La Matota: un servizio pubblico per evitare lo spopolamento nei piccoli Comuni
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Cuneo - «Gli abitanti di questi comuni devono percorrere fino a 20 km per trovare una farmacia, un negozio o la posta» ci spiega Alessandro Nan, un dipendente pubblico dell’Unione Montana delle Valli Mongia e Cevetta Langa Cebana Alta Valle Bormida.
«Per questo motivo, la mattina, dalle 8.00 alle 10.00, una signora assunta apposta per questo progetto riceverà per telefono le prenotazioni dei servizi postali, farmaceutici, il ritiro dei referti ospedalieri e l’acquisti di alimenti, con l’obiettivo di aiutare chi non può utilizzare la macchina. Non si tratta esclusivamente di anziani ma anche di famiglie, in alcuni casi temporaneamente impossibilitate a spostarsi. Il servizio che offriamo vuole essere aperto a tutti».
Nel dialetto del luogo la Matota è la giovinetta di famiglia, la bambina che nella tradizione aiutava a fare le commissioni spostandosi per il paese.
Il progetto è stato finanziato dallo Stato, tramite la Regione Piemonte che ha fatto da filtro, per alleggerire il disagio di chi abita in questi luoghi.
Un’altra parte del progetto prevede la messa a disposizione di un furgone che nei giorni del mercato passa per i paesi a prendere le persone per poi riaccompagnarle a casa In questo modo non solo si facilitano materialmente gli spostamenti ma si offre un’opportunità per migliorare il senso di comunità contrastando l’isolamento a cui potrebbero andare incontro questi abitanti.
«Per ripopolare il territorio e creare un’economia basata sulle produzioni locali e sul turismo sono stati aperti anche due esercizi di vicinato, cioè due punti vendita di prodotti locali caratteristici. Sono prodotti che fanno fatica ad avere spazio sul mercato nonché eccellenze del territorio che nella maggior parte dei casi si conoscono solo per mezzo del passa parola. Ma ora abbiamo messo a disposizione, qui a Castelnuovo di Ceva, nel Centro Servizi, un locale chiamato “Radici del Territorio” e uno a Rocca Ciriè, dove poterli conoscere e avere informazioni su come acquistarli».
Ci racconta Alessandro che l’area dell’Unione Montana è un ente pubblico che serve 18 comuni e promuove attività sul territorio per valorizzarlo e proteggerlo.
«Noi ci occupiamo anche della manutenzione delle risorse paesaggistiche. Cerchiamo di far ripartire le economie perché gli abitanti sono una risorsa, sono le sentinelle del territorio. Se il territorio si spopolasse si andrebbe in contro a consistenti problemi idrogeologici poiché solo chi vi abita può concorrere a gestire, come nel caso di strade e ruscelli.
Fortunatamente e sempre più spesso capita che qui arrivino giovani che, avendo scelto di cambiare vita, sono emigrati dalle città per diventare agricoltori e allevatori». Così stanno anche rinascendo lavori abbandonati trenta o quaranta anni fa e nuove produzioni attente a mantenere vive le tradizioni.
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