Cosa fare se si ha mal di testa? Un approccio olistico alla cefalea
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“Mal di testa: oltre la cura cosa puoi fare?”. Questo il titolo del convegno svoltosi in streaming il 12 giugno e tuttora disponibile in internet. L’apertura dei lavori è stata introdotta da un video messaggio dell’on. Eleonora Evi, l’eurodeputata del M5S che per prima ha sostenuto la proposta SALUS nel Parlamento Europeo e che riveste il ruolo di presidente dell’Interest group SALUS nato a dicembre 2019 a Strasburgo cui hanno aderito ad oggi altri sei eurodeputati di diverse nazioni e gruppi politici: Patrizia Toia (PD), Rosa D’Amato (M5S), Mara Bizzotto (Lega), Carlo Fidanza (FdI), Sirpa Pietikainen (EPP) e Tilly Metz (Greens).
L’on. Evi, membro della Commissione Ambiente, della Commissione per le Petizioni e sostituta nella Commissione Industria, Energia e Ricerca al Parlamento Europeo ha detto: «L’obiettivo dell’interest group è cambiare il paradigma della salute, spostarsi verso un approccio che metta al centro la salute e la promozione della salute anziché la cura e la malattia. L’interest group – ha proseguito – sostiene fortemente l’operato di diffusione e informazione di InfoSALUS: momenti molto importanti per dare voce a questo cambiamento. Per quanto riguarda il tema di oggi, il mal di testa che affligge oltre 32 milioni di persone, è importante focalizzarsi sulla possibilità di affrontarlo con strade nuove, alternative, diverse e focalizzate su stili di vita sani». «Un approccio diverso, alternativo, che metta al centro la salute dell’individuo e dell’ambiente circostante, due facce della stessa medaglia. Lavorare in maniera olistica e sinergica è fondamentale per risolvere i problemi. I contributi di InfoSALUS danno informazioni interessanti e importanti per affrontare e risolvere il problema del mal di testa».
L’on. Carlo Fidanza ha sottolineato che quello del mal di testa è un tema importante, con un impatto su milioni di persone in Europa ed un’incidenza significativa anche sul piano economico in termini di danni alla vita familiare e sociale. «È importante soffermarsi su questa tematica e provare a immaginare oltre alla risposta farmacologica, anche una risposta basata su più corretti stili di vita in termini di alimentazione, di attività fisica, di meditazione e di gestione delle emozioni per ridurre l’impatto di questa problematica».
Relatori della conferenza in streaming: la dr.ssa Eugenia Rota, direttore della Struttura Complessa di Neurologia Novi Ligure/Tortona dell’ASL di Alessandria, il dr. Lorenzo Del Moro, dottore in Medicina e Chirurgia, Coordinatore del Comitato Filosofico-Scientifico SALUS e membro del Comitato Scientifico della Fondazione Allineare Sanità e Salute e Milena Simeoni – naturopata, ideatrice del progetto SALUS e direttrice didattica della Scuola di Naturopatia LUMEN.
«Cefalea significa mal di testa. La maggior parte delle cefalee sono primarie cioè non sono espressione di nessun altra malattia in atto. D’altra parte ci sono cefalee che sono sintomi di altre patologie – ha esordito la dr.ssa Rota – Ci troviamo di fronte a un mare magnum perché c’è una notevole eterogeneità clinica. La cefalea viene considerata la seconda patologia disabilitante al mondo e la più costosa calcolando sia i costi diretti sia quelli indiretti – ha proseguito – Alcuni studi pongono l’attenzione sulla correlazione fra disturbi d’ansia e dell’umore e cefalea, infatti la loro rilevanza supera il 75% nei pazienti emicranici; disturbi che ne sono la causa e, al contempo, anche la conseguenza. Oltre l’intervento farmacologico ed un’eventuale profilassi, si può intervenire anche con terapie alternative come le tecniche di rilassamento, la dieta, l’attività fisica, l’agopuntura – ha concluso – che possono sostenere il miglioramento e ridurre l’uso di alcuni farmaci, che, in alcuni casi, hanno effetti collaterali pesanti».
«Quali sono le più recenti scoperte sull’origine dell’emicrania? – ha esordito il dr. Del Moro – Conoscere i meccanismi da cui origina l’emicrania permette di sviluppare strategie per la sua prevenzione e cura. Per esempio è fondamentale evitare cibi che aumentino rapidamente la glicemia nel sangue, fra questi le farine 0 e 00, tutti i prodotti contenenti zuccheri semplici e tutti i prodotti contenenti dolcificanti. È importante inoltre avere un’alimentazione ricca di antiossidanti, quindi ricca di verdure». «È fondamentale uno stile di vita anti infiammatorio che si ottiene evitando cibi pro infiammatori (carni, cibi ad alto indice glicemico e grassi trans), mantenendo un peso corporeo sano, facendo esercizio fisico e meditando».
Il dr. Del Moro, per finire, ha mostrato come le aree del cervello che diminuiscono di volume in chi soffre di emicrania, coincidono con molte delle aree che aumentano di volume nei meditatori. Alcune di queste aree sono deputate alla gestione delle emozioni e questo porta a pensare che un loro maggior sviluppo porterebbe a vivere emozioni positive che sono associate a una riduzione generale del dolore.
Milena Simeoni ha illustrato il punto di vista naturopatico. «Innanzitutto è utile prendere in considerazione le attività di empowerment: la capacità di gestire il dolore e vederlo come un prezioso alleato per comprendere i segnali che manda il corpo, per avere suggerimenti sull’origine del mal di testa».
«Altro prezioso alleato – ha proseguito la naturopata Simeoni – è lo stile di vita. L’attacco di mal di testa ha spesso dei fattori scatenanti esterni, che possono essere cibi, luce, rumori, odori. Nelle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità si stimola il paziente ad eliminare tali stimoli. Sarebbe utile domandarsi se è più importante la goccia che fa traboccare il vaso o il vaso pieno, rappresentato dalle abitudini di vita malsane. Come possiamo svuotare il vaso? Cambiare alimentazione, fare attività fisica, avere sane relazioni, meditare: queste pratiche sono molto utili e permettono di prendersi cura quotidianamente della salute globale della persona». Gli studi scientifici presentati, testimoniano che le antiche conoscenze della medicina tradizionale sono sempre più supportate anche dalle prove scientifiche più recenti.
«Sono felice – ha concluso Milena Simeoni – di annunciare l’avvio di un progetto di ricerca sugli effetti degli stili di vita nel trattamento della cefalea, in collaborazione con la dott.ssa Rota».
Come in ogni evento SALUS, sia all’interno dell’Europarlamento che in altri ambiti, Milena Simeoni termina il suo intervento con il motto di SALUS “Compone et Collabora” auspicando che questo possa sostituire il “Divide et Impera” particolarmente evidente in questo periodo di COVID-19. Queste le sue parole: «Anziché litigare e cercare di imporre la propria ragione, scegliamo di porre al centro la vita e la salute, uniamo le forze e facciamo convergere le diverse competenze per il bene comune… questo è il grande cambio di paradigma proposto da SALUS».
Il convegno è stato il quarto appuntamento di InfoSALUS: incontri informativi su salute, sostenibilità ambientale e sani stili di vita organizzato da LUMEN, associazione di promozione sociale di San Pietro in Cerro (PC) in qualità di ente capofila della Rete Europea SALUS, in collaborazione con l’Ufficio di Rappresentanza del Parlamento Europeo di Milano. La Rete, attualmente formata da oltre 40 organizzazioni europee provenienti da 10 paesi. Lo scopo del progetto Salus è costruire un ponte fra le persone e le migliori conoscenze per favorire una longevità sana. Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.salusnetwork.eu.
Appuntamento per il prossimo convegno venerdì 3 luglio alle ore 17:00 con il tema “Diabete: prevenire e guarire è possibile?” nel quale interverranno il dr. Alberto Donzelli, la naturopata Milena Simeoni e il dr. Giuseppe Miserotti.
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