Casa Pallino, l’azienda agricola e agriturismo nel cuore della valle
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Da un po’ di settimane a questa parte, stiamo contattando nuovamente diverse realtà incontrate durante il nostro primo viaggio in Casentino, meravigliosa vallata della provincia di Arezzo al confine con la Romagna e teatro del nostro primo progetto pilota, che ha portato alla nascita e allo sviluppo dei portali territoriali. Tra le moltissime realtà scoperte e documentate incontrammo anche Casa Pallino, azienda agricola e struttura ricettiva di Pratovecchio in provincia di Arezzo, incentrata sull’allevamento di pecore da latte, che pascolano tutto l’anno nei prati circostanti con la conseguente produzione, dopo la lavorazione a crudo del latte, di varie tipologie di formaggio come il pecorino fresco e stagionato sotto la cenere, la ricotta, la robiola e il raviggiolo.
Abbiamo fatto alcune domande al titolare Lorenzo Rolle.
È trascorso un po’ di tempo dalla precedente intervista. Come procedono le vostre attività?
Le attività stanno procedendo. Sono molto soddisfatto per quanto riguarda la produzione: tutti i miei prodotti trasformati vengono venduti ogni anno, ormai la nostra realtà è ben conosciuta e non solo nel territorio casentinese. Infatti ho anche un agriturismo, che in pratica è un appartamento che contiene cinque posti letto. Lavoro molto anche con i turisti stranieri che visitano la nostra valle e anche lo scorso anno abbiamo lavorato tutto l’anno, anche in parte della stagione invernale.Il prossimo anno è previsto un ampliamento di una stanza.
Dunque, in generale, sei pentito di aver intrapreso il tuo percorso?
No, da quando abbiamo aperto, seppur con grandi fatiche, la situazione è migliorata sotto moltissimi punti di vista. Ora sto realizzando una nuova stalla, rinnovando le recinzioni e un nuovo laboratorio. Faccio delle modifiche strutturali, necessarie con lo scorrere del tempo. Questo è uno degli aspetti che, allo stesso tempo, mi hanno messo più in difficoltà: quando si cerca di migliorarsi o semplicemente di mettersi al passo con i tempi a livello strutturale, per migliorare la qualità del lavoro, la burocrazia è davvero un inferno.
Tipico di quasi tutte le realtà che abbiamo incontrato…
Ci sono da seguire regole e regole che, seppur nate da un principio di buon senso, ti fanno poi passare la voglia di intraprendere qualsiasi novità o modifica. Ho fatto delle domande per alcuni finanziamenti a livello europeo, due di queste sono state accettate e sono in corso di erogazione: sono stanziamenti legati ai lavori strutturali, come per le recinzioni nuove e per la stalla. Purtroppo più passa il tempo più osservo che la burocrazia, invece di snellire, si arrugginisce sempre di più.
Sono numerosi gli enti coinvolti, spesso lunghissimi i tempi con cui vengono erogati i finanziamenti: c’è un apparato burocratico che è davvero imponente. Mi è capitato il paradosso di dover anticipare molte volte dei soldi per un finanziamento che avevo vinto, perché nel frattempo i lavori erano iniziati ma i tempi di erogazione dei soldi sono lentissimi. Le attività vanno molto bene, sono queste le vere difficoltà.
A livello di rete ci sono delle collaborazioni in corso con altri operatori del Casentino?
Si sono messi in moto, con protagonisti diversi operatori del territorio, nuovi tavoli di lavoro a livello turistico per poter proporre un pacchetto unitario a chi viene a visitare il Casentino. È un processo iniziato nel 2019 e, dalla prossima stagione, saremo pronti per andare in giro per il Mondo con un prodotto turistico completo, dove viene illustrato tutto quello che uno può trovare nelle nostre terre a livello turistico-ricettivo, dalla sentieristica all’e-bike, dall’ospitalità fino alle degustazioni e ai laboratori didattici.
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