6 Ago 2019

“Pedala Diritto”: due ragazze in bici da Torino a Riace per promuovere i diritti umani

Scritto da: Lorena Di Maria

Ilaria e Vincenza sono due ragazze di Novara che per tutto il mese di agosto percorreranno l'Italia in bicicletta con l’obiettivo di incontrare, conoscere e dare voce alle realtà che ogni giorno lavorano con impegno per la tutela dei diritti umani. “Pedala Diritto” è il nome del progetto da loro ideato e partito proprio in questi giorni da Torino per giungere a Riace, incontrando le tante iniziative virtuose durante il cammino.

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Novara - «Crediamo nel rispetto dei diritti umani, nella bellezza dell’umanità e amiamo viaggiare. Siamo instancabili idealiste, curiose estimatrici delle culture locali, delle tradizioni popolari e di tutto quello che sta dietro ai visi delle persone che incontriamo». Così si presentano Ilaria e Vincenza, ideatrici del progetto “Pedala Diritto“, un viaggio responsabile su due ruote con un obiettivo ben preciso: mettere in luce le storie umane che animano il territorio e la cultura italiana.

Sono due ragazze di Novara, fortemente impegnate a favore della solidarietà e dell’uguaglianza di tutte le persone. Nel descrivermi il progetto, mi raccontano dei loro obiettivi e della loro vita: Ilaria, dopo aver lavorato in banca, ha riscoperto la sua vocazione come educatrice a favore delle categorie fragili mentre Vincenza, attivista per i diritti umani, lavora tuttora in ambito sociale. In questo progetto sono affiancate da Yuma, che le supporta a distanza nell’organizzazione del viaggio e nella gestione del sito.

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L’obiettivo del progetto? Partire alla scoperta delle tante realtà italiane che ogni giorno si impegnano per tutelare i diritti di ciascun individuo. E lo fanno attraverso un viaggio, che percorrerà l’Italia, da Torino a Riace, soffermandosi nei territori, nelle città e nelle storie di coloro che, con il loro esempio, mandano tutti i giorni un messaggio chiaro e forte di umanità.

L’idea del viaggio nasce all’incirca un anno fa: «Tornate da una vacanza abbiamo sentito l’esigenza di dedicarci a viaggiare responsabilmente, riscoprendo la bellezza della lentezza» mi confidano.
«Proprio per questo motivo il percorso è stato pensato per essere effettuato interamente con mezzi di trasporto che rispettano l’ambiente, ossia in bici o, all’occorrenza, col treno.
Il nostro obiettivo è imparare a coltivare un turismo responsabile che metta in luce la qualità del tempo, delle relazioni, della vita delle persone» raccontano con determinazione. La stessa determinazione che le ha spinte a intraprendere un’esperienza piena di nuove sfide: «Noi non siamo cicliste o atlete. In questo viaggio non conta la prestazione fisica, conta la necessità di valorizzare il turismo lento e le relazioni che grazie ad esso si creano».

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Si tratta di un’esperienza che vuole mostrare quanta ricchezza c’è in Italia sotto il profilo umano. Il viaggio ha avuto inizio proprio in questi giorni con partenza da Torino, toccando Asti e Piacenza e proseguirà per Bologna, Acquasparta, Napoli, Solofra, Calitri, Catanzaro, giungendo infine a Riace. Quest’ultima, è stata scelta proprio perché, come mi raccontano le ragazze, «è stata testimone di un’intensa esperienza di convivenza e aggregazione, rappresentando un esempio di accoglienza che si sposa perfettamente con l’obiettivo del nostro viaggio».

«Lo strumento che ci piace utilizzare per investire sul futuro è appunto il viaggio, pensato come opportunità per incontrare persone oltre che visitare monumenti, come mezzo che ha un forte potenziale aggregativo e relazionale».
Sarà proprio il turismo responsabile ad essere promosso attraverso la realizzazione di una mappatura completa delle realtà italiane impegnate nel campo dei diritti umani a 360 gradi, a partire dalle varie realtà incontrate durante il viaggio e che sarà arricchita a viaggio terminato, così come la realizzazione di una guida multimediale sul turismo responsabile.

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«In questi mesi abbiamo ricevuto numerose richieste da persone interessate ad unirsi al nostro viaggio e che, dalle varie città, ci raggiungeranno per proseguire insieme il tragitto» mi raccontano. «Ognuno è libero di accompagnarci fin dove lo desidera, e noi saremo felici di accogliere ogni volta nuovi compagni di viaggio».
Durante il percorso, che arriverà a destinazione il 27 agosto, sarà possibile aggiungere tappe a quelle già indicate nella mappa.
Sono invitate le realtà attive in ambito di diritti umani che vogliono prendere parte all’iniziativa a mettersi in contatto con il progetto “Pedala Diritto” attraverso il sito, oppure via email all’indirizzo info@pedaladiritto.it o sui social Instagram e Facebook»

«Viaggiando ci proponiamo di creare momenti di condivisione sia durante il percorso che nelle singole tappe. E per chi non può essere presente, documentiamo in tempo reale le esperienze attraverso i canali social e il blog per far conoscere la bellezza, la natura, le emozioni, gli incontri, i visi, le storie che scopriamo».
E noi non possiamo che augurare loro buon viaggio!

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