Energy wave: il nuovo progetto di autoconsumo collettivo in condominio
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Alessandria - Autoconsumo collettivo in condominio è il nuovo progetto di Energy wave, che tra qualche mese inizierà già a vedere la luce, ad Alessandria, in Piemonte. Energy wave è una ESCO (Energy Service Company), di proprietà del gruppo Antas, che opera nel settore dell’efficienza energetica residenziale e terziaria.
Nel 2018 nasce questa realtà, anche se la sua storia è ben più lunga, non solo relegata a questi ultimi 24 mesi bensì a 80 anni di esperienza nel settore energetico.
«Contribuire al benessere e al successo dei consumatori evoluti e stimolare, laddove necessario, il processo di trasformazione dei clienti da consumatore passivo a “prosumer” attraverso l’offerta di sistemi completi per l’efficienza energetica e servizi di gestione moderni e innovativi orientati all’ottimizzazione dell’autoconsumo energetico», è questo l’ideale di Energy wave.
Un piccolo mondo che con i suoi oltre 2000 condomini gestiti, decine di migliaia di clienti serviti, un nutrito team e ben 8 sedi operative, si è riuscito a ritagliare, in tutto il territorio del Nord Ovest e non solo, un proprio nome e una certa importanza, basata su affidabilità, risparmio energetico ed energia in evoluzione.
«Energy wave si occupa di tutto ciò che viene comunemente chiamato gestione calore, ovvero quello che è l’efficienza energetica all’interno degli edifici e condomini, ma anche banche, centri commerciali. Il suo modo di operare è quello tipico delle ESCO, ovvero Energy wave propone un proprio investimento che finanzia con un proprio capitale e propone al cliente una tariffa sul fattore energetico, permettendo a quest’ultimo di risparmiare e dall’altro lato consentendo alla ESCO di ripagarsi l’investimento, sostenuto interamente da Energy wave stessa, quindi essenzialmente va a mettere le toppe laddove ci sono inefficienze da un punto di vista energetico». Sono queste le parole dell’ingegner Aurelio Ricci Masotti, Business Developer presso questa realtà di innovazione, risposta al cambiamento del mercato energetico, che ci racconta le linee generali di una azienda che sta crescendo, attraverso «servizi di efficienza energetica e vendita di energia elettrica e gas, che mettono in primo piano la trasparenza e l’innovazione».
Uno dei progetti di Energy wave è quello legato all’autoconsumo collettivo, che permetterà ai singoli utenti di ricevere energia elettrica. Ad oggi se si installa un impianto fotovoltaico in condominio, si può per legge alimentare solo le utenze condominiali, ovvero la luce delle scale, del garage, l’illuminazione del giardino e quant’altro, quindi è vietato dare energia ai singoli appartamenti. In merito vi è però una direttiva, RED II, che obbliga tutti gli stati membri a cambiare questa situazione; alcuni, come l’Olanda e la Germania, hanno già preso parte a questo cambiamento, altri, come l’Italia, lo dovranno recepire. Questa direttiva imporrà, ai paesi che hanno aderito, il fatto che se vi è un impianto rinnovabile all’interno di un condominio o un edificio, si potrà dar vita a una comunità energetica e quindi si potrà fornire energia elettrica anche ai singoli utenti. Questo farà sì che cambierà di molto il ritorno economico degli investimenti perché il vero vantaggio si ha quando l’energia viene consumata.
«Non vi è più il solo utente condominio ‘vano scale e garage’, ma a quest’ultimo, pur continuando a esistere, si sommeranno tutte le persone che abitano all’interno del condominio». Ciò di cui ci sta parlando Aurelio, è un bando RSE (ente di Ricerca Sistema Energetico) sull’Autoconsumo ed Energy Communities, di cui Energy wave era riuscita ad aggiudicarsi il secondo posto, a livello nazionale, tra 24 proposte. Obiettivo principe di questa iniziativa era quella di contribuire alla costituzione di una comunità energetica, dove poter gestire come unico organismo, i servizi e l’autoproduzione di energia dei vari utenti che vanno a formare tale comunità.
In base a questo progetto, Energy wave andrà a creare una Energy Community, all’interno di un condominio ad Alessandria, installando un impianto fotovoltaico da 20 kW, inserendo anche una batteria per l’accumulo per ottimizzare i consumi. Gli utenti della struttura sono circa 110 e la scelta di partecipare o meno del singolo a questa proposta è sempre gratuita.
Il progetto di autoconsumo collettivo deve ancora partire, ora si sta attendendo la delibera dell’assemblea del condominio per costruire l’impianto. A causa del Coronavirus i tempi si sono allungati e durante il lockdown vi è stato un momento di stallo ma la volontà di ripartire è molta e i dati dei contagi fanno ben sperare in una partenza a breve; si pensa di poter iniziare con questa nuova iniziativa già a inizio autunno. Un’idea che sta prendendo piano piano forma, tra difficoltà del momento storico in cui stiamo vivendo e interesse nel dar vita a una comunità energetica basata su energie rinnovabili, capaci di non danneggiare l’ambiente e dal forte impatto ecosostenibile. Aziende che non si curano solo degli introiti mensili ma che decidono di dare una mano a ciò che ci circonda, nella speranza di un futuro più responsabile e responsabilizzato, attento a salvaguardare ciò che ogni giorno ci dona vita e salute.
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