Oltre il lockdown della mente. Possiamo essere liberi – Matrix è dentro di noi #9
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Nove puntate, nove mesi di gestazione. Un vero e proprio parto. Siamo partiti con un dialogo tra me e me, siamo passati attraverso una serie di ospiti straordinari: professori universitari, attivisti digitali, maestri di scuola, visionari, antropologi, facilitatrici. Con loro ci siamo interrogati, a diverso titolo, sul senso della vita, sulle gabbie che imprigionano la nostra mente, sulle possibili vie per vivere una vita libera e consapevole. Fatemi sapere che ne pensate, se volete che proseguiamo con questo format o potete tranquillamente farne a meno.
Oggi, intanto, voglio chiudere questa prima “stagione” con una puntata speciale. Il titolo lo preannuncia. Oggi vogliamo affrontare il lockdown che è nella nostra mente. Quella chiusura mentale che ci è stata instillata giorno dopo giorno dai mass media, dal pessimismo delle nostre famiglie, dalle piccole delusioni quotidiane e che ci ha portato a convincerci di essere impotenti, strani, isolati. Siamo chiusi in casa, chiusi nella nostra testa, nelle nostre convinzioni limitanti, nella nostra percezione deviata della realtà.
Ma cos’è reale? Il pericolo del virus, la disoccupazione, il matrimonio, le delusioni amorose, il calcio, il cambiamento climatico, l’Europa. Cosa c’è di vero e cosa di inventato nella nostra quotidianità? Come distinguiamo le invenzioni dalle constatazioni? Molti di noi non hanno mai visitato New York, eppure se pronuncio il nome di quella città la visualizzano. E se non esistesse? Se fosse un invenzione propagandistica?
Sembra fantascienza eppure il meccanismo è esattamente quello. Chi crede negli UFO e nei rapimenti alieni, testimonia una realtà che per altri è assurda. Chi crede nella terra piatta è pronto a giurare che sia così. Andrea, nella sua rassegna, citando Harari, parla delle storie che ci piace raccontarci. Qualcuno, addirittura, considera “storie” le nazioni, le religioni, lo stesso senso di libertà.
D’altronde, se non sono certo di cosa sia reale, come posso essere libero?
Oggi voglio affrontare questo tema così semplice e banale con due miei colleghi di Italia che Cambia, nonché due miei grandi amici: Paolo Cignini e Andrea Degl’Innocenti. Con loro ci confronteremo su tutti i temi qui sopra enunciati e anche sulla grande assente della nostra quotidianità: sorella morte.
Buona visione.
Per approfondire:
È peggio temere la morte o fuggire la vita?
Io non mi rassegno – La rassegna Stampa commentata di Andrea Degl’Innocenti
Viaggio nella Scuola che Cambia
Homo deus. Breve storia del futuro – di Yuval Noah Harari
Io faccio così #185 – Boschi vivi: un cimitero naturale per la salvaguardia del paesaggio
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