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La nostra quotidianità è stata scardinata, si è ridefinito il perimetro dello spazio che possiamo abitare, si è ridefinito il paesaggio intorno a noi. Oggi più che mai sentiamo la mancanza dell’altro e la necessità di trovare nuove modalità di condivisione, siamo distanti, ma le nostre vite sono profondamente connesse. Per questo Manuela Cannone ed Emanuela Moroni hanno deciso di realizzare “Fuori è chiuso”, un racconto collettivo, a episodi, di questa emergenza.
Il primo episodio, curato da Franco Arminio, è dedicato agli anziani, la categoria più esposta, la più fragile in questo momento.
Potete presentarvi?
Siamo Manuela Cannone ed Emanuela Moroni. Ci siamo conosciute alcuni anni fa nell’ambito di una manifestazione per la chiusura di uno degli ultimi cinema in centro della nostra città, Viterbo. Da lì è nata una solida amicizia alimentata negli anni da molti interessi in comune, la fotografia, l’attivismo, l’incanto per la natura. Insieme abbiamo girato Amaranto, un documentario indipendente, che è stato presentato nel 2018 al Rome Independent Film Festival ottenendo il premio del pubblico. Il lavoro fatto con Amaranto, sia nella fase di scrittura del film che successivamente, durante le proiezioni con il pubblico nelle sale italiane, ha messo in luce quanto sia importante costruire una comunità capace di dialogare, dove si è curiosi gli uni degli altri.
In cosa consiste il progetto Fuori è chiuso e come nasce l’idea?
Ad oggi la comunità, le varie comunità, hanno perso i luoghi dell’incontro e da qui è nata l’idea di Fuori è chiuso, creare uno spazio altro, un luogo di racconto per ricucire insieme le storie di ognuno di noi; si tratta di un progetto di cinema collettivo a episodi, al quale chiunque può partecipare. L’idea è quella di creare un mosaico di instant movie che si compone settimana dopo settimana raccogliendo e pubblicando nel giro di pochi giorni le storie che ogni episodio affronta.
Nel post che abbiamo pubblicato su Facebook, nella pagina di Amaranto documentario, per il primo episodio chiediamo di realizzare tre brevi video: il primo è un’intervista, il secondo è una scena che racconti di questo stare in casa e il terzo è dedicato allo sguardo sul mondo che le finestre delle nostre abitazioni ci concedono.
Chi lo promuove e a chi è rivolto?
Intorno al progetto si è creata una rete di collaborazioni, hanno aderito La casa della paesologia, Italia che Cambia, UCCA, Arci, Arci Movie, Astradoc – Viaggio nel Cinema del Reale, Terra Nuova Edizioni e AnimaMundi Editore. Insieme stiamo cercando di farlo conoscere per arrivare a quante più persone possibile.
A che fase è il progetto?
Fuori è chiuso ad oggi è ai suoi primi passi, abbiamo pubblicato le informazioni per partecipare al primo episodio, Interno Italia, dedicato agli anziani. Insieme a Franco Arminio, poeta e paesologo, abbiamo deciso di partire da loro, di raccogliere le parole e lo sguardo di chi è più minacciato dalla crisi che stiamo vivendo.
Quali saranno i temi degli episodi?
Come detto il primo è sugli anziani, per il secondo stiamo pensando ad una modalità di incontro virtuale dove sia possibile conoscerci, far conoscere le persone. Il secondo episodio non sarà limitato ad una fascia d’età specifica ma si aprirà a tutti con una modalità che stiamo definendo insieme a Ezio Maisto, giornalista e regista: questo tempo ci impone un cambiamento repentino di immaginari, siamo in ascolto di quello che c’è per trovare nuove forme necessarie per rispondere all’isolamento, per sentirci comunità.
Quale è l’obiettivo di questo progetto?
L’idea è quella di creare una comunità fatta di vicinanza in un momento in cui la prossimità fisica ci è negata. I video che arriveranno in questi giorni andranno a comporre un racconto corale che sarà pubblicato online entro il 10 aprile. Abbiamo deciso di costruire un film partecipato a episodi per rendere ogni uscita una sorta di veglia dove le persone possono raccontarsi ed ascoltarsi, come succedeva un tempo nelle campagne, quando all’imbrunire la comunità si ritrovava intorno ad un focolare per condividere racconti capaci di dare forma al mondo.
A che quale esigenza cioè vuole rispondere?
Oggi più che mai la mancanza dell’altro è un tratto significativo della nostra quotidianità, e, visto che le persone non possono uscire, vorremmo liberare le storie, permettere ai racconti di arrivare all’altro che non possiamo raggiungere.
Dove potremo vederlo?
Il progetto è pensato per la rete, gli episodi verranno pubblicati su Vimeo e saranno condivisi da tutti i partner coinvolti nel progetto. Sulla pagina Facebook di Amaranto documentario saranno pubblicate tutte le informazioni per poter seguire l’evoluzione di Fuori è Chiuso e per partecipare.
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