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Anche il cinema torna tra la gente, in questa estate che prende vita e colore a partire dagli eventi all’aria aperta. Così nella piazza Landino di Pratovecchio l’associazione Cinespazio propone quattro serate di “Cinema di frontiera”, tra alcune criticità ed un’immensa voglia di ricominciare. Ne abbiamo parlato con Marcello Miozzo, presidente dell’associazione da vent’anni impegnata nella valorizzazione e diffusione del cinema in Casentino anche attraverso la collaborazione con altre realtà del territorio.
In che modo la pandemia ha influito sulle vostre attività e come vi siete organizzati per la ripartenza?
L’emergenza sanitaria ha bloccato la nostra programmazione che doveva iniziare verso febbraio ed è poi inevitabilmente stata sospesa. Ora abbiamo deciso di tornare, all’aperto, nonostante la fatica per le procedure burocratiche da affrontare. Tutto questo ci ha impegnato per molto tempo e non abbiamo potuto dedicarci molto alla promozione dell’iniziativa. Ad ogni modo la prima serata, quella del 25 luglio, ha visto la partecipazione di circa 70 persone.
Quando sono previste le prossime proiezioni?
Le prossime proiezioni sono previste le prime tre domeniche di agosto, con ingresso alle 21. A partire da questa domenica, prima del film, verranno proiettati i cortometraggi del Valdarno Film Festival, con cui collaboriamo.
Il desiderio di ripartire ha quindi vinto sulle difficoltà?
Assolutamente sì! La voglia di tornare in piazza e tra la gente era tanta e anche altre amministrazioni vicine ci stanno ora chiedendo di spostarci per altre serate all’aperto. Questo è però problematico perché l’organizzazione ed i costi sono nettamente superiori rispetto a quelli che solitamente sosteniamo al cinema. Palco, proiettori e altri materiali che utilizziamo durante le serate sono nostri o prestati da altre realtà della zona. Lo schermo, ad esempio, viene prestato dal Circolo di Fotografia di Bibbiena, segno di una importante collaborazione tra le realtà del posto.
Dove organizzate solitamente le vostre iniziative?
In passato organizzavamo le nostre iniziative a Bibbiena, in seguito, nella primavera del 2019 abbiamo fatto un tentativo al Teatro degli Antei a Pratovecchio. Quel teatro non apriva al cinema da circa 30 anni e le quattro serate che abbiamo organizzato hanno avuto un incredibile successo, con una partecipazione di circa 600 spettatori. Io non avevo mai visto un cinema così gremito! Durante queste serate a teatro abbiamo raccolto i fondi che abbiamo ora utilizzato per organizzare gli eventi in piazza. In questo modo abbiamo voluto restituire quello che la cittadinanza ci aveva dato.
Quali programmi per il prossimo futuro?
Speriamo che il teatro possa riaprire. Noi desideriamo fortemente tornare con un programma articolato come quello che abbiamo proposto lo scorso anno.
Perché avete chiamato la vostra programmazione “Cinema di frontiera”?
La programmazione si chiama “Cinema di frontiera” perché effettivamente il nostro territorio è un po’ ai margini. Nelle aree montane come la nostra il tessuto sociale è ancora ben saldo, la gente si conosce personalmente, si incontra e partecipa alle iniziative culturali che vengono proposte.
Quanto interesse c’è in questa zona nei confronti del cinema?
Quando mi sono trasferito qui c’erano sei cinema, adesso soltanto uno. Questo significa che non ci sono molti spettatori e grande attenzione verso il cinema. È necessario lavorare molto per promuovere le iniziative cinematografiche, anche coinvolgendo le realtà più di spicco del territorio. A Pratovecchio c’è una forte presenza di associazioni e in particolare un evento che è Naturalmente Pianoforte che richiama molto pubblico. Loro ci hanno supportato da un punto di vista del coinvolgimento dei commercianti che sono stati coinvolti per la preparazione degli aperitivi durante i nostri eventi.
Quante persone fanno parte della vostra associazione?
In passato eravamo più numerose, al momento siamo rimasti in pochi e solo uomini purtroppo! Però quello che facciamo ci diverte e appassiona, e per questo continueremo!
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