27 Giu 2019

Il gioco non vale la candela

Scritto da: Redazione

Pubblichiamo l'elaborato realizzato dai ragazzi della classe 4TA dell'Istituto di Istruzione Superiori V. Floriani di Vimercate nell'ambito del progetto di educazione alla legalità "Facci Caso!", realizzato da Co2 Crisis Opportunity Onlus in collaborazione con Italia che Cambia e Cross – Osservatorio sulla Criminalità Organizzata Università degli studi di Milano; con il supporto di Assolombarda Confindustria Milano, Monza, Brianza e Lodi.

Salva nei preferiti

ATTENZIONE: Questo testo è un racconto di fantasia. Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale

 

Sono un ragazzo di 18 anni, vivo a Crocetta. L’altra sera uscendo con i miei amici ho incontrato Mimmo che da poco è entrato in brutti giri. Così parlando mi ha proposto un affare facendo leva sui problemi economici della mia famiglia. Mi ha proposto di portare uno zainetto a Barona ad un suo amico dicendomi però di non aprirlo. A me del resto non interessava; ciò che contava per me erano i soldi promessi. Io ho accettato senza troppe esitazioni. Dovevo portare lo zaino a un bar di Barona alle 21.00.

 

Durante il tragitto avevo un’ansia terribile, il cuore che batteva a mille e continuavo a guardarmi attorno, però avendo sempre in mente la ricompensa. Ho consegnato lo zaino ad un uomo di mezza età che mi aveva precedentemente descritto Mimmo. Ad occhi bassi ho preso subito i soldi e me ne sono andato.

 

Il giorno seguente sono venuto a sapere dal giornale che Mimmo è stato arrestato insieme alla persona alla quale avevo dato lo zaino, arrestati entrambi per traffico di stupefacenti e rapina a mano armata nel corso della quale è stato ucciso il proprietario del locale.
Appena ho sentito la notizia la mia mente si è affollata di pensieri. “Ho veramente contribuito alla morte di una persona?”. “I mille euro che io ho preso valgono la vita di una persona?”.

 

Economicamente ho risolto alcuni problemi, avrò per sempre però sulla coscienza un padre di famiglia che faceva onestamente il proprio lavoro. Questa volta sono stata fortunato a cavarmela però sinceramente non mi va più di rischiare, ma soprattutto voglio sentirmi bene con me stesso e non guadagnare recando danni ad altri.

 

Leggi l’articolo di Daniel Tarozzi sul progetto Facci Caso!

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Verbumcaudo, una storia di restanza tra legalità e agricoltura
Verbumcaudo, una storia di restanza tra legalità e agricoltura

Domiciliari bis per Toti e la regione Liguria resta in stallo
Domiciliari bis per Toti e la regione Liguria resta in stallo

Salvatore Borsellino: “Non serve ricordare la strage di via D’Amelio solo una volta all’anno”
Salvatore Borsellino: “Non serve ricordare la strage di via D’Amelio solo una volta all’anno”

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Com’è andata la COP16 biodiveristà di Cali fra flop, successi e disinteresse – #1013

|

La lettera del movimento per la Pratobello ’24: “Della legge di iniziativa popolare adesso parliamo noi”

|

La biodiversità arriva a scuola con il progetto “Azioni e voci per il clima”

|

Olio del Casale, l’azienda agricola che punta sul lavoro in rete

|

Abitare collaborativo: cosa significa e perché è importante

|

Arghillà rinasce: la rigenerazione urbana dal basso di “uno dei luoghi più problematici d’Italia”

|

Oltre alle barriere, Capri diventa inclusiva e accessibile

|

Fabio Gerosa: “Con Fratello Sole aiutiamo il sociale a costruire un percorso di transizione ecologica”

string(9) "nazionale"