E se provassimo a non estinguerci? – Matrix è dentro di noi #5
L’ospite di questa puntata è Giuseppe Barbiero, biologo e docente di Ecologia e Biologia Generale all’Università della Valle d’Aosta. Con lui parliamo di Teoria di Gaia, Biofilia, connessione con la Natura, Covid-19, inquinamento e risposta immunitaria del Pianeta Terra. Cercheremo di mettere nella giusta prospettiva i problemi che affliggono in Pianeta e la nostra specie. Un approccio critico all’antropocentrismo è fondamentale… Evitare l’estinzione, forse, può essere ancora un’opzione.

Ci sono persone che ti emozionano ogni volta che le ascolti. Ogni volta. Quando le senti parlare tutto diventa più semplice, più comprensibile, più a portata di mano e il mondo smette di essere popolato da misteri e ombre e diventa costellato di luci e opportunità.
Tra queste c’è Giuseppe Barbiero, ricercatore di ecologia dell’Università della Valle d’Aosta e Direttore del Laboratorio di Ecologia Affettiva. Conobbi Giuseppe nel 2002, in occasione del Corso di giornalismo ambientale Laura Conti e lui cambiò per sempre la mia vita. Era un nostro docente e in cinque giorni ci illustrò l’Ipotesi Gaia, nel frattempo diventata Teoria, ci spiegò la follia dell’antropocentrismo, ci guidò in meditazioni per riconnetterci con il nostro corpo e ci dimostrò in maniera definitiva come i batteri fossero la forma di vita più importante del pianeta e noi umani solo un esperimento.
Ricordo ancora il mio stupore quando scoprii che la prima grande forma di “inquinamento” del pianeta furono le piante. Sì, gli alberi! Quando morivano, cadevano a terra e nessun elemento vivente li decomponeva e questi, uno dopo l’altro, restavano li impedendo la vita.
Poi un fungo mutò, cominciò a decomporli, e la vita ripartì. Ecco – aggiungo io – noi in questo momento storico siamo un po’ come quegli alberi… Possiamo mutare noi o aspettare che un fungo, un virus o un batterio, faccia ripartire la vita…
Buona Visione.
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