Banca Etica e Sardex insieme per dare più slancio alle economie locali
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Banca Etica e Sardex S.p.a. hanno siglato un nuovo accordo grazie al quale le 14mila imprese aderenti ai circuiti delle monete complementari in Sardegna e in molte altre Regioni possono ora accedere a condizioni vantaggiose ai prestiti e agli altri servizi finanziari – inclusi il microcredito, il crowdfunding, le polizze assicurative – proposti da Banca Etica. L’offerta include anche le persone che lavorano nelle imprese dei circuiti di monete complementari.
“Sardex è una storia di innovazione riuscita in cui la tecnologia risponde a bisogni reali delle comunità e rilancia l’economia territoriale a partire dal fattore più prezioso: la fiducia. Un mix di ingredienti che hanno da subito destato l’interesse di Banca Etica che collabora con Sardex già da qualche anno e che ora ha voluto rilanciare il proprio sostegno stringendo una partnership commerciale per mettere la finanza etica al servizio delle imprese aderenti ai circuiti di monete complementari”, spiega Anna Fasano, presidente di Banca Etica in occasione della presentazione – durante Bookcity Milano – del libro di Daniel Tarozzi “Una moneta chiamata fiducia”, edito da Chiarelettere. “E non è un caso se Banca Etica proprio in queste settimane sta lavorando all’apertura della sua prima filiale in Sardegna, a Sassari”.
“Un’altra economia è possibile, anzi, esiste già – racconta nel suo libro Daniel Tarozzi che con la sua testata Italia che Cambia è un esperto cacciatore e narratore di good news made in Italy – . Si chiama economia della fiducia: una rete di cittadini, imprese, associazioni, messe in relazione tra loro attraverso uno strumento innovativo, che si basa su reciprocità, mutuo credito, innovazione.
Ecco qui ricostruita l’incredibile avventura di cinque giovani imprenditori sardi che nel 2009 s’inventano Sardex, una nuova moneta complementare, per aiutare piccole e grandi aziende in difficoltà. Un successo strabiliante: più di 4000 imprese solo in Sardegna e oltre 10mila in tutta Italia, mezzo miliardo di crediti transati, un milione e duecentomila transazioni. Una storia che nasce in Sardegna e si diffonde in altre dodici Regioni italiane, e presto anche all’estero, indicando un possibile modello di integrazione all’attuale sistema economico e monetario, il cui funzionamento è tutto a favore del grande capitale e della finanza.
L’esperimento della nuova moneta è invece pensato a vantaggio delle comunità locali: commerciando beni e servizi in Sardex le aziende ottengono un credito, risorsa assai scarsa di questi tempi, che possono spendere per forniture o investimenti, ma anche distribuire ai dipendenti. La storia di Sardex racconta come la moneta abbia il potere di ridisegnare l’economia in quanto metro di scambio universale, per riannodare il tessuto sociale di comunità schiacciate sotto il peso della crisi economica, e mettendo al centro la sostenibilità sociale e ambientale. Le persone sono il più grande capitale che abbiamo. E la moneta è il modo per tenerle unite e aiutarle”.
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