Eppur si muove! Anche se restiamo a casa, non siamo fermi
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Eppùr si muòve e si muoveva la terra, non il sole, come diceva Galileo in sostegno dell’eliocentrismo e segnando il passaggio più grande della storia dalla nostra comfort zone di esseri umani.
E come allora, oggi siamo di fronte a una sfida – non una guerra. La vera sfida è nella nostra testa, prima ancora che sul lato pratico e logistico. Siamo tutti invitati a mettere alla prova il nostro stile di vita, le nostre credenze e capire che non siamo noi il centro del mondo e dobbiamo applicare la teoria di Galileo al nostro rapporto con la Terra mettendo lei al centro e finalmente imparare a rispettarla.
È una nuova rivoluzione copernicana quella che stiamo attraversando e siamo completamente e profondamente impreparati. Anche se a livello scientifico ci avevano avvertito, siamo sguarniti di un piano B e senza un altrove dove ipotizzare una fuga, senza protezione se non quella che possiamo trovare dentro le nostre mura domestiche, a casa.
Restiamo quindi lì, a casa, eppure non stiamo fermi. Siamo i pionieri di una nuova dimensione antropologica, sperimentatori di una libertà imprigionata, di una prigionia liberata, dell’unione di sentimenti opposti che ci rendono tutti bipolari con una alternanza di sentimenti in contrasto da equilibrare ogni giorno. Siamo agli arresti domiciliari perché scontiamo una pena gravissima: quella di non aver voluto comprendere per troppo tempo il nostro compito e la nostra missione sulla Terra.
Ora ci aiuta Galileo e il suo invito a guardare il cielo, ci aiuta la filosofia, la psicologia, l’ecologia, l’antropologia, l’arte, la scienza, la musica e scopriamo la interrelazione necessaria dei saperi e delle discipline, delle dimensioni del pensiero e dei sentimenti.
Stanno crescendo proposte formative ovunque sui canali social e questa reazione a mio avviso dipende principalmente da ciò che sottolineavo prima, ossia il sentirsi impreparati. È la formazione la nostra esigenza principale, lo studio, l’impegno, la disciplina. Lo studio è un antidoto all’ansia, alla paura del futuro. Un bel cambio di passo rispetto alla tendenza di moda prima del Coronavirus che demonizzava la competenza, il merito, l’autorevolezza.
Pensando al “dopo Coronavirus” è proprio questo fermento intellettuale che darà ossigeno alla democrazia, che mi fa sperare in un cambio di rotta e credere che non ritorneremo come prima. Torneremo meglio!
“Dietro ogni problema c’è un’opportunità”.
GALILEO GALILEI
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