Il team delle imprese: ripartiamo dal cuore delle nostre organizzazioni!
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In questi giorni incontriamo webinar, interviste, articoli, discussioni che si interrogano su nuove pratiche, strumenti, attitudini, metodi per affrontare quello che ci aspetta da qui in avanti. Chi fa impresa ha già cominciato a capire che non potrà più farlo come lo faceva prima: deve inventare o ricercare nuovi modelli di business, nuove parole d’ordine. Da dove partire? Per noi le parole fondamentali che accompagneranno i prossimi passi sono team e relazioni.
Negli ultimi articoli abbiamo scritto dell’importanza del coinvolgimento degli stakeholder. Oggi il focus è sull’insieme di persone che costruiscono un ecosistema creativo e produttivo. Se vediamo l’impresa come un organismo vivente, il team ne è sicuramente il cuore pulsante. Pensando a un’evoluzione dei nostri sistemi organizzativi che vada di pari passo con i cambiamenti che stiamo vivendo intorno a noi dobbiamo necessariamente partire da lì.
Come si può uscire da una crisi come questa? Come affrontare le sfide a cui questi mesi ci hanno posto davanti? Insieme. Ma insieme veramente. Insieme con la comunità dei nostri stakeholder e insieme alle persone che lavorano con noi.
Il sistema capitalista ci ha insegnato che per essere felici dobbiamo avere successo. Come spiega Shawn Achor ne “Il vantaggio della felicità”, è vero il contrario. Se siamo felici, avremo successo. E indovinate un po’ qual è uno dei fattori determinanti per la felicità? L’investimento sociale.
Nel momento di crisi, le aziende che hanno maggior possibilità di sopravvivenza sono quelle che hanno investito nella solidità delle relazioni interne, nel far sentire tutti e tutte parte di qualcosa più grande, in cui vale la pena investire.
Pensiamo a due barche in mezzo alla tempesta: ha maggior possibilità di sopravvivenza quella dove il capitano ha da solo il controllo delle operazioni da eseguire, o quella dove le responsabilità sono condivise e c’è fiducia nell’equipaggio?
Dobbiamo quindi dotarci di strumenti che ci aiutino a lavorare bene insieme, a essere felici e soddisfatti, creando ambienti dove il potenziale di ogni persona è messo a servizio di uno scopo collettivo condiviso.
Nelle imprese del futuro (ma ci sono già tante esperienze di successo nel presente!) ogni voce conta, contano i pensieri e anche le emozioni, le persone in quanto tali e come professionisti, nella loro totalità: considerare gli esseri umani nella loro ‘allness’ (pienezza), come scrive Laloux in “Reinventare le organizzazioni”, significa accrescere senso di appartenenza, impegno, responsabilità.
In team nascono più facilmente le idee, si prendono decisioni più durature, si impara a dare e ricevere feedback: il team diventa il luogo dove crescere e apprendere mutuamente. È oggi il luogo migliore da cui attingere per rivitalizzare i nostri modelli di business. Perché molti dipendenti lo sanno “di che cosa hanno bisogno di clienti”, molto spesso anche più del vertice aziendale.
Quindi ripartiamo, riaprono le attività, si ricomincia a viaggiare. Ripartiamo ponendo attenzione alla cosa più preziosa per le nostre imprese: le persone con le quali viaggiamo, il nostro team.
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