20 Mar 2020

Teniamoci Stretti: favole e musica per sostenere bimbi e adulti

Scritto da: Annalisa Jannone

Lorenzo Bachini, ai tempi della quarantena, decide un giorno, per far passare il tempo al figlio, di cantare una favola musicata, preparata tempo prima per una fiera di libri che non si è più fatta. Cosa per nulla scontata: il figlio si diverte molto. Nasce così il progetto della Compagnia Teatrale la Nata: Teniamoci Stretti. Una proposta per passare del buon tempo con i propri figli, per parlare di libertà e di cose importanti.

Salva nei preferiti

La Nata (Nuova Accademia del Teatro d’Arte) è una Compagnia Teatrale professionale riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e dalla Regione Toscana. Da 32 anni opera nella produzione di spettacoli e propone attività per la gestione di spazi teatrali, realizzazione di rassegne e festival.

La Storia della Compagnia Nata

Nasce nel 1988 quando il direttore artistico Livio Valenti, dopo aver fatto il Dams a Bologna incontra in Casentino, Attilio Monti, uno scenografo e burattinaio, che aveva vissuto tra Milano e  Roma, collaborando con artisti come Carmelo Bene e Dario Fo, e si era ritirato in Casentino lontano dal caos. 

Decisero di fondare la Compagnia insieme anche a Pinuccia Bocchi moglie di Attilio. Da subito l’attenzione fu dedicata al mondo dell’infanzia poiché Attilio si era costruito nel frattempo un teatro di burattini e portava gli spettacoli di burattini in giro per il territorio.

Al telefono Lorenzo Bachini, musicista e attore, mi racconta che proprio il teatro di figura è il DNA della Compagnia Nata: l’uso di burattini, pupazzi e ombre e non solo per bambini. Ora i discendenti di Attilio portano avanti questa passione insieme ad una quindicina di persone, tra artisti e tecnici.

La nostra prima intervista a Livio Valenti e Lorenzo Bachini nel 2015

Il Fermo lavori

Racconta Lorenzo: «Lavoriamo molto con le scuole, con progetti didattici, laboratori teatrali, corsi di teatro, accademie, spettacoli itineranti. Ma ora i teatri sono stati i primi ad essere chiusi. Questo sta creando alla categoria degli artisti, tutta “inquadrata” con contratti precari, a chiamata, a intermittenza qualche problema; il mondo dello spettacolo non ha ammortizzatori sociali. 

Ma noi siamo specializzati nel teatro per ragazzi e giriamo tutta Italia e la gioia e la felicità di incontrare bambini e ragazzi è impagabile.

Lavoriamo anche con i disabili e con pazienti psichiatrici o quelli ad esempio con dipendenze da gioco di azzardo. È difficile pensare di interrompere dei percorsi e abbandonare i progressi ottenuti

Messaggi di integrazione

Con il pretesto di insegnare l’inglese, la Compagnia ha prodotto uno spettacolo sull’”accettazione di sé” che ha vinto il premio “Gianni Rodari città di Omegna, per il centenario della nascita di Rodari. «Con grande emozione e commozione abbiamo ricevuto il premio da alcuni bambini che hanno citato una frase dello spettacolo: l’amore di una mamma è uguale in tutte le lingue del mondo.»

Teniamoci Stretti

«Trovandomi a casa con mio figlio di 9 anni, e non sapendo cosa fargli fare, mi è venuto in mente di fargli sentire la lettura che avevo preparato tempo prima per la Mostra del Libro di Bibbiena, che ovviamente è stata sospesa, su Pierino e il Lupo, il classico musicale di Sergej Prokof’ev. A lui è piaciuta molto, cosa non scontata…e per un po’ ha dimenticato di essere in quarantena.» 

Così  è venuto in mente alla Compagnia Teatrale di pubblicare questa iniziativa nata in modo così spontaneo: Teniamoci Stretti. Varie puntate e animazioni tra cui queste sei su Pierino e il Lupo di poco più di 2 minuti ciascuna. 

La storia racconta di un bambino che vuole uscire di casa ma il nonno ha paura che incontri il Lupo… Insomma una storia di per sé adatta a raccontare il momento che stiamo vivendo ma in modo molto allegro, ironico e divertente.

Anche un aiuto per superare le paure, le paure del cambiamento. Pierino si chiede cosa sia la libertà, che sapore abbia la libertà ed è il momento in cui si cambia, si cresce, ci si misura con il coraggio costruendo nuove relazioni con l’esterno sconosciuto (il lupo) che ci può impaurire. 

«Anche se il testo è stato scritto prima dell’“emergenza”, questa favola musicata può aiutare ad interpretare la realtà in modo divertente e creativo e a poter dire che veramente “andrà tutto bene”. »

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Raccontare il Medio Oriente: Al Ghalas, il nuovo romanzo del cronista sardo Luca Foschi
Raccontare il Medio Oriente: Al Ghalas, il nuovo romanzo del cronista sardo Luca Foschi

Il regista Vincenzo Caricari racconta il cinema calabrese, fra ‘ndrangheta e restanza
Il regista Vincenzo Caricari racconta il cinema calabrese, fra ‘ndrangheta e restanza

Napoli inVita: ricostruire la memoria del Rione Sanità partendo dall’identità napoletana
Napoli inVita: ricostruire la memoria del Rione Sanità partendo dall’identità napoletana

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Il boom dei fast food e la fine dell’identità – INMR Sardegna #58

|

Smartphone, pc, elettrodomestici: ripararli è possibile con “The Restart Project” – Soluscions #4

|

Terapie psichedeliche: una soluzione ancestrale ai disturbi mentali?

|

Il futuro del vino tra crisi climatica e innovazione

|

Dalla crisi ecologica alla disumanizzazione delle guerre, l’amore è la risposta

|

Lo storyteller dell’acqua Zach Weiss e il nuovo paradigma per mitigare clima, siccità e alluvioni

|

Tyrrhenian Link: “La nostra lotta continua oltre lo sgombero del presidio degli ulivi”

|

Luana Cotena e il suo concetto rivoluzionario di capo d’abbigliamento

string(9) "casentino"