5 Lug 2019

La Via del Cerchio: ascoltare, essere ascoltati, diventare parte di una comunità

Scritto da: Redazione

Simon Jamnik, cofondatore di Circleway Network Europe, racconta la sua esperienza di vita accanto a Story – ovvero lo storyteller Manitonquat – e sua moglie Ellika. Proprio Simon ed Ellika condurranno il campo estivo “La Via del Cerchio”, che si terrà presso l'ecovillaggio Tempo di Vivere dal 28 luglio al 6 agosto.

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Era un pomeriggio estivo, sulle coste svizzere del lago di Costanza, quando mi arrivò una telefonata. Un amico mi chiese se potevo supportarlo come animatore per bimbi, in un grande evento in Austria. Qualcosa mi ha spinto a dire di sì, nonostante non avessi la più pallida idea di cosa mi aspettasse.

 

Non molto tempo dopo mi sono ritrovato in un Campo dove tutti stavano seduti in cerchio e c’era un uomo anziano, dai lunghi capelli bianchi, che raccontava storie su una vecchia cultura di cui faceva parte e parlava della possibilità di vivere insieme, in pace. Da quel giorno in poi, la mia vita è cambiata.

Simon Jamnik

Simon Jamnik


Questa conoscenza è diventata parte di me. Posso dire di aver visto come la Via del Cerchio ha raggiunto il cuore di migliaia di persone e dozzine di comunità, e come fare la differenza. Ho imparato i fondamenti dell’essere umano, che nessuno a scuola mi aveva mai insegnato. Ad esempio, la consapevolezza che abbiamo tutti le stesse necessità di essere ascoltati, essere compresi, essere accettati e provare senso di appartenenza… quattro potenti pilastri della Via del Cerchio.

 

Per coloro che non conoscono bene Story ed Ellika posso condividere uno sguardo nelle loro vite, cose che mi hanno colpito e che raccontano più di quello che riescono a fare le parole. Nel mio lavoro come infermiere ho incontrato parecchie persone “anziane”, ma due giovani anziani come lo sono Story e sua moglie Ellika, sono stati per me qualcosa di decisamente nuovo. I primi tempi ero quasi preoccupato nel vederlo giocare a tennis o condurre le capanne del sudore a quelle temperature.

 

A quei tempi lui aveva già 84 anni. Questo mi ha insegnato che l’età non è un’unità di misura per le abilità fisiche o mentali di una persona, come avevo studiato fino a quel momento. Lui è sempre aperto a scoprire il mondo delle persone, anche se questo significa camminare a quattro zampe insieme ai giovani, buttarsi a terra, sbudellarsi dalle risate e fare le facce per far ridere un bambino.

 

Per lui è naturale starsene seduto per terra a pranzare, o sdraiato sull’erba a riposare o cimentarsi in storielle buffe, per divertirsi insieme agli altri. La sua libertà interiore è d’ispirazione. In lui non c’è alcun bisogno di rappresentare qualcosa. La gioia è l’elemento secondo il quale agisce.

Ellika e Story

Ellika e Story


Una volta stava aspettando me ed Ellika in un ristorante nelle strade di San Gallo, in Svizzera, ascoltando musica dalla sua radio portatile. Per me è stato buffo vedere la scena, di solito sono i giovani che ascoltano a tutto volume la musica rap o rock per la strada. Lui invece stava ascoltando un pezzo classico e quando siamo sbucati da dietro l’angolo abbiamo trovato Story, seduto in mezzo ad un mare di gente ai tavoli, che si godeva la sua Fanta e la sua adorata musica, condividendola con il mondo. Si era preso la responsabilità del suo agire, lasciando a tutti gli altri la responsabilità di agire secondo i propri bisogni, aggiungendo alla scena anche un sottile pizzico del suo spirito ribelle.

 

Qualche volta, specialmente nei primi tempi insieme, questo particolare lato del suo carattere, mi ha messo a disagio. Un giorno stavo guidando verso la frontiera con la Svizzera. Mi sono girato un attimo per assicurarmi che i due avessero le cinture allacciate. Sapevo che Story preferisce non allacciarsela e si giustifica sempre con un vecchio detto del New Hampshire: “Vivi libero o muori”.

 

Quello che ho trovato seduto nel retro della mia macchina era un uomo completamente nudo! Credimi, non è stato facile a quel punto mantenere la chiarezza, concentrarmi sul dialogo, e guardarlo negli occhi e non da un‘altra parte! Come potevo adesso pretendere da un uomo di tre volte la mia età che facesse quello che io avrei voluto? Nel frattempo la frontiera si stava avvicinando. Come avrei spiegato alla polizia l’uomo nudo nella mia macchina? Vista la situazione imminente ho trovato il coraggio di formulargli gentilmente la mia richiesta, di mettersi almeno le mutande e la cintura. La reazione è stata un ragionevole “Okay”.

 

Quel momento mi ha segnato, resta impresso nella mia mente, e ha fatto nascere in me il desiderio di riuscire a vivere la mia libertà in qualsiasi situazione ed essere sempre forte dei miei bisogni. Se hai caldo, spogliati, se hai freddo, vestiti. Falla semplice.

 

Un’altra cosa per me importante è stata ascoltare la sua “storia del mondo”, iniziando dal big bang per poi finire nel momento attuale con le parole Welcome Home. Mi radica molto comprendere la visione più ampia che possiede un anziano, quella che ci permette di sentirci a casa sulla terra, ovunque ci troviamo. Ho iniziato quindi a raccontare a me stesso una storia nuova di chi sono io, di cosa è la società e da dove tutto ha origine. Questa storia è piena di speranza, ispirazione e di opportunità per vivere una vita da sogno. E funziona.

 

Le cose sono cambiate e si sono mosse prendendo nuove direzioni. Così ho iniziato ad ascoltare ancora di più i miei desideri profondi e le mie visioni sulla vita. Osservando Story, insieme ad altre persone, ho imparato il suo punto di vista su come dovremmo agire l’uno con l’altro. Per lui non esiste differenza tra persone del sistema, dagli impiegati ai grandi banchieri europei, o chi sceglie di vivere fuori dagli schemi, tra carcerati e giovani o bambini. Story tratta tutti con lo stesso rispetto e imparzialità, prendendosi il tempo per ascoltare tutti. Lui stesso nei Cerchi si presenta: “Il mio nome è Manitonquat, ma la mia famiglia mi chiama Story. Adesso ho incontrato anche te, un altro membro della nostra grande famiglia, quindi puoi chiamarmi Story”.

 

Da quando nel 2014 ho iniziato ad esserne parte, i Cerchi e i Campi sono sempre stati una fantastica esperienza e una grande sfida. Passare il tempo in cerchio e dedicarsi così intensamente a tirare fuori le emozioni comporta sempre conseguenze. Queste possono essere di natura pacifica, se le emozioni vengono dolcemente accompagnate grazie allo strumento del supportive listening, ma possono anche mutare in situazioni piene di tensione, nelle quali sentimenti profondi e particolarmente dolorosi coinvolgono l’energia di tutto il cerchio.

 

Negli ultimi anni in particolare, è stato incredibile essere presente nell’affrontare questo tipo di situazioni intense e vedere quanto cambiamento può portare un lavoro profondo ed accurato sulle emozioni. Andare in profondità e guardare in faccia le situazioni, mi stimola a viaggiare con gli Anziani ed incontrare persone. Questi sono tra i motivi per cui ho scelto di creare un “grande Cerchio intorno al Cerchio”.

 

Ho fondato il Circleway Network Europe, un’associazione a sostegno della vita comunitaria e della cultura della pace. L’obiettivo è creare una connessione, una rete internazionale che permetta a tutti di trovare il coraggio e la capacità di mettere insieme persone e fare Cerchi, senza paura di trovarsi da soli nelle eventuali difficoltà che possono incontrare.

 

Insieme alle mie amiche Johanna, Elisabeth e Barbara è stato possibile creare questa Associazione, basata sul metodo organizzativo e decisionale della sociocrazia. Il desiderio di Story è che la Via del Cerchio cresca sempre di più e che nel Cerchio si lavori andando alla ricerca della profondità necessaria per raggiungere le emozioni e portare guarigione. Secondo lui ognuno di noi ha le capacità di tenere un Cerchio e la filosofia del libero contributo per il lavoro che comporta fare questo, dovrebbe essere mantenuta.

 

La mia visione sulla Via del Cerchio e il Circleway Network Europe Membership è di mettere insieme le persone per supportarle nel prendersi la responsabilità della nostra Terra, della nostra grande famiglia umana, animale e vegetale in ogni parte del mondo e soprattutto, di prenderci cura di noi stessi in maniera gentile.

la via del cerchio

La mia gratitudine a Story ed Ellika, per aver condiviso con me cinque anni della loro vita girando per l’Europa, permettendomi di assimilare la profondità della Via del Cerchio e la forza che c’è dietro ai due caratteri che hanno dato vita a tutto questo, mi spinge a voler portare avanti questa conoscenza, supportando i leader e tutti coloro interessati a voler veramente vivere la Via del Cerchio.

 

Se vi è piaciuto il racconto di Simon e volete provare l’esperienza della Via del Cerchio, cliccate su questo link per avere tutte le informazioni sul campo estivo che si terrà dal 28 luglio al 6 agosto presso Tempo di Vivere, ecovillaggio, co-living, comune e centro di formazione.

 

 

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