29 Nov 2019

Block Friday: Italia Che Cambia aderisce al quarto sciopero globale per il clima

Scritto da: Redazione

Oggi, venerdì 29 novembre, l’appuntamento è nelle piazze di tutto il mondo in occasione del quarto sciopero globale indetto dal movimento Fridays for Future per agire in difesa dell’ambiente e denunciare un’emergenza climatica sempre più reale. Allo sciopero parteciperà anche la redazione di Italia che Cambia, per raccontare e testimoniare l’anima di una mobilitazione che infiamma, ancora una volta, le strade delle nostre città.

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«Siamo venuti qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando, che voi lo vogliate o no. Il vero potere appartiene alle persone». Toni forti e decisi sono quelli dei ragazzi e delle ragazze di Fridays for Future che oggi scenderanno in piazza insieme ad attivisti, scuole ed università, studenti e professori, cittadini di ogni città e regione, per chiedere giustizia climatica e mandare un messaggio ai politici e alle istituzioni ricordando che il tempo sta per scadere.

E anche questa volta la redazione di Italia che Cambia parteciperà allo sciopero scendendo al loro fianco nelle piazze italiane, da Roma a Milano, da Bologna a Torino, per illustrare, raccontare e testimoniare l’anima di una mobilitazione che da nord e sud sta risvegliando le coscienze. E lo farà attraverso foto e video che vi mostreremo sulle nostre pagine Facebook e Instagram.

Proprio oggi, inoltre, Ezio Maisto, nostro collaboratore e regista di “Ragazzi irresponsabili”, sarà a Napoli per girare durante la manifestazione le ultime riprese del documentario coprodotto da Italia che Cambia che sta dando voce agli attivisti italiani di Fridays For Future, un movimento che sta segnando una vera svolta nell’ambientalismo di tutto il mondo.

«Eravamo in piazza il 15 marzo in più di 2 milioni – affermano gli attivisti di Fridays for Future –, ci siamo tornati il 24 maggio, raggiungendo oltre 130 Paesi in tutto il mondo. Durante la Climate Action Week, tra il 20 e il 27 settembre, hanno scioperato 7.6 milioni di studenti, famiglie e lavoratori dall’Islanda all’Antartide. Tutto questo, però, non è bastato: le emissioni di CO2 nel 2019 non accennano a diminuire. Ecco perché torneremo in piazza venerdì 29 novembre in 130 Paesi e in oltre 100 città italiane».

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Gli attivisti Fridays for Future bloccano la sede dell’Eni a Roma. Foto tratta da Greenpeace

Quello di oggi è uno sciopero globale che, con ancora più forza, ci parla di un’emergenza climatica che è sotto gli occhi di tutti. La data del 29 Novembre è stata scelta poichè preceda la COP25, la conferenza ONU sui cambiamenti climatici che avrà luogo dal 2 al 13 dicembre a Madrid, in Spagna. L’intento degli attivisti, a livello globale, è far sì che i leader politici dei vari paesi prendano misure immediate ed efficaci per contrastare la crisi climatica, dopo quello che è stato apertamente considerato un sostanziale fallimento degli accordi di Kyoto e di Parigi.

Lo sciopero globale per il clima è stato poi organizzato, non casualmente, nel giorno del Black Friday, dagli attivisti ribattezzato “Block Friday”, per schierarsi contro il consumismo eccessivo che quest’iniziativa incoraggia e proporre una riflessione condivisa sull’insostenibilità, sia a livello ambientale che a livello sociale, dell’impatto che ha sull’uomo e sull’intero pianeta.

«Azioni concrete», dichiarano, ricordando che abbiamo tempo solo fino al 2030 prima di oltrepassare il punto di non ritorno. Un’affermazione che vuole denunciare le catastrofi ambientali che stanno affliggendo in questi giorni tutta l’Italia, come testimoniato dalla marea straordinaria di Venezia che ha visto gli attivisti scagliarsi contro le istituzioni e dichiarare che non è più ammissibile che rifiutino di affrontare la crisi climatica, temporeggiando, o addirittura negandola. «Quello della laguna di Venezia non è altro che un ecosistema unico al mondo e, anche per questo, termometro dei cambiamenti che stanno scuotendo il pianeta».

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Lo sciopero del 27 settembre a Torino

Oggi i ragazzi e le ragazze di tutto il mondo scenderanno in piazza per riappropriarsi del proprio futuro perché il problema è ormai evidente a tutti, ma le soluzioni esistono già.

Gli scioperi che hanno luogo nelle varie città di Italia sono illustrati in questa mappa mentre qui è possibile individuare quelli internazionali.

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