4 Giu 2020

Altipiano: le maestre del bosco che in cinque mesi hanno ribaltato la loro scuola – Scuola che Cambia #2

Scritto da: Daniel Tarozzi
Video realizzato da: DANIEL TAROZZI, PAOLO CIGNINI, DANILO CASERTANO
Montaggio di: PAOLO CIGNINI
Regia di: DANIEL TAROZZI

Ispirate dalla rete di Scuole Naturali già esistenti in Italia, le maestre dell'Istituto Comprensivo Altipiano di Opicina, a Trieste, hanno rivoluzionato in soli cinque mesi la scuola. Seguendo i principi dell'outodoor education e grazie alla collaborazione dei genitori, molte attività sono state trasferite all'aperto dove hanno preso vita delle vere e proprie aule verdi per allenare la curiosità a contatto con la natura.

Salva nei preferiti

Arriviamo di mattina presto, parcheggiamo il camper e ci prepariamo per la seconda tappa del nostro viaggio nella scuola che cambia. Oggi io, Paolo e Danilo, ci troviamo ad Opicina, in una terra di confine, nei pressi di Trieste. Molto ma molto vicini alla Slovenia. Le due comunità (svolena e italiana) convivono negli stessi spazi con tutte le difficoltà e tutte le potenzialità che questo tipo di situazione riserva.

Oggi esploriamo un istituto comprensivo statale. La sua peculiarità? Pur essendo una scuola pubblica, l’Istituto Altipiano ha sposato i principi dell’outdoor education, ovvero delle scuole all’aperto, delle scuole naturali.

La trasformazione è avvenuta in soli cinque mesi, ma i risultati si sono visti immediatamente. Mentre cammino insieme a maestre e bambini sono emozionato, quasi incredulo. Decine di bambini, nell’orario scolastico, mano nella mano che lasciano la sede del loro istituto, attraversano il Paese e raggiungono un piccolo stagno intorno al quale cominciano a giocare, rincorrersi, osservare il mondo, circondati da alberi, erba, cespugli, ghiaccio.

Danilo, oltre a essere la nostra guida per questo viaggio, in questo caso è anche co-protagonista della storia. Lui è, infatti, Presidente di Scuole Naturali e la sua organizzazione fa proprio corsi di outdoor eduation. Nella 2019, grazie alla volontà delle maestre di questo istituto, Danilo e i suoi hanno tenuto una formazione di 32 ore e… tutto è cambiato. Il progetto ha coinvolto 9 sezioni e più di 100 alunni che hanno cominciato a lasciare quotidianamente le loro aule per esplorare gli spazi aperti esterni o per giocare – anche in modo destrutturato – nel giardino della propria scuola. L’attenzione all’ecologia è fortissima, così come il rispetto per le differenze dovuto all’essere una scuola bilingue, italiano-slovena.

Le maestre definiscono questi spazi esterni “aule verdi” e ci spiegano che giocare in natura rilassa i bambini, anche quelli soggetti ad un ADHD, disturbo diffuso dell’attenzione. Anche gli insegnanti – tra l’altro – sono più contenti. I bambini esplorano e non si fanno male. Come ci spiega un’altra maestra “sono momenti magici”.

altipiano trieste 1

A Villa Carsia, sempre in una frazione di Opicina, visitiamo un’altra sede dell’istituto comprensivo che ospita due sezioni e in cui è stato completamente destrutturato il giardino (eliminando quindi i cosiddetti giochi “strutturati” come scivoli, dondoli ecc, sostituendo il tutto con percorsi auto-costruiti in legno, balle di paglia, elementi naturali e lavoro manuale di maestre, genitori e bambini). Proprio i genitori hanno accolto con entusiasmo tutte queste innovazioni e hanno – in molti casi – contribuito in prima persona alla realizzazione di questi cambiamenti. 

Mentre ripenso a quanto ascoltato osservo i bambini seduti in cerchio cantare. Li guardo correre, saltare. Vedo la maestra uscire dal palcoscenico di un teatro: una tenda tra due alberi. Ripenso alla mia infanzia, rinchiuso almeno sei ore al giorno in un’aula e capisco come possa essere radicalmente diverso crescere in questo modo. Come Danilo, anche io sono commosso e grato per queste maestre, per questi genitori illuminati, per questo mestiere che mi porta a conoscere realtà di questo tipo.

Anche in questo caso, come in tutti gli articoli che accompagnano questo viaggio, non voglio però dilungarmi perché credo che nessuna parola scritta possa racchiudere questa esperienza meglio delle immagini, dei suoni, delle voci, delle espressioni, delle emozioni che traspaiono dal video che trovate in testa a questa pagina.

Ma non è tutto. Vi presentiamo, in un secondo breve video che vi proponiamo qui sotto, una piccola ma straordinaria esperienza di convivenza tra popolazioni e culture italiane e slovene resa possibile, tra gli altri, proprio dagli insegnanti e dai genitori di questa scuola, tra canti e lanterne. Il tutto ovviamente, in duplice lingua. Buona visione.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Semi di Luce, il progetto educativo ospitato da un’azienda agricola biodinamica
Semi di Luce, il progetto educativo ospitato da un’azienda agricola biodinamica

I benefici dell’educazione outdoor: scoprire la natura per il nostro bene e la sua salvaguardia
I benefici dell’educazione outdoor: scoprire la natura per il nostro bene e la sua salvaguardia

L’asilo Tana del Bosco: educazione all’aperto per crescere a contatto con il territorio e la comunità
L’asilo Tana del Bosco: educazione all’aperto per crescere a contatto con il territorio e la comunità

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Cosa dice il nuovo codice della strada e che ricadute avrà sulla mobilità sostenibile – #1024

|

La biblioteca su due ruote KORABike regala storie in giro per le strade

|

Educare al biologico: serve più consapevolezza verso salute e ambiente

|

Promemoria Auschwitz, perché davvero non accada mai più

|

Cammini e sentieri: ecco come custodire e valorizzare un tesoro lungo 150mila chilometri

|

La Robbia, il laboratorio sardo di tintura naturale che cuce tradizione e sostenibilità, dalla terra al tessuto

|

Nuove case: come devono essere per stare al passo con un mondo che cambia?

|

CereAMO: per mangiar bene dobbiamo “tornare indietro” di 80 anni

string(9) "nazionale"