Le associazioni scrivono a Conte: “Manca una strategia di promozione della salute”
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Il 28 aprile 2020 la rete europea SALUS, ha scritto al Presidente Giuseppe Conte e ad altri undici Ministri una lettera con oggetto “Sani stili di vita, sostenibilità ambientale e trasversalità come strategie integrative alla fase 2 dell’emergenza COVID-19”. Potete scaricare il testo completo a questo link.
La lettera aperta è stata sottoscritta in pochi giorni da 32 organizzazioni aderenti alla rete Europea SALUS – fra esse c’è anche Italia Che Cambia – e sta vedendo un’ampia diffusione tra altre organizzazioni italiane che si occupano di salute e sostenibilità ambientale.
Nella lettera si evidenzia come questa epidemia abbia mostrato un vuoto di sistema che ha reso la popolazione italiana, in particolar modo anziana, più fragile e vulnerabile anche alle infezioni: la mancanza di una pervasiva ed efficace strategia di promozione della salute.
“Secondo il rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità – si legge nel testo –, l’età media dei deceduti per COVID-19 era 80 anni, con in media 3,3 patologie croniche (ipertensione, diabete e cardiopatia ischemica le più frequenti). L’inattività, conseguente alle misure restrittive di questo periodo, rischia di produrre ulteriori effetti deleteri sugli anziani, aggravati anche dalla scarsa esposizione ai raggi solari”.
L’attenzione si focalizza in particolare sulle strategie che dovrebbero caratterizzare la fase 2: “Se valutiamo i tempi di risposta, le due strategie indicate attualmente nella fase 2, e che al momento hanno ricevuto più attenzione, vaccinazioni e test sierologici, richiedono studi più complessi di risultato non certo; infatti a tutt’oggi non sappiamo se questa infezione sviluppi un’immunità che protegga da una seconda infezione. Per questo motivo sarebbe ragionevole integrare da subito strategie di salute pubblica nuove, che richiedono minor tempo per l’attuazione e con prove di efficacia. Strategie basate sulla promozione della salute, spesso sottovalutate, hanno ripetutamente dato prova di ridurre molto la mortalità totale”.
“È urgente colmare questo vuoto, consapevoli che al centro della promozione della salute dobbiamo porre gli stili di vita e la sostenibilità ambientale, principali determinanti della salute collettiva – afferma Milena Simeoni, fondatrice di LUMEN e ideatrice dell’Euro-progetto SALUS – L’obiettivo di SALUS è quello di aprire un tavolo di confronto per suggerire alcune proposte concrete, contenute nella lettera, da integrare nell’attuale strategia di uscita dall’emergenza COVID-19 e garantire soluzioni lungimiranti”.
Questa importante giornata si è conclusa con un web meeting dell’Interest Group SALUS e con la seguente dichiarazione del suo presidente Eleonora Evi: “Esprimo il mio totale appoggio alla lettera, aggiungerò il mio nome e spero che altri colleghi, italiani e europei, abbiano il tempo di valutarla e supportarla”.
Insieme alla lettera, la rete SALUS in questi giorni ha attivato diverse azioni per sostenerne la visibilità: una raccolta firme tramite petizione online di Change.Org in cui è possibile firmare la lettera al presidente Conte e una campagna di crowdfunding, una pratica di microfinanziamento dal basso che mobilita persone e risorse, per acquistare pagine di quotidiani nazionali per pubblicare la stessa lettera.
Cos’è SALUS?
La proposta SALUS nasce il 10 Aprile 2019, con una conferenza internazionale realizzata presso il Parlamento Europeo di Bruxelles dal titolo “SALUS, focusing on health promotion” (a questo link la registrazione della conferenza). Da quell’esperienza è nata una rete di organizzazioni che oggi conta 34 enti aderenti in 10 paesi europei.
Il 17 dicembre 2019, al Parlamento Europeo di Strasburgo, è nato anche l’Interest Group SALUS che vede la partecipazione di 7 eurodeputati: la presidente Eleonora Evi (NA), Patrizia Toia (S&D), Rosa D’Amato (NA), Mara Bizzotto (ID), Carlo Fidanza (ECR), Sirpa Pietikainen (EPP) e Tilly Metz (Greens).
Per maggiori informazioni, potete visitare il sito dell’iniziativa.
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