Seguici su:
Torino - È possibile che una città sia ripensata da cittadini che ne diventano i veri progettisti? È possibile che scuole, amministrazioni, insegnanti, genitori e architetti possano lavorare insieme per migliorare un luogo in modo che sia bello e funzionale? Ed è possibile che uno spazio pubblico davanti a una scuola diventi colorato, vivibile e accogliente?
La risposta è sì! Nel Europa esiste un metodo comunemente chiamato “Planning for Real“, una strategia di progettazione condivisa che nasce negli anni settanta in Gran Bretagna attraverso la quale gli abitanti del quartiere hanno l’opportunità di costruire, intorno a un tavolo, lo spazio che desiderano.
Ora questa pratica si sta sempre più diffondendo nelle nostre città, attraverso un processo dal basso che vuole essere inclusivo e partecipato, condotto dalla comunità locale: insieme si identificano le problematiche di un’area di intervento e si riflette sulle possibili alternative, individuando le soluzioni più adatte. In questo modo ognuno ha la possibilità di esprimersi liberamente e di far emergere le proprie esperienze ed opinioni confrontandosi a fianco delle istituzioni e degli esperti del settore.
“Lo spazio pubblico come scuola”, organizzato dall’associazione Laqup, è un seminario pensato per mettere in atto questa pratica e creare un momento di incontro per ragionare insieme sul futuro della città. L’evento, che avrà luogo venerdì 17 gennaio dalle ore 13.30 alle ore 18.30 in piazza Bernini 5 a Torino, vedrà la presenza di relatori qualificati provenienti da realtà italiane ed estere che racconteranno esperienze concrete di rigenerazione degli spazi.
Laqup a Torino promuove la cittadinanza attiva Laboratorio di Qualità Urbana, Ambiente e Partecipazione la cui missione, come vi abbiamo raccontato in un precedente articolo, è ripensare la città avvicinandola alle necessità di tutti, col presupposto che debba essere “non solo vivibile ma anche bella da vivere”.
Laqup da diversi anni porta avanti progetti di riqualificazione urbana, le cui azioni sono volte a garantire strade più sicure, maggior presenza di verde, un minor peso dell’automobile e spazi più accessibili ai pedoni.
Proprio come la trasformazione di un parcheggio a Rivalta, che è stato trasformato in un’area verde pedonale o come nel caso di Avigliana, il cui parcheggio è diventato uno spazio di attesa dedicato ai genitori e arredato con panchine o ancora come la colorazione del manto stradale di una via a Bruino progettata per favorire gli attraversamenti pedonali tra due scuole e un giardino pubblico.
«Oggi la strada delle nostre città è prevalentemente pensata ad uso e consumo delle automobili – riporta la descrizione dell’evento – riteniamo invece sia fondamentale ripensare e proporre alternative per una nuova strada, dove sia possibile non solo spostarsi tutti in sicurezza, ma anche vivere, incontrarsi e socializzare, in primo luogo proprio davanti agli edifici scolastici».
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento