La Fattoria Poggio di Dante, tra nuovi progetti e sogni di vacanze… al contrario!
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Nel nostro viaggio di qualche anno fa alla scoperta del Casentino in cambiamento, una delle realtà incontrate è stata la splendida cornice della Fattoria Poggio di Dante, una (bellissima) struttura ricettiva ricavata dal recupero di un podere situato a Poppi, nelle valle casentinesi dove nasce il fiume Arno e dove Dante scrisse, in esilio, buona parte della Divina Commedia.
La struttura è gestita da una coppia, Lucrezia Ferrari e Francesco Sassoli, che ci vivono con i loro due figli. Il progetto si basa su due pilastri fondamentali: il cibo (buono, sano e locale) e la cura degli spazi (gli arredi, interni ed esterni, sono realizzati a mano e con prodotti di recupero).
Appoggiata su una collina che gode di un panorama unico sulla valle casentinese intorno Poppi, il Poggio di Dante è anche una storia di viaggi e di ritorni nella propria terra: non per quanto riguarda Francesco, che vive in terra casentinese da sempre, ma quella di Lucrezia. Originaria di queste zone, dopo una lunga esperienza anche fuori dall’Italia e diverse collaborazioni con il mondo del cinema, ha deciso di tornare e rimanere qui, proprio dopo un lavoro cinematografico in terra casentinese.
Tra i due nasce l’amore e decidono di andare a vivere insieme. La nascita della prima figlia fa crescere la consapevolezza della coppia nell’importanza del cibo e nel rapporto con la terra: Francesco fonda una sua azienda agricola e inizia a coltivare parte del cibo familiare, con metodi naturali e consapevoli. Su queste basi, Lucrezia e Francesco cominciano a sviluppare anche il discorso dell’accoglienza, che nel corso degli anni gli donerà numerosi soddisfazioni.
Quali sono state le maggiori gioie e le difficoltà del vostro percorso?
Le maggiori gioie ci vengono date dalle persone che vengono a trovarci alla fattoria , ci portano tanta energia , c’è una sorta di scambio di esperienze e di idee che era alla base della nostra visione della Fattoria.
Sono davvero tanti coloro che decidono di tornare a trovarci: quando questo avviene ci riempie davvero di gioia e soddisfazione, e sono proprio queste emozioni che ci sostengono soprattutto nei momenti più duri che viviamo: spesso questi sono legati ai problemi burocratici e organizzativi della nostra Italia, in cui abbiamo scelto di lavorare ma che tante volte, invece di incoraggiare le nostre idee e il nostro percorso, mette un freno molto forte.
Ed i vostri prossimi obiettivi?
Abbiamo obiettivi e desideri. Siccome ci teniamo davvero molto ai nostri ospiti, soprattutto ad avere con loro un legame umano forte, il nostro desiderio sarebbe quello di partire noi con uno zaino in spalla e andarli a trovare uno ad uno. Abbiamo numerosi ospiti che vengono in Casentino da ogni parte del Mondo: creiamo un legame speciale con tutti e spesso ci invitano loro ad andarli a trovare. L’unico problema è che avremmo bisogno di qualche anno di ferie, ma dato il lavoro in aumento diventa davvero difficile.
Per quanto riguarda obiettivi e progetti nella nostra struttura, stiamo lavorando su diversi versanti: vogliamo sviluppare una oliveta nei nostri terreni, così come un Rural Lab su cui stiamo lavorando. Inoltre ci piacerebbe molto ampliare la scelta delle esperienze che proponiamo ai nostri ospiti, e ci stiamo lavorando. Ci sarebbero anche altri sogni, ma alcuni li teniamo ancora segreti…
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