Anche Torino approva la mozione che dichiara l’emergenza climatica
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Il Consiglio Comunale di Torino ha approvato all’unanimità una mozione con la quale si impegna a dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale. Sono ormai oltre 500 le città che nel mondo hanno riconosciuto e sottoscritto l’emergenza, tra le quali spiccano i casi italiani di Milano e Napoli.
Si tratta di un passo in avanti verso una presa di responsabilità che non si poteva più rimandare. Un passo troppo grande per il parlamento italiano che invece, in occasione della Giornata dell’Ambiente, ha scelto di non impegnarsi sul fronte della crisi climatica, bocciando al senato la richiesta contenuta nelle tre mozioni di minoranza che chiedevano di dichiarare nel nostro Paese l’emergenza climatica e ambientale.
Un’occasione mancata che non ha arrestato la protesta dei giovani del movimento Fridays For Future, che a Torino hanno contribuito a dare una forte spinta alle decisioni dell’amministrazione.
Parlo con David Wicker, attivista del gruppo torinese, che mi racconta i dettagli di questa importante vittoria.
“Siamo felici del risultato ottenuto e che la mozione sia stata finalmente approvata. Non sarà la risoluzione al problema, ma è comunque un elemento forte che contribuisce al cambiamento e siamo soddisfatti che Torino si stia allineando ad altre grandi città sul riconoscimento di un’emergenza che non può essere negata”.
Come si legge dalla mozione, la dichiarazione di emergenza risponde ad una situazione ormai drammatica. “Secondo i rapporti IPCC-Onu del 2018 l’umanità ha tempo fino al 2030 per limitare l’incremento della temperatura a 1,5 gradi per evitare danni irreversibili al clima e, secondo il rapporto IPBES-ONU, pubblicato il 6 maggio 2019 si segnala un declino ecologico “senza precedenti”, in cui un milione di specie animali e vegetali sono a rischio estinzione a causa dei cambiamenti climatici”.
I contenuti della mozione
Obiettivo della mozione è predisporre, entro i prossimi 6 mesi, iniziative concrete volte alla riduzione delle emissioni di Co2, alla promozione delle energie rinnovabili, all’incentivo del risparmio energetico nei settori legati alla pianificazione urbana nell’ambito della mobilità, dell’edilizia, del riscaldamento, oltre al garantire azioni che favoriscano una maggior presenza di verde urbano e pratiche di riforestazione.
Senza dimenticare l’importanza di un maggior coinvolgimento di cittadini e associazioni al fine di diffondere una maggior informazione e rafforzare la partecipazione collettiva.
La voce del gruppo Fridays For Future di Torino, attraverso azioni di protesta si è fatta sentire con forza in questi mesi. Come ne è esempio “Emergenza Climatica!”, l’enorme scritta che gli attivisti hanno realizzato davanti al Municipio con gessetti colorati, per ricordare, ancora una volta, l’urgenza di provvedimenti di emergenza climatica.
“Molte altre città come Napoli e Milano o regioni come la Toscana si sono già mosse e non potevamo rimanere indietro in questa lotta collettiva” spiega David.
“Attualmente stiamo organizzando diversi incontri con gli assessori comunali – conclude David – e una delle nostre richieste è quella di portare avanti uno scambio costante di comunicazioni con l’amministrazione in modo da essere informati progressivamente sui provvedimenti presi e sugli obiettivi futuri, coinvolgendo così la comunità scientifica in queste decisioni”.
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