Greta: “Creiamo ricette di benessere, per cambiare noi stessi e il mondo”
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Greta Rossi è una giovane changemaker che da anni si occupa di favorire il cambiamento e fornire strumenti concreti agli innovatori sociali. Insieme a due amici ha fondato l’associazione Recipes for Wellbeing, che propone attività individuali e di gruppo per diffondere il benessere, elemento essenziale del processo di cambiamento.
Puoi presentarti?
Emiliana di nascita ma ora residente in Romagna nell’affascinante Brisighella dopo aver trascorso 8 anni tra Stati Uniti e Regno Unito, mi occupo di formazione per imprenditori e innovatori sociali. Sono la co-fondatrice di due imprese sociali no-profit: Recipes for Wellbeing e Akasha Innovation, oltre a fare parte del team di ChangemakerXchange, una comunità di oltre 800 giovani agenti del cambiamento in tutto il mondo. Ho una passione per la formazione e ho avuto modo di organizzare seminari, workshop e ritiri in oltre 20 Paesi. Oltre a organizzare percorsi di apprendimento e trasformazione per giovani agenti del cambiamento, mi piace anche condividere le mie idee con il pubblico. Negli anni, ho avuto modo di contribuire a eventi internazionali come TEDxBologna 2016, TEDxPwCMilan 2017, Women Power Summit 2018 e Social Innovation Summit 2019.
Cos’è Recipes for Wellbeing e come nasce?
Recipes for Wellbeing è un’associazione no-profit con sede a Ginevra, in Svizzera, che lavora per migliorare la cultura dell’imprenditoria, dell’innovazione e dell’attivismo sociale per evitare l’esaurimento degli agenti del cambiamento. Abbiamo a cuore tutte quelle persone che si adoperano per lasciare un segno positivo nel mondo e vogliamo aiutarle a stare bene perché sappiamo che quando stanno bene, riescono a creare un impatto positivo maggiore per la nostra società e per il nostro pianeta Terra. L’iniziativa è partita dalla comunità di ChangemakerXchange, di cui faccio parte insieme ai miei due co-fondatori, Alessia e Tariq. Nel 2016 ci siamo resi conto che tanti giovani con start-up, ong, imprese… nell’ambito sociale e ambientale, erano esausti e stressati al punto del burnout. Perciò abbiamo iniziato a sperimentare con dei ritiri sul benessere per creare degli spazi per questi innovatori sociali per ricaricare le pile e ritrovare la forza d’animo e la resilienza per continuare a lavorare come agenti del cambiamento. Oltre ai ritiri sul benessere, facilitiamo dei workshop e seminari, condividiamo le nostre idee sui palchi di varie conferenze ed eventi, scriviamo dei blog sul tema del benessere e sul nostro sito condividiamo attività da praticare per aumentare il benessere individuale e dei team. A oggi, abbiamo 130 attività (quelle che noi chiamiamo “ricette per il benessere”) che sono totalmente gratuite e accessibili per tutti!
Come definiresti il concetto stesso di “benessere””, su cui si fonda questa vostra iniziativa?
Innanzitutto, premetto che noi interpretiamo il benessere sia come un catalizzatore di cambiamento positivo nel mondo, sia come il cambiamento positivo stesso. Prestando attenzione al benessere, possiamo promuovere la prosperità individuale e collettiva, che per noi è lo scopo ultimo del cambiamento sociale. È importante sottolineare che il benessere va oltre lo stare bene di salute e non avere problemi. Per noi, il benessere consiste in uno stato positivo di prosperità che significa vivere al pieno delle nostre potenzialità e allo stesso tempo avere un impatto positivo nel mondo.
Il benessere è quindi determinato in parte dalla presenza di condizioni adatte nel nostro ambiente interno e esterno. Tra i vari fattori esterni c’è il bisogno fondamentale di sentirci al sicuro e stare bene, quindi elementi come avere una buona salute, una casa accogliente, una stabilità e indipendenza economica, una società democratica e un ambiente sano giocano un ruolo importante. Invece, tra i fattori interno consideriamo il bisogno di sentirci soddisfatti, apprezzati e amati. Ciò include il rapporto che abbiamo con noi stessi, come interagiamo con altre persone e come ci relazioniamo con il mondo nel senso ampio del termine. Recipes for Wellbeing si concentra sui fattori interni per poi influenzare quelli esterni, che sono il benessere psicologico, fisico, emotivo, spirituale e anche digitale!
Benessere psicologico: Il benessere mentale si occupa del buon funzionamento delle nostre menti così che possiamo gestire al meglio situazioni di stress, lavorare efficacemente e allo stesso tempo realizzare il nostro potenziale di contribuire al cambiamento sociale.
– Benessere fisico: Il benessere fisico va oltre la mancanza di disturbi fisici o malattie. Si tratta piuttosto di mantenere un corpo sano attraverso abitudini alimentare sane, attività fisica regolare e evitando malattie prevenibili.
Benessere emotivo: Il benessere emotivo riguarda la capacità di instaurare e sfruttare delle relazioni solidali con noi stessi, con altre persone e con il resto del mondo. Cambiando la maniera in cui rispondiamo ai nostri sentimenti, umori e emozioni, possiamo cambiare il modo in cui i nostri pensieri impattano le nostre azioni.
– Benessere spirituale: Il benessere spirituale consiste nello scoprire e coltivare un rapporto stretto sia con la nostra identità più profonda sia con la consapevolezza più ampia che anima l’universo e tutto quello al suo interno.
– Benessere digitale: Il benessere digitale consiste nel creare e mantenere una dieta digitale che sia sana, equilibrata e varia in modo da ottenere tutti i nutrienti che ci servono per prosperare nel mondo digitale.
Cosa ha che fare il benessere con il cambiamento sociale?
In inglese c’è un’espressione – coniata dai nostri partner The Wellbeing Project – che dice “well-being inspires well-doing” ovvero “lo stare bene ispira il fare bene”. Ecco, per noi il benessere ha tutto a che fare con il cambiamento sociale perché quando abbiamo cura di noi stessi, siamo più propensi (e più attrezzati) per prenderci cura di altri. Il nostro benessere interiore rispecchia il benessere che possiamo portare nel mondo.
Gli agenti del cambiamento, ovvero tutti quegli imprenditori, innovatori, attivisti e operatori sociali che agiscono per uno scopo e che hanno a cuore il benessere delle persone e del pianeta, sono in prima linea e noi crediamo che non debbano pagare i loro sforzi con il loro benessere. Questo è particolarmente rilevante oggigiorno perché stiamo vivendo in un momento storico di transizione. Sta emergendo un nuovo paradigma, una nuova realtà che sta smantellando il concetto di “essere umano” per ritrovare un rapporto più armonioso e interdipendente con tutte le forme di vita. Ma come ogni momento di transizione, la nostra realtà risulta essere alquanto incerta, fragile e volatile. Lo stiamo vivendo proprio adesso sulla nostra pelle con il nuovo coronavirus che sta scardinando il nostro stile di vita in tutto e per tutto.
C’è un gran bisogno di promuovere delle strutture di sostegno e di condividere risorse che promuovano una cultura di benessere per gli innovatori sociali e le loro organizzazioni. Questa è la missione di Recipes for Wellbeing: aiutare gli innovatori sociali a prosperare nel loro lavoro e nella vita, in modo da permettere loro di cogliere le migliori opportunità, superare le numerose difficoltà e realizzare il proprio potenziale.
Al centro della vostra proposta vi sono le ricette, di cosa si tratta?
Le nostre “ricette per il benessere” sono delle attività individuali e di gruppo per promuovere il benessere psicologico, fisico, emotivo, spirituale e digitale. È come aprire un ricettario, ma con un focus sul benessere: ogni ricetta spiega quali sono gli ingredienti, il livello di difficoltà, i valori nutrizionali e gli step per realizzarla. A oggi, abbiamo 130 ricette in inglese e stiamo procedendo con la traduzione in altre lingue (al momento quelle tradotte in italiano sono una quarantina). Per quanto riguarda il tipo di attività, c’è un po’ di tutto: da esercizi di respirazione e meditazione, a pratiche yoga, ma anche a metodi per migliorare il lavoro di squadra, comunicare in maniera non violenta e scoprire il proprio scopo nel mondo.
In questo momento di emergenza e critico sotto tanti punti di vista –sanitario, economico, sociale, mentale – qual è la vostra proposta? A chi vi rivolgete? Quali sono le prossime iniziative in programma?
Innanzitutto, abbiamo scritto un blog intitolato “Il benessere ai tempi del coronavirus” che abbiamo tradotto in sei lingue: inglese, italiano, tedesco, francese, spagnolo e mandarino. In questo articolo, presentiamo 10 delle nostre ricette che pensiamo siano particolarmente indicare per coltivare il benessere durante questo periodo di isolamento. Ci sono delle attività che si può fare da soli mentre altri esercizi da fare in famiglia per sostenersi a vicenda.
Inoltre, abbiamo iniziato a sperimentare con dei webinar in italiano per creare degli spazi di connessione, ascolto e condivisione per sentirci più vicini e trovare sostegno anche nella distanza. Il primo webinar è stato martedì 17/03 e ha raggruppato una dozzina di persone da Treviso a Pozzuoli (Napoli) passando per Milano, Carpi, Bologna, Medicina, Imola, Roma, ma anche Zurigo. Questi webinar sono aperti a tutti e ci farebbe piacere avere rappresentanza da tutta Italia. Ecco i prossimi tre in programma:
- Venerdì 20/03 dalle 10:00 alle 11:00 • “Ricette per coltivare la gratitudine”
- Martedì 24/03 dalle 12:15 alle 13:00 • “La meditazione dei colori”
- Sabato 28/03 dalle 14:00 alle 15:30 • “Più arte per tutti: esprimersi creativamente con il disegno” (in collaborazione con Housatonic)
- Domenica 29/03 dalle 16:30 alle 17:30 – “La lettura salverà il mondo”
Per iscriversi basta inviare un’email a info@recipesforwellbeing.org con il vostro nome e il webinar al quale volete partecipare. Infine, stiamo preparando delle proposte per dei percorsi di benessere online per aziende e organizzazioni che si trovano a dover reinventare il loro modo di lavorare e di gestione dei team. Se volete avere più informazioni su questo servizio, vi invito a mettervi in contatto con noi!
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