte, che propone sempre molti eventi durante l’anno. Dopo il periodo di lockdown ci è sembrato importante ripartire da una proposta per il supporto alla cultura tramite un’iniziativa di promozione dell’economia circolare e dei valori del dono e dello scambio. Durante questi eventi, infatti, le persone sono invitate a donare i loro abiti usati per sostenere le attività culturali della propria città.

Quali sono i prossimi appuntamenti?
Il prossimo evento è previsto martedì 28 luglio presso HYDRO negli spazi di Cittadellarte dalle 16 alle 21. Anche in questo caso l’iniziativa unirà la necessità per le realtà locali di recuperare fondi da destinare all’organizzazione di eventi culturali con quella sostenibile e più che mai attuale di rimettere in circolo indumenti second hand che possono essere prima donati da chi non li usa più e poi acquistati a un prezzo conveniente da una larga utenza.

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