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Torino - Stefano Gay fonda la scuola di Medicina dell’Essere nel 2017 a Torino. Dopo la laurea in medicina e le prime sostituzioni in guardia medica decide di voler ampliare le proprie conoscenze e di ricominciare a studiare. Così frequenta una scuola di cinque anni di Biopsicosomatica, un master post universitario in Psico-Neuro-Immuno-Endocrinologia (PNEI) e frequenta corsi di approfondimento su tecniche come l’Ipnosi e la Meditazione.
Questo gli permette, nel proprio lavoro di medico, di poter meglio inquadrare la malattia e il messaggio che essa porta per come e dove si manifesta.
«Ho lavorato prima di tutto su di me. Ero curioso di capire come le mie credenze potessero influenzare il mio fisico; poi man mano ho capito che con le esperienze dirette potevo trasformare i miei blocchi. Così la trasformazione della coscienza dell’uomo è diventata una trasformazione di coscienza medica.
Infatti nel percorso professionale ho trovato un più ampio e completo schema di pensiero, un nuovo modello bio-psico-sociale, che si sta diffondendo sempre più anche nelle Università. Siamo costituiti da un sistema biologico, uno psicologico e da uno comportamentale o relazionale. L’alterazione di uno modifica anche l’altro: se cambio i comportamenti posso portare cambiamenti sul fisico e sulla psiche».
La malattia è multifattoriale, non è solo la malattia dell’organo ma della persona: la “Medicina dell’Essere” nasce per contribuire a umanizzare la medicina e porre al centro del percorso di cura e di crescita personale l’Essere umano, unione di un sistema organico, un sistema psichico e un sistema energetico vitale.
«Non si può indagare solo lo spirito o solo la psiche e neanche solo il corpo ma l’integrazione di diverse discipline di studio può dare un risultato più veloce e più certo; anche più economico per il SSN. Il percorso di ogni persona è unico e irripetibile e adatto al suo singolo momento di vita. Ognuno dovrebbe trovare la sua integrazione, sperimentando».
La scuola ha un’ottica psicosomatica, propone strategie di ritorno alla salute secondo le ultime scoperte delle scienze integrate. Si imparano le implicazioni neuroscientifiche delle medicine convenzionali e complementari, le applicazioni pratiche delle tecniche mente-corpo, della meditazione, dell’ipnosi e delle terapie di gruppo per sostenere, accompagnare e completare i protocolli sanitari.
La scuola
Nel primo anno si approfondiscono la psicosomatica, le neuroscienze e l’analisi dell’asse dello stress nelle principali malattie. Qui si affrontano le basi scientifiche delle connessioni corpo mente tra i diversi sistemi funzionali dell’organismo (PNEI).
Il modello teorico di riferimento psicosomatico sono gli studi sull’inibizione dell’azione di H.Laborit e il modello della piramide di Maslow. Integrati alla cura del corpo fisico, questi ed altri modelli, permettono di comprendere in modo molto preciso la storia della persona e il segnale che una determinata malattia sta dando nella vita della persona stessa con la finalità di operare un cambiamento pratico e concreto nel campo fisico e psicologico.
Nel secondo anno si studia la psicogenealogia cioè come i nostri pensieri siano influenzati dalle memorie del nostro sistema familiare. Secondo l’analisi trans generazionale, il nostro comportamento è condizionato da eventi, situazioni e sofferenze inconscie che condividiamo con tutto il gruppo familiare e che ha delle regole.
Se non riusciamo a trasformare una nostra condizione nel presente, l’individuare tali regole è un aiuto fondamentale per superare una situazione più o meno complicata ed interrompere uno schema comportamentale che tende a ripetersi nella nostra vita, oltre a non renderci felici.
Anche gli studi sull’epigenetica evidenziano come la programmazione del pattern biochimico epigenetico (per l’attivazione o il silenziamento dei geni del DNA) di un individuo, sia influenzata e influenzi l’ambiente psicologico e familiare. Ad esempio sempre più studi dimostrano l’ereditarietà dei traumi vissuti dal bimbo durante la gravidanza.
«Anche a livello dell’inconscio collettivo possiamo aver interiorizzato o memorizzato comportamenti o programmi non necessariamente “nostri” personali, ma che sono diventati dei nostri automatismi. La scuola propone diversi strumenti per “bonificare” il modello reattivo familiare: dall’analisi trans generazionale di Anne Schützenberger, all’utilizzo del teatro e dell’arte terapia di A. Jodorowsky, allo studio delle basi dello psicodramma fino alle costellazioni sistemiche di Bert Hellinger.
Si cerca di trasformare la percezione che si ha di un evento o di una condizione. Capita così che una sofferenza come la claustrofobia o una infertilità, senza una causa organica, possa essere superata laddove coesista una causa psicologica e comportamentale ereditata dal nostro albero genealogico».
Durante il terzo anno si affrontano tecniche che coinvolgono alcuni aspetti della fisica quantistica e tecniche per il benessere. Il modello medico ha studiato l’essere umano quasi esclusivamente dal punto di vista biochimico. Ultimamente invece sempre più ricerche e campi di studio coinvolgono la biofisica del corpo, osservando l’essere umano come costituito anche da un sistema energetico.
«In quest’ultimo anno di corso sperimentiamo e analizziamo le basi neuro-scientifiche degli effetti di pratiche come il Tai Chi, la meditazione, l’ipnosi o il Reiki, pratiche ormai diffuse in regimi ospedalieri. Così la persona può anche imparare ad agire delle piccole trasformazioni sul suo stesso campo energetico per il proprio benessere personale. Lo psichiatra Eric Kandel, premio nobel per la Medicina nel 2000, ha osservato che trasformando il comportamento e lo stile di vita il cervello e la sua funzionalità si modificava. Erano le prime basi dell’epigenetica: non i geni ma i nostri comportamenti possono attivare la patologia».
La scuola della Medicina dell’Essere propone un percorso evolutivo per persone comuni e per professionisti della salute. La Medicina sta ampliando notevolmente le sue conoscenze e la scuola della Medicina dell’Essere è una delle prime che integra il lavoro sulla connessione corpo-mente ad un percorso energetico spirituale. Nasce soprattutto per aiutare i professionisti della salute ad aggiornarsi secondo un nuovo paradigma, oltre che a proprorre un profondo percorso di crescita personale.
Il dott. Gay sottolinea che gli strumenti della scuola in fondo sono tutti funzionali a lavorare sulla coscienza. L’obiettivo è che il paziente faccia un’azione verso la sua felicità, pratica e reale imparando ad aiutarsi a guarire.
«Noi medici curiamo e possiamo aiutare gli altri a guarirsi, insegniamo teorie e tecniche ma è la persona che deve fare il percorso e prendersi la responsabilità di raggiungere la sua felicità, con il corpo, con la psiche e con la propria spiritualità».
Per maggiori informazioni sulla scuola della Medicina dell’Essere è possibile consultare il sito.
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