È partita la nuova stagione della Rete Museale Biellese
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Biella - Con la ricorrenza della Festa della Repubblica Italiana, Biella ha dato il benvenuto alla nuova stagione della Rete Museale Biellese, progetto proposto e coordinato dall’Ecomuseo Valle Elvo e Serra in collaborazione con l’Ecomuseo del Biellese (di cui è parte). Il 2 giugno, per tutti i 37 siti, si è alzato il sipario sull’edizione 2019: è ricominciato così il percorso culturale che, da sette anni, colora di cultura la provincia laniera. Il progetto territoriale in questione – che si rinnova annualmente dal 2012 – si sviluppa e articola intrecciando gradualmente un nuovo tessuto di relazioni tra molti attori culturali, pubblici e privati, favorendo la condivisione di risorse per la valorizzazione dei patrimoni degli ecomusei, dei musei, dei castelli, dei palazzi, delle aree naturalistiche e di altri siti d’interesse. I siti della Rete Museale Biellese, nello specifico sono visitabili tutte le domeniche fino al 13 ottobre (oltre alla festività del 15 agosto), dalle ore 14.30 alle 18.30.
La crescita
I numeri riescono a dare un quadro chiaro dell’evoluzione del progetto: dal 2012 al 2019 la Rete ha coinvolto 44 differenti realtà museali situate in 32 comuni, selezionando 184 operatori appositamente formati e remunerati per affiancare i gestori dei siti e garantirne un’apertura costante nel periodo estivo; nei primi sette anni, inoltre, i siti della rete hanno registrato circa 97.600 visitatori. Il successo riscontrato finora continua con una stagione che supera il record di siti dell’anno precedente, arrivati ora a 37 (la novità – o meglio, il ritorno – è il Palazzo dei Principi di Masserano).
La formazione degli operatori
La Rete, anche quest’anno, ad aprile ha emesso un bando volto a selezionare gli operatori museali per i 37 siti della provincia di Biella. Gli operatori hanno seguito un programma di formazione durante più incontri, attraverso i quali hanno avuto la possibilità di approfondire la conoscenza diretta di tutti i siti museali, non solo quello di competenza. Favorendo la condivisione di risorse e finalità tra molti attori pubblici e privati, il progetto valorizza così i patrimoni messi in rete con il coinvolgimento di tutti gli operatori selezionati (opportunamente remunerati) che affiancano i gestori dei siti garantendone un’apertura costante e coordinata.
I 37 siti
Cittadellarte-Fondazione Pistoletto; Antonio Bertola ingegnere militare; Atelier dello scultore Massimino Perino; Casa Menabrea; Casa Museo dell’Alta Valle del Cervo; Casa natale di Pietro Micca; Casa Zegna; Castello Vialardi di Verrone; Centro di Documentazione del Lago di Viverone; Centro di Documentazione sulla Lavorazione del Ferro; Centro di Documentazione sull’Emigrazione; Cittadellarte – Fondazione Pistoletto; Ecomuseo del Cossatese e delle Baragge; Ecomuseo della Civiltà Montanara; Ecomuseo della Lavorazione del Ferro; Ecomuseo della Terracotta; Ecomuseo della Tradizione Costruttiva; Ecomuseo della Vitivinicoltura; Ex Mulino Susta; Fabbrica della Ruota; FAI – Collezione Enrico; Lanificio Botto e villaggio operaio; Monastero Cluniacense di Castelletto Cervo; Museo del Bramaterra; Museo della Passione; Museo degli Acquasantini; Museo delle Migrazioni; Museo dell’Infanzia; Museo dell’Oro e della Bessa; Museo del Territorio; Museo Laboratorio dell’Oro e della Pietra; Oasi WWF Giardino Botanico di Oropa; Palazzo dei Principi di Masserano; Palazzo Ferrero; Palazzo Gromo Losa; Palazzo La Marmora; Riserva Naturale Parco Burcina “Felice Piacenza”; Santuario di San Giovanni d’Andorno.
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