Iniziamo a ragionare su esercizio fisico, attività all’aperto e coronavirus
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Stiamo attraversando una crisi molto grave. Lo stato italiano ha reagito a questa emergenza mettendo gradualmente in moto misure di contenimento che sembrano iniziare a dare frutti. Riteniamo oggi utile aprire una discussione su alcune misure (divieto o limitazione dell’esercizio fisico all’aperto e chiusura dei parchi), assunte nel clima generale di insicurezza e paura. Questo documento non propone un allentamento delle misure valide di contenimento, ma al contrario un aumento netto di protezione della comunità.
Vi sono, infatti, fortissime prove scientifiche che l’attività motoria dà benefici per la salute (inclusa la salute mentale) e nella prevenzione della mortalità generale e da malattie infettive (si veda l’allegato: Pillola di educazione sanitaria 147/2020). Non si tratta solo dell’esercizio fisico (jogging, bicicletta, etc.), ma anche di una camminata più o meno veloce di mezz’ora al giorno, alla portata di quasi tutti gli anziani. La ricerca scientifica indica inoltre che anche trascorrere tempo all’aperto nella natura dà importanti benefici per la salute.
Le proposte della Rete Sostenibilità e Salute:
- Ferma restando la forte raccomandazione di svolgere anche attività motoria a casa, si può cominciare a discutere se riaprire i parchi e permettere in tutta Italia, nel rispetto delle distanze di sicurezza, di svolgere attività motoria all’aperto (per ciò si intende anche una passeggiata, per i bambini il giocare all’aperto con i soli membri del proprio nucleo famigliare, coltivare un orto, etc.). Volendo essere più cauti, si potrebbe all’inizio adottare il modello francese, che permette “passeggiate e attività fisica, purché da soli o con il proprio nucleo familiare, per un’ora al giorno, nel raggio di un chilometro” dall’abitazione”. Ciò eviterebbe anche l’affollamento che si potrebbe verificare in alcune aree verdi. Per chi fa jogging, a qualunque età, le distanze di sicurezza potrebbero aumentare: rispetto a #iorestoacasa, un hashtag più mirato potrebbe essere #iostoatremetri, aggiungendo il consiglio di non fare jogging nella scia di altri.
- Dovrebbe passare il messaggio che chi fa attività motoria non va guardato con riprovazione. Al contrario, si tratta di persone che attuano comportamenti meritori, tutelando la salute propria, proteggendosi meglio anche dalle infezioni, e alleggerendo il carico assistenziale per la società: così le risorse sanitarie potranno essere meglio riservate a chi ne ha più bisogno.
- La tutela della salute e un efficace contenimento dell’epidemia non si possono attuare con decisioni autoritarie poco trasparenti, ma attraverso l’empowerment delle persone: la possibilità per i cittadini di fare scelte informate, partecipate, attraverso strumenti chiari, coordinati e condivisi. Una gestione trasparente dell’emergenza faciliterebbe l’adesione alle regole necessarie al contenimento dell’epidemia.
Fanno parte della Rete Sostenibilità e Salute:
- Fondazione Allineare Sanità e Salute
- Associazione Frantz Fanon
- Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia
- Associazione per la Decrescita
- Associazione Scientifica Andria
- Centro di Salute Internazionale e Interculturale (CSI) – APS
- Fondazione per la Salutogenesi ONLUS
- Giù le Mani dai Bambini ONLUS
- Medicina Democratica ONLUS
- Movimento per la Decrescita Felice
- Rete Mediterranea per l’Umanizzazione della Medicina
- Slow Medicine
- SIMP Società Italiana di Medicina Psicosomatica
- Sportello Ti Ascolto – Rete di Psicoterapia sociale
- Italia che cambia
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