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Dopo aver vinto un bando capitolino, l’associazione nazionale di protezione ambientale Earth sta portando avanti, con il Dipartimento Tutela Ambientale, un’importante iniziativa nel V Municipio di Roma.
Il progetto, dal nome “Nonno mi aiuti a far bella Roma?”, consiste nella creazione di orti nelle scuole materne costruiti grazie al lavoro sinergico fra nonni e bambini. Le piante saranno poi impiantate in aree verdi presenti nel Municipio in coordinamento con l’Assessorato all’Ambiente.
A spiegarlo l’Assessore alle Politiche Ambientali del V Municipio, Dario Pulcini: «Con i fondi della straordinaria del verde abbiamo allocato delle risorse per attivare gli orti urbani in cinque scuole sparse sul territorio. In totale abbiamo destinato circa 25 mila euro per realizzare serre ed orti didattici presso gli istituti e, come obiettivo finale, vogliamo estenderli anche alle altre scuole del Municipio, creando spazi che svolgono funzioni pedagogiche ed ecosistemiche».
Pulcini ha poi menzionato i Dipartimenti che hanno collaborato nella realizzazione del progetto: «Ringrazio il Centro Educazione Ambientale del Municipio che sostiene questi percorsi ambientali e ci tengo a ringraziare per il lavoro svolto l’Assessore alla Scuola Maria Elena Mammarella e la Commissione Scuola del Municipio con il Presidente Alessandro Stirpe e la Vice Presidente Monia Maria Medaglia».
Pulcini ha poi aggiunto: «Come sosteneva Fritijof Capra nel suo libro “Ecoalfabeto. L’orto dei bambini”, il modo più diretto ed efficace per insegnare ai bambini i principi base dell’ecologia e del pensiero sistemico è quello di fargli creare e coltivare un orto all’interno della scuola. Il Municipio crede molto in iniziative come queste che, non solo creano un prezioso scambio intergenerazionale, ma pongono le basi per una crescita personale e consapevole in quanto conoscere e curare un orto ha ricadute positive su differenti ambiti ed incide sul modo stesso di fare e di stare a scuola. Se vogliamo cambiare e rispettare il mondo, bisogna iniziare educando i più piccoli che saranno i responsabili del nostro futuro».
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