5 Dic 2019

Circolo Wood: il ristorante solidale che crea comunità – Io Faccio Così #271

Scritto da: Lorena Di Maria
Intervista di: Lorena di Maria e Paolo Cignini
Video realizzato da: Paolo Cignini

Un ristorante solidale che offre pasti caldi alle persone in difficoltà ma anche una fucina di idee e creatività. Un bosco dove immergersi nella natura ma anche uno spazio di gioco per le famiglie. Ad Arona, il Circolo Wood è un luogo che si trasforma ogni volta plasmandosi intorno alle necessità delle persone che lo vivono e accogliendo la comunità che qui sa di poter trovare sempre una seconda casa.

Salva nei preferiti

Novara - Avete mai offerto un pasto caldo a un senzatetto? Vi siete mai fermati a scambiare due parole o gli avete mai donato un sorriso sincero? Nelle nostre giornate che scorrono così veloci, di ritorno da una lunga giornata fatta di impegni e di lavoro, come un appuntamento fisso finiamo per trovarlo sempre lì, dimenticando che quel pasto o quel semplice sorriso sono una ricchezza che può fare la differenza.

Ad Arona, sulla cornice dello splendido Lago Maggiore, c’è chi sta valorizzando questa ricchezza trasformandola in una missione collettiva, costruendo giorno dopo giorno un modello di inclusione e lotta alla povertà che funziona e che sta lentamente coinvolgendo l’intera comunità.

Quella che vi raccontiamo oggi è la storia del Circolo Wood, progetto che si sviluppa intorno al tema della solidarietà e di una comunità che tutti i giorni si stringe intorno ai più bisognosi della città. Ci raccontano questo progetto Barbara Mastria e Federico Medda, soci della Cooperativa Vedogiovane, il cui sogno quotidiano è generare cambiamenti positivi sul territorio e trovare nuove soluzioni per migliorare la vita della collettività.

«Wood è luogo di incontri, spesso inusuali, è un luogo del fare, è un luogo dello “stare” o meglio, dello “stare con”». Il circolo, dalla forte vocazione popolare, nasce all’interno della Casa del Popolo di Arona, sin dal passato luogo di aggregazione e socialità per eccellenza. La struttura ritrova nuova vita dallo sforzo collettivo delle associazioni della città che un giorno hanno deciso di unirsi e di reagire positivamente al divieto di accattonaggio deciso dal Sindaco, scegliendo di sostenere e supportare quelli che, agli occhi dei più, sono visti come gli ultimi e gli esclusi.

Ma si dice che gli ultimi saranno i primi e così le associazioni locali decidono di fondare, proprio dove sorgeva la Casa del Popolo, il Circolo Wood, il cui cuore pulsante è il Ristorante Solidale che vuole valorizzare l’umanità accogliendo a braccia aperta coloro che si trovano in una situazione di difficoltà, offrendo un pasto caldo e un tetto sopra la testa a chi non se li può permettere.

30594579 1513731385402760 9018454169295519744 o

Il ristorante ha una mensa solidale aperta a tutti sulla base delle proprie possibilità: chi è in situazione di difficoltà può usufruire di un pasto, chi ha la possibilità di pagare lascia una quota che serve a coprire i costi del proprio pranzo e di quello di un’altra persona.

A mezzogiorno, chi arriva sa che ad aspettarlo ci sarà un pasto caldo, “riscaldato” dall’accoglienza dei volontari che qui decidono di impegnare il loro tempo. «La nostra tavola non è mai per uno solo» cita la “Rete Nondisolopane” di cui Vedogiovane fa parte insieme a numerose altre associazioni, gruppi, enti e cooperative che ogni giorno donano pranzi gratuiti promuovendo la cultura della solidarietà.

Il circolo Wood, proprio come racconta il suo nome, rievoca la vita del sottobosco: un ambiente che rappresenta un rifugio per alcuni e un luogo di passaggio per altri, ma sempre e comunque un habitat ideale per coloro che in esso trovano riparo e da esso traggono nutrimento.

«La parte del ristorante solidale non è altro che “una scusa” per coinvolgere le persone all’interno della comunità» raccontano Barbara e Federico. «Questo è un posto aperto dove le persone arrivano e sanno che qualcuno li accoglierà. In passato abbiamo ospitato una comunità di migranti ma anche persone senza fissa dimora o famiglie rimaste senza una casa».

Circolo Wood1

Non solo pane e pasti caldi, il Circolo Wood sforna tantissime iniziative che nutrono la cittadinanza di Arona, attraverso momenti culturali e artistici rivolti a tutti, nessuno escluso. «Quello che abbiamo sempre tentato di fare come cooperativa Vedogiovane è coinvolgere tutte le fasce di età della popolazione per stimolare le persone a riabituarsi a stare insieme e tornare alla semplicità» ci raccontano.

Ciò che Wood rappresenta, per tutta la comunità, è una seconda casa che serve nei momenti di necessità, come la volta in cui la biblioteca comunale ha chiuso per ristrutturazione e il circolo ha accolto i giovani per studiare o come testimoniato dal centro estivo che si svolge durante l’estate e che nasce da una sperimentazione di alcuni colleghi e colleghe di lavoro che, avendo bisogno di organizzare il tempo libero dei propri figli, hanno trovato in questo luogo lo spazio ideale. Il circolo, poi, offre ospitalità alle diverse associazioni che, pur avendo la propria sede, preferiscono riunirsi qui poiché fucina di idee e nuove contaminazioni.

La struttura offre tantissimi spazi trasformandosi di volta in volta: c’è l’accoglienza offerta dal bar e dal ristorante, c’è il Family Cafè dedicato alle famiglie dove i genitori hanno la possibilità di giocare liberamente e trascorrere il tempo coi propri figli oppure c’è la grande sala dedicata ai più giovani, dove la scuola di musica “Jungle” organizza concerti con gli artisti e i suoi allievi, che in quest’occasione hanno la possibilità di esprimersi e mettere in gioco i propri talenti.

Proprio come in un bosco, lo spazio esterno del circolo permette di immergersi totalmente nella natura. È un luogo di cultura underground, testimoniata dall’adiacente ferrovia, luogo di scambio e di passaggio e da una grande tettoia sotto la quale librerie, tavoli e divani permettono di leggere in solitudine o studiare in compagnia, il tutto realizzato in autocostruzione e fai da te.

Circolo Wood2

Recentemente il circolo Wood ha avviato il progetto di “Residenze artistiche”. Come ci raccontano Federico e Barbara «si tratta di un progetto partito l’anno scorso e pensato per far arrivare fin qui degli artisti da tutta l’Italia per condividere la loro arte con la comunità locale attraverso una settimana di workshop e laboratori».

Infine, il Circolo fa parte di una rete connessa al progetto “Family Like” che contribuisce alla dimensione educativa dei più piccoli, riprendendo l’antico detto: “per crescere un bambino serve tutto un villaggio”.

Un villaggio, una rete, una comunità. Il Circolo Wood rappresenta per la città un sistema vivente, un organismo che cresce grazie alla partecipazione, alle idee e all’impegno di tutti gli abitanti. È il contributo di chi è di passaggio e qui decide di fermarsi, di chi si è perso e qui si ritrova. Perché Wood è Bosco, ci raccontano, e la bellezza di un bosco è fatta da tutti gli alberi che lo compongono.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
La Brigata, l’associazione che lotta per la solidarietà e la dignità di chi vive ai margini
La Brigata, l’associazione che lotta per la solidarietà e la dignità di chi vive ai margini

Scuola di Pace ODV Napoli: l’inclusione che parte dall’istruzione
Scuola di Pace ODV Napoli: l’inclusione che parte dall’istruzione

Il Centro Emmaus e la sua storia di inclusione, solidarietà ed emigrazione “al contrario”
Il Centro Emmaus e la sua storia di inclusione, solidarietà ed emigrazione “al contrario”

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Cosa dice il nuovo codice della strada e che ricadute avrà sulla mobilità sostenibile – #1024

|

La biblioteca su due ruote KORABike regala storie in giro per le strade

|

Educare al biologico: serve più consapevolezza verso salute e ambiente

|

Promemoria Auschwitz, perché davvero non accada mai più

|

Cammini e sentieri: ecco come custodire e valorizzare un tesoro lungo 150mila chilometri

|

La Robbia, il laboratorio sardo di tintura naturale che cuce tradizione e sostenibilità, dalla terra al tessuto

|

Nuove case: come devono essere per stare al passo con un mondo che cambia?

|

CereAMO: per mangiar bene dobbiamo “tornare indietro” di 80 anni

string(8) "piemonte"