Labsus: ricostruiamo la comunità prendendoci cura della “salute sociale”
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Torino - «In questo periodo così particolare siamo stati in ascolto di tutto ciò che accadeva e che tutt’ora accade intorno a noi. Abbiamo visto che ovunque fioriscono iniziative di solidarietà di vicinato, di auto organizzazione, modi inediti e intelligenti di usare il web per prenderci cura del “Bene Comune salute“».
Sono le parole pubblicate sulla pagina di Labsus, associazione che da anni promuove un nuovo modello di società basato sul principio di sussidiarietà orizzontale. Ed è la battaglia contro il virus a far rifiorire, in questa primavera ormai inoltrata, la consapevolezza che un modello di amministrazione condivisa può cambiare il futuro delle nostre città. Perchè è proprio nel momento in cui ci affligge una grande minaccia come il cambiamento climatico o una pandemia che ci rendiamo conto che solo una stretta collaborazione tra soggetto pubblico, privato e cittadini può fare la differenza.
Si terrà domani, giovedì 16 aprile alle ore 17.30, la prima Officina dei Beni Comuni dal nome “Ricostruire le comunità in tempo di coronavirus“, organizzata in formato virtuale dal gruppo piemontese di Labsus, che racconterà come hanno risposto le comunità all’emergenza dovuta al contagio da Covid19 attraverso azioni virtuose e iniziative concrete sul territorio.
L’incontro fa parte del più ampio progetto “Patti per l’amministrazione condivisa nell’area metropolitana di Torino” che, come vi abbiamo precedentemente raccontato, consiste in una serie di incontri e momenti di discussione tra cittadini, amministrazioni e portatori di interesse che partono dal desiderio di confrontarsi informalmente su questioni concrete che stanno a cuore alla comunità, al fine di trovare delle risposte collettive.
Durante l’incontro si parlerà di cibo, salute, nuove forme di sussidiarietà e di welfare emergenziale. Interverranno e si confronteranno quindi attivisti e cittadini che, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, si sono organizzati tempestivamente per intraprendere azioni di cura attorno a questa situazione ancora incerta e in divenire.
Obiettivo del webinar è quindi comprendere come questo momento fatto di tanti interrogativi e spunti di riflessione possa essere rivisitato in termini di opportunità. È possibile canalizzare le energie dei cittadini al servizio della comunità? È possibile creare un nuovo modello dove soggetti pubblici, privati e cittadini collaborano insieme?
Attualmente sono oltre 200 le città che hanno promosso il modello dell’amministrazione condivisa dei beni comuni e migliaia sono i patti di collaborazione avviati. Quelle dei cittadini sono energie dall’enorme potere trasformativo: arrivano dal basso e sono propositive, creative e capaci di ricostruire i veri legami di comunità.
Durante la diretta Facebook introdurrà e modererà la discussione Daniela Ciaffi, che ci spiega l’importanza di mettere in pratica un modello di amministrazione condivisa dei beni comuni quale strumento fondato sull’assunzione di responsabilità dei cittadini verso la propria città e la sua “salute sociale”.
Per affrontare, come direbbe Gregorio Arena “un problema di sistema” come quello che stiamo attualmente vivendo, è infatti fondamentale prenderci le nostre responsabilità come cittadini. «Il tempo della delega è finito e questo è un po’ il nostro motto» ci racconta Daniela Ciaffi. «Non si può delegare la responsabilità solo agli amministratori, pensandoli come dei supereroi, così come non si può pensare alla medicina come unica soluzione. È evidente che ci troviamo di fronte a una svolta storica ed è necessaria, orma più che mai, un’alleanza tra amministrazione e cittadini».
Alla diretta parteciperanno Cristina Leggio, assessora del Comune di Latina che porterà l’esempio virtuoso del Comune dove sono state ripensate alleanze pubblico – private in collaborazione coi cittadini. Sarà presente Roberto Arnaudo, rappresentante della Rete delle Case del Quartiere di Torino che in queste settimane si sono riorganizzate per la distribuzione di cibo e altri servizi per persone in difficoltà; ci sarà Stefano Romano della Casa del Quartiere +Spazio4; Marzia Sica, Elisa Saggiorato, Simona Sordo e Anita Reboldi che faranno una panoramica su obiettivi ed esiti del bando “Insieme andrà tutto bene” di Fondazione Compagnia di San Paolo ed infine Elisa Albarosa dell’Ufficio dei Beni Comuni del Comune di Chieri, che concluderà raccontando gli obiettivi del patto di collaborazione contro la solitudine da quarantena. Diversi soggetti che ci raccontano “dall’alto” e “dal basso” in che modo possiamo collaborare, stringendo forti alleanze per il futuro delle nostre città.
Prendendo spunto da questi esempi, come ci racconta Daniela Ciaffi, per costruire un futuro a partire da quest’emergenza è fondamentale che la cultura della competizione si trasformi in una cultura della collaborazione. «Parlare di salute rende palese un’evidenza: noi tutti siamo interdipendenti, la nostra stessa sopravvivenza è una inter-sopravvivenza. Per questo motivo il tema dei beni ci mette davanti alla necessità di ripensare l’organizzazione di tutto il nostro modello di società perché, se non ci assumiamo le nostre responsabilità, sarà molto difficile inter-sopravvivere».
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