8 Ago 2019

Albagnano Healing Meditation Centre: la comunità buddista che fa rinascere la frazione abbandonata

Scritto da: Lorena Di Maria

Riscoprire il valore del vivere in comunità e di una vita semplice a stretto contatto con la natura: è la storia di Albagnano (VB) e di un gruppo buddista che, accogliendo persone da tutto il mondo, è stato capace di ripopolare un’intera frazione, contribuendo con diversi progetti alla rivitalizzazione della borgata e di una cultura alpina che si stava perdendo.

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Verbania - Siamo nel Comune di Bée, in provincia di Verbania. Un luogo magico a ridosso del Parco Nazionale della Val Grande, immerso in un bosco di pini e castagni che si affaccia sul suggestivo panorama del lago Maggiore.
Da qui la vista è splendida eppure per anni ad Albagnano, piccola frazione di Bée, in pochi sono riusciti a godere appieno della sua incantevole bellezza. Fino a qualche anno fa questo luogo rischiava l’abbandono, vedendo scomparire progressivamente i suoi abitanti in un inesorabile esodo verso le grandi città. Ma, negli ultimi vent’anni, la frazione è rinata grazie all’arrivo di un gruppo di buddisti che ha saputo creare una vera e propria comunità intorno a sè, accogliendo persone da tutto il mondo che tuttora giungono ad Albagnano con il desiderio di riscoprire una vita semplice, a contatto con la natura e basata sulla condivisione.

A raccontarci questa storia di rinascita è Lama Michel Rinpoche, guida spirituale che insegna e vive all’interno della comunità e ci illustra la storia e la missione dell’“Albagnano Healing Meditation Centre”, luogo di meditazione e di filosofia buddista tibetana di Albagnano.

albagnano healing meditation centre comunita buddista rinascere frazione abbandonata 1565247107

Il centro, in questa storia, è il punto di arrivo e di partenza di un progetto più ampio, ovvero quello di far rivivere la borgata, creando una rete di persone che qui giungono e insieme condividono il proprio tempo, le proprie conoscenze e i propri percorsi di crescita.
«Circa vent’anni fa, quando siamo arrivati in questo piccolo Comune chiamato Bée, la frazione stava morendo. Il nostro obiettivo è stato quello di dare vita ad un centro e ad una comunità che negli anni è cresciuta, permettendo il ripopolamento quasi totale della frazione. Ad oggi sono più di un centinaio le abitazioni che abbiamo rimesso in uso, ristrutturando e recuperando gli edifici già esistenti, che rendono ora questo luogo nuovamente vivo».

Il centro è uno spazio aperto a tutti e, diversamente da come si può pensare, accoglie principalmente la comunità laica e specialmente coloro che, desiderando allontanarsi dalle città e da un’esistenza frenetica, giungono qui per riscoprire un nuovo stile di vita, in un processo inverso a quello che fino a un ventennio prima aveva svuotato la frazione.
Qui la vita ha un ritmo lento. Si riscopre la bellezza della condivisione, la crescita collettiva, lo scambio e l’aiuto reciproco.
«Le persone che giungono a Verbania arrivano da ogni Paese del mondo e ciò che rende speciale questo luogo è proprio la diversità che lo caratterizza: ci sono persone di ogni genere, estrazione sociale, età e cultura, ognuna con il proprio percorso ma accomunate dallo stesso bisogno di riscoperta».

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Coloro che arrivano al centro possono soggiornare per qualche giorno, settimana, mese, fino a chi si ferma per anni. Le case della borgata che sono state recuperate ospitano coloro che hanno deciso di fare di questo luogo la propria casa mentre nel caso delle permanenze più brevi la vita si svolge all’interno del centro. «Anche se si tratta di un luogo di tradizione buddista, non è una prerogativa essere buddisti. Accogliamo a braccia aperte tutti coloro che arrivano, indistintamente» ci spiega Lama Michel.
«Con una quota irrisoria è infatti possibile soggiornare nel centro, svolgere le attività e contribuire attivamente al suo mantenimento».
Non si tratta di una comunità chiusa con delle regole rigide ma bensì di una comunità di persone che hanno scelto di venire qui per condividere sia momenti belli che momenti difficili della vita».

Durante la giornata si alternano momenti dedicati al corpo e alla mente come attività di meditazione, yoga, pratiche legate alla spiritualità ed insegnamenti della tradizione.
Una delle più grandi insegnanti del centro è proprio la natura, come ci viene raccontato: «La natura ci insegna tante cose. Ci insegna ad avere pazienza, ci porta a uno stato di maggior equilibrio, soddisfazione, calma. Viviamo in un’epoca in cui riceviamo una quantità molto elevata di stimoli sensoriali illudendoci di raggiungere uno stato di felicità da cui invece finiamo per allontanarci sempre di più.

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Il nostro obiettivo è favorire la crescita e la trasformazione delle persone, affinchè ogni individuo che viene qui, indipendentemente da chi è e dal motivo per cui è arrivato, vada via con qualcosa in più. Che riesca a comprendere un aspetto di se stesso che prima non riconosceva, che riesca a fare una scelta nella sua vita che porti a un miglioramento, che riesca a sviluppare una qualità che prima non vedeva».

Intervista: Lorena Di Maria e Paolo Cignini
Realizzazione video: Paolo Cignini

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