Cambiare fa paura? Come prototipare il cambiamento, senza stress
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Partiamo dalla fine: senza stress. “Stravolgere tutto quello che abbiamo fatto finora è una tragedia, non un’opportunità: eravamo già esausti prima dell’avvento del Covid19!”. Cambiare, se viene visto come un obbligo, non rappresenterà mai un’attività piacevole a cui dedicarsi e su cui investire.
Le persone che invece vogliono far evolvere la loro impresa vedono nel cambiamento un’opportunità e non è solo una questione di cashflow prospettico: sanno che l’evoluzione “riaccende la spinta visionaria dei primi tempi e porta nuovo entusiasmo”. I “vecchi” imprenditori sono così… anche a 90 anni.
Molte organizzazioni temono il cambiamento, lo vedono come qualcosa di drastico: finora siamo stati bianchi adesso diventiamo neri. Ma questo pensiero è fuorviante: pensare che bisogna stravolgere tutto, sbalzando tutti fuori dalla zona di comfort da un giorno all’altro crea angoscia e immobilità (mentale e fisica).
Essendo creature di abitudine, a noi essere umani (anche quelli più dinamici) il cambiamento spaventa molto e le nuove abitudini si innestano con successo nel nostro stile di vita solo se sono graduali e ci portano passo dopo passo verso nuovi comportamenti.
E quindi? Come far cambiare le organizzazioni? Ogni cambiamento, prima di essere attuato, va prototipato. Cioè va:
1) ipotizzato;
2) sperimentato.
Creare una nuova assunzione su cui rifondare la proposta di valore della propria organizzazione è un passo importante. Per questo dev’essere quanto più precisa e verificabile. E ne basta una. Una alla volta… È pieno il mondo di “tante nuove idee nate morte dentro agli uffici dei manager o nell’area R&S”, costruite a tavolino e che piacevano più all’imprenditore stesso che al mercato… Quindi serve sperimentare la propria ipotesi, non dopo mesi di elucubrazioni ed investimenti, ma prima di investirci fior fiore di denaro, energie e risorse umane.
Come accelerare la sperimentazione? Coinvolgendo fin da subito i nostri stakeholder su cui tale cambiamento ricadrà: dipendenti, clienti, fornitori… Bastano piccoli gruppi: dei cluster di sperimentatori che possano darci dei feedback reali, chiari e costanti e con cui tracciare i “piccoli-grandi passi” che poi l’intera organizzazione farà verso il nuovo assetto.
Le organizzazioni che sperimentano l’innovazione, coinvolgendo gli stakeholder e prototipizzando, diventano innovatrici seriali. Aumentano notevolmente le loro possibilità di trovare tante nuove implementazione di prodotti/servizi, assetti organizzativi interni e non c’è bisogno di convincere nessuno “a cambiare”…durante la fase di prototipazione, infatti, si fanno i primi passi fuori dalla zona di comfort…piccoli, timidi passi all’inizio che poi, avallati da risultati concreti, potranno essere l’inizio di un nuovo cammino innovativo… senza stress!
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