“Requiem per un ghiacciaio”: anche il Piemonte si prepara ad un funerale
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Veglie funebri per i ghiacciai italiani che stanno scomparendo. Partirà venerdì 27 settembre, giorno del terzo sciopero globale per il clima, l’iniziativa “Requiem per un ghiacciaio” che si articolerà in una serie iniziative lungo tutto l’arco alpino per portare l’attenzione delle persone sugli effetti dei cambiamenti climatici sul nostro pianeta, sempre più evidenti e allarmanti.
Organizzata da Legambiente in collaborazione con le associazioni Dislivelli e Cinemambiente, l’iniziativa prevede cinque appuntamenti in programma dal 27 al 29 settembre che toccheranno tre regioni italiane: Valle d’Aosta, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.
In Piemonte si celebrerà il “funerale” del ghiacciaio del Monviso, fissato per venerdì 27. La partenza è prevista alle 8:00 dalla frazione Castello di Pontechianale e si dovrebbe arrivare al Colle delle Cadreghe (3.130 metri slm) alle 13:00. Si inizierà con una breve presentazione per proseguire con un’analisi scientifica del problema e con la condivisione di buone pratiche da attuare per far fronte all’emergenza climatica in atto. Si tornerà a Pontechianale alle 19:00. Per unirsi all’iniziativa si consiglia attrezzatura da montagna. Partecipano alla giornata: Legambiente Barge, Legambiente Val Pellice, Legambiente Cuneo, alpinisti, giovani e amanti della montagna.
“L’avvicinamento emotivo e l’osservazione diretta di un ghiacciaio alpino in grande sofferenza permette di comprendere meglio e interiorizzare la drammaticità dei cambiamenti climatici e dei conseguenti effetti sul nostro pianeta”, spiegano gli organizzatori dell’iniziativa.
Venerdì 27 è prevista anche la veglia funebre per il ghiacciaio di Lys in provincia di Aosta con un’escursione che partirà dalle sue sorgenti. Il Requiem si articolerà in dibattiti, interventi scientifici, musica e racconti.
Eventi analoghi sono in programma nei tre giorni presso il Ghiacciaio dello Stelvio (provincia di Bolzano), il Ghiacciaio della Marmolada (provincia di Trento), Ghiacciaio del Brenta (provincia di Trento) ed il Ghiacciaio del Montasio (Friuli – Venezia Giulia).
L’iniziativa “Requiem per un ghiacciaio” si ispira al funerale celebrato il mese scorso in Islanda per l’Okjokull, ghiacciaio scomparso a “soli” 700 anni a causa del riscaldamento globale. Una simile commemorazione si è tenuta ieri in Svizzera: un centinaio di persone hanno celebrato sulle Alpi elvetiche il “funerale” del ghiacciaio Pizol, vittima del cambiamento climatico, come migliaia di altri ghiacciai nel mondo.
L’emergenza ghiacciai, infatti, è globale. Secondo le rilevazioni del Noaa, l’ente americano per le ricerche sull’atmosfera e gli oceani, dopo l’ultimo luglio da record (il più caldo da 140 anni) i ghiacci polari hanno toccato minimi storici: in Artico sono scesi del 19,8% sotto la media, in Antartide del 4,3%.
L’allarme riguarda anche i ghiacciai italiani: negli ultimi cent’anni, i ghiacciai delle Alpi hanno dimezzato la loro estensione e nel 2050 rischiano di sparire tutti quelli sotto i 3.500 metri. Le Dolomiti, per intenderci, potrebbero restare senza ghiacciai.
In Italia, Francia, Austria e Svizzera i ghiacciai alpini si stanno ritirando ad una velocità senza precedenti in migliaia di anni, come afferma il CNR, e nell’ultimo secolo, è scomparso il 50% della copertura. Di questo 50%, il 70% è sparito nei soli ultimi 30 anni.
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