Gunter Pauli, fondatore della blue economy, nuovo consigliere economico di Conte
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Abbiamo intervistato Gunter Pauli circa tre anni fa, incuriositi dalle sue teorie per molti inedite e certamente rivoluzionarie sull’economia. «Abbiamo bisogno di eliminare del tutto il concetto di “rifiuto” e generare più di ciò che abbiamo in partenza», ci aveva detto descrivendo quella che ha definito ZERI, ovvero “Ricerche e Iniziative a Zero Emissioni”, una serie di iniziative volte a capire come utilizzare tutto ciò che è disponibile a livello locale e non gettare via nulla, creando valore senza tagliare i costi.
Parlando di “economia blu”, il nuovo consigliere del premier va oltre l’idea di “green economy” – che oggi spesso non rappresenta altro che uno specchietto per le allodole –, ispirandosi ai principi che regolano il funzionamento dei cicli naturali e che non prevedono il concetto di rifiuto: tutto viene riutilizzato, gli scarti non esistono.
Pauli ha da tempo un rapporto privilegiato con l’Italia, soprattutto con quella delle buone pratiche. Uno degli esempi di blue economy – concetto molto vicino a quello dell’economia circolare – che fa più spesso è quello di Funghi Espresso, azienda toscana che coltiva dai fondi di caffè funghi edibili e compostabili.
L’imprenditore belga rappresenta certamente un elemento di forte rottura con il modello economico convenzionale; senza entrare nel merito delle implicazioni politiche di questa nomina, è indubbiamente incoraggiante rilevare che temi chi si batte per un deciso cambio di paradigma trova sempre più spazio anche nelle sedi istituzionali più elevate.
Allo stesso tempo, amareggia notare come diversi media italiani abbiano criticato fortemente il provvedimento di Palazzo Chigi, dimostrando poca dimestichezza con temi in realtà fondamentali per la costruzione di un modello economico capace di superare le diseguaglianze provocate dal capitalismo e la crisi ambientale alla creazione della quale esso ha dato un contributo determinante.
La sfida adesso, certamente non indifferente, sarà capire come indirizzare l’economia nazionale verso la sostenibilità, la circolarità e l’equità sociale e la figura di Pauli potrebbe dare un contributo importante al raggiungimento di questo obiettivo. Eventuali risultati positivi non saranno certo immediati, poiché il concetto stesso di transizione prevede tempi intermedi e modalità di passaggio graduali, ma già il fatto che si sia aperta una finestra su temi come blue economy, rifiuti zero ed economia circolare è un segnale che ci fa ben sperare.
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