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Nata un anno fa dalla voglia di mettersi in gioco e di regalare un’esperienza autentica nella propria terra, Vitulia experience è un’associazione che promuove un turismo sostenibile e virtuoso in Sicilia, a stretto contatto con il territorio e la sua gente. L’associazione, infatti, offre delle “experience”, cioè dei pacchetti con cui vivere un’esperienza autentica in un luogo della Sicilia. Si va dalle più conosciute Gole dell’Alcantara alla passeggiata sull’Etna, da Taormina ai borghi del Padrino.
Lungi dall’essere un classico pacchetto vacanze del turista mordi-e-fuggi che si affaccia appena al luogo che visita senza comprenderlo, le experience proposte dall’associazione vogliono immergere il turista in un’esperienza sensoriale a più livelli. Un’esperienza che, anche se breve, possa rimanere nella mente e nei ricordi anche quando il turista sarà tornato a casa.
«La nostra associazione è nata così: una sera io ed altri ragazzi stavamo parlando di viaggi e di cosa aspettiamo di trovare nei luoghi in cui andiamo», spiega Danilo Rizzo, presidente di Vitulia Experience. «Così è iniziata a nascere un’idea, che partisse dalle ricchezze della Sicilia e dalla loro valorizzazione; poi abbiamo anche visto che il turista viene sempre pensato come qualcosa di economico, “da spremere”, e non era questo ciò che noi volevamo». Così un anno fa nasce l’associazione, che solo da qualche mese è però diventata operativa. Accanto a Danilo, ci sono altre tre figure: Salvatore Pandolfino, vicepresidente, e le due socie Roberta De Domenico e Antonella Cingari.
Lo scopo dell’associazione si definisce sempre più come attenzione verso il turista e il territorio: «Io immagino uno straniero che odora una bruschetta con i capperi di Pantelleria e che poi ne ricorderà l’odore una volta lontano dalla Sicilia e porterà con sé un pezzetto di questa terra», spiega ancora Danilo. Le possibilità sono varie e si può scegliere se calarsi di più nelle tradizioni locali o nella cultura gastronomica (imparando a fare insieme i maccheroni siciliani, ad esempio) o nel paesaggio o nella tradizione di pesca dell’isola a bordo di una barca assieme a dei pescatori.
Il contatto con il territorio è molto forte: «Ci affidiamo sempre alla gente del territorio: ad esempio, per quanto riguarda le guide abbiamo i contatti con alcune pro loco, in modo da incentivare chi già quel territorio lo conosce, o ancora contattiamo i ristoranti e i laboratori artigianali anche di piccoli paesini».
È qui che si crea quell’economia virtuosa, è qui che il turismo diventa una leva per sostenere il territorio e non per abbatterlo: se da una parte i turisti che usufruiscono dei pacchetti experience si ritrovano immersi un’esperienza autentica, dall’altro c’è tutto un mondo locale che si attiva, che lavora, che si impegna per garantire questa autenticità, dalle guide ai ristoratori agli artigiani. Sono i turisti ad immergersi nelle città, non le città a diventare a misura di turisti. «A noi piace creare rete: ci credo molto, perché da soli non si va lontani. In questo senso possiamo dire che il turismo fatto così è un valore aggiunto al territorio e crea economia circolare».
Colori, odori, sapori, emozioni: questi sono gli ingredienti di quello che a tutti gli effetti è uno scambio fra il turista e il territorio.
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