3 Mar 2020

Nasce la Food Coop Stadera: anche Ravenna ha un supermercato collaborativo!

Scritto da: Cristina Diana Bargu

Per proporre un'alternativa ai modelli tradizionali di consumo e distribuzione nasce a Ravenna la quarta food coop italiana. È Stadera il nome scelto per il supermercato collaborativo ed ecologico che sta per aprire i battenti a due passi dal centro storico della città romagnola.

Salva nei preferiti

Ravenna, Emilia-Romagna - Sono passati tre anni da quando vi abbiamo raccontato per la prima volta delle Food Coop – un’innovativa forma di cooperative di consumo – con l’augurio che questo modello trovasse sempre più spazio nel territorio italiano. 

Dopo l’esperienza di Camilla a Bologna, di Mesa Noa a Cagliari e di OLTREfood Coop a Parma, siamo lieti di annunciarvi che il 15 febbraio è stata ufficialmente costituita Stadera, la prima Food Coop di Ravenna.

gruppo fondatori stadera
I fondatori della food coop Stadera

Stadera ha iniziato a compiere i suoi primi passi circa un anno fa, mossa dall’intenzione di offrire alimenti e prodotti e di qualità – spesso costosi – a prezzi sostenibili, tutelando allo stesso tempo l’ambiente e valorizzando il lavoro di agricoltori e produttori, locali e non. Perché questo sia possibile i soci saranno chiamati a rivestire ruoli molteplici, diventando proprietari, consumatori e volontari. Il volontariato, in particolare, è il vero aspetto innovativo di questo modello.

Coinvolti per circa tre ore al mese nelle attività di gestione della cooperativa, con mansioni che vanno dalla ricezione merci alla gestione della cassa e alla pulizia del locale, i soci abbasseranno i costi di gestione della cooperativa e collaboreranno fra di loro, costruendo così un terreno fertile anche per le relazioni e per uno spirito di comunità. Anche la possibilità di partecipare alle decisioni, suggerendo i prodotti desiderati e veicolando in questo modo i propri valori, è un elemento alla base del successo del progetto.

Le sottoscrizioni saranno presto aperte alla cittadinanza, che ha già avuto modo di dimostrare il proprio interesse. Ad oggi infatti già 400 persone hanno espresso il desiderio di diventare socie di Stadera, si sono iscritte alla newsletter e si sono informate sugli sviluppi dei vari gruppi operativi che, attualmente, curano i seguenti ambiti: promozione del progetto, comunicazione, informatica, negozio, serate d’informazione e prodotti. Per consentire una partecipazione ampia e inclusiva, la quota sociale minima da versare per diventare soci ordinari di Stadera sarà di 25 euro, mentre quella consigliata, anche per tutelare la stabilità del progetto, sarà di 100 euro.

stadera food coop

Il locale, da poco individuato, sarà situato a due passi dal centro storico di Ravenna, così da essere facilmente raggiungibile a piedi, in bici, in auto e con i mezzi pubblici.  Sebbene nel lungo periodo Stadera aspiri a offrire la più ampia gamma possibile di prodotti, per far sì che i soci possano trovarvi tutto senza dover girare troppi negozi alla ricerca del necessario, i soci fondatori hanno deciso di procedere per gradi

All’inizio, dunque, il locale sarà di piccole dimensioni e la gamma di prodotti offerti sarà ridotta. «Ci daremo un po’ di tempo – un anno, un anno e mezzo – e se andrà bene apriremo un negozio più grande che possa contenere una gamma più ampia di prodotti, come quelli per gli animali, per la cura delle persona, o la carne ed il pesce – che all’inizio invece non avremo perché per gestire questo tipo di alimenti servono competenze specifiche, persone ed energie», ci ha spiegato Anna Zattoni, membro del gruppo promotori e fondatori di Stadera.

Fra gli obiettivi che verranno fin dal primo momento perseguiti ci sono invece il contenimento del packaging e dello spreco. «Faremo tutto il possibile per evitare il ricorso alla plastica o a tutto ciò che è superfluo. Come alla BEES Coop di Bruxelles, cercheremo inoltre di avere il più basso spreco possibile, dando per esempio ai soci gratuitamente la frutta e la verdura che iniziano a non essere più adatti alla vendita», ci ha raccontato Anna.

La strada percorsa da Stadera è stata tanta e veloce grazie alla presenza, fra i soci fondatori, di Enrico de Sanso, fondatore di BEES Coop a Bruxelles, e di tante professionalità, entusiasmo e passione che sono state messe a disposizione del progetto da parte dei vari gruppi di lavoro. Anche il supporto di realtà preesistenti, come Camilla, l’emporio di comunità bolognese, è stato importante. Un ulteriore esempio di come la collaborazione possa dare buoni frutti.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Vienna Cammarota, la donna che cammina per il mondo attraverso storie e avventure
Vienna Cammarota, la donna che cammina per il mondo attraverso storie e avventure

Oltre il mito della longevità, la Blue Zone è un modello da preservare
Oltre il mito della longevità, la Blue Zone è un modello da preservare

Back to The Roots: la nuova edizione di Smart Walking è un viaggio a ritroso
Back to The Roots: la nuova edizione di Smart Walking è un viaggio a ritroso

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Il boom dei fast food e la fine dell’identità – INMR Sardegna #58

|

Smartphone, pc, elettrodomestici: ripararli è possibile con “The Restart Project” – Soluscions #4

|

Terapie psichedeliche: una soluzione ancestrale ai disturbi mentali?

|

Il futuro del vino tra crisi climatica e innovazione

|

Dalla crisi ecologica alla disumanizzazione delle guerre, l’amore è la risposta

|

Lo storyteller dell’acqua Zach Weiss e il nuovo paradigma per mitigare clima, siccità e alluvioni

|

Tyrrhenian Link: “La nostra lotta continua oltre lo sgombero del presidio degli ulivi”

|

Luana Cotena e il suo concetto rivoluzionario di capo d’abbigliamento

string(9) "nazionale"