Economia circolare e rifiuti: si conclude il primo Tuscia Green Lab
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Viterbo, Lazio - Non ci rendiamo conto, spesso, di come alcuni eventi nella nostra vita cambino così velocemente nel corso degli anni. Uno di questi riguarda il tema dei rifiuti: possiamo scappare quanto vogliamo da questo argomento, ma ci riguarda tutti e lo vediamo spesso come un problema. Gli sprechi alimentari, la plastica, le discariche: sono alcuni dei termini di cui sentiamo parlare sempre più spesso, e le immagini delle città invase dai rifiuti non sono più uno scenario da libro distopico di fantascienza.
Ma, già da più di dieci anni, alcune persone hanno iniziato a parlare di Raccolta differenziata porta a porta, di tariffa puntuale, di economia circolare e di strategia Rifiuti Zero. Mi ricordo allora come venivano etichettati, questi temi: “roba da estremisti”, “sarebbe bello ma è impossibile”, “non viviamo nel mondo delle favole” e chi più ne ha più ne metta. Chi andava in giro a parlare di certe cose, per dirla in gergo popolare, risultava davvero “un po matto”.
In questi tre giorni, a Capranica in provincia di Viterbo, il Paese in cui sono cresciuto, ho ascoltato alcuni di questi ‘matti’ parlare alle persone e non posso nascondere una silenziosa soddisfazione: queste tematiche, oggi, sono realtà e non più fantasia da sognatori.
Si conclude oggi 17 Maggio 2019, infatti, il primo Tuscia Green Lab, una tre giorni di incontri sulle buone pratiche nella raccolta differenziata e l’economia circolare nella Tuscia, organizzato dal Comune di Capranica con la collaborazione della Ewap, Società European Works and Projects, co-fondata da Enzo Vergalito. L’obiettivo dell’evento è stato quello di spiegare la situazione attuale della raccolta differenziata e delle politiche ambientali in Italia, tramite una serie di testimonianze volte a stimolare un confronto e, soprattutto, a fornire strumenti pratici per l’adozione di buone pratiche sul tema dei rifiuti.
C’eravamo anche noi di Italia che Cambia. La bella notizia è che non abbiamo sentito argomenti ‘da green washing’, o autocelebrazioni fine a se stesse, ma abbiamo ascoltato un gruppo di tecnici ed esperti appassionati e concreti, che hanno illustrato i dati relativi all’effettivo incremento della raccolta differenziata in buona parte del territorio italiano. Il messaggio che ci lasciano è chiaro: non è sufficiente solamente questo, bisogna lavorare ancora (e tanto) verso l’ulteriore riduzione della quantità di rifiuti da smaltire.
Vi elenchiamo alcune delle numerose testimonianze: Lucia Cuffaro, fresca di seconda nomina a Presidente del Movimento per la Decrescita Felice (tra l’altro, il Movimento ha una doppia presidenza: la sua e quella di Michel Cardito), ha illustrato le buone pratiche per la riduzione e il riutilizzo dei rifiuti in casa, con annesso un seminario di autoproduzione in cucina.
Alessio Ciacci, un amico di vecchia data di Italia che Cambia, è un personaggio che in Italia ha fatto la storia: grazie a lui e a Rossano Ercolini, infatti, il Comune di Capannori nel lontano 2007 fu la prima amministrazione italiana ad aderire alla strategia Rifiuti Zero (per darvi un’idea di come le cose cambino: oggi i comuni aderenti a questa iniziativa sono duecentottantadue, per un totale di più di sei milioni di cittadini coinvolti). Alessio nel suo intervento ha spiegato i passi da compiere verso la strategia Rifiuti Zero e come questa, se attuata, sia uno strumento fondamentale per mettere in pratica i principi dell’economia circolare.
E poi Raphael Rossi, che ha parlato di buone pratiche di gestione pubblica dei rifiuti urbani; Andrea Petroselli, che ha illustrato cosa sta facendo l’Università della Tuscia per l’economia circolare, in rete con altre Università italiane, ed Enzo Favoino, coordinatore scientifico di Zero Waste Europe, che ha allargato l’orizzonte sull’Europa e sulle iniziative messe in pratica verso l’obiettivo Rifiuti Zero.
Con Alessio Ciacci, nella nostra video-intervista che pubblicheremo prossimamente, abbiamo parlato anche della notizia del giorno: l’approvazione del decreto “end of waste” per il riciclo dei Pap (prodotti assorbenti della persona), come i pannolini e gli assorbenti. Ci sarà un impianto, il FaterSmart di Lovadina di Spresiano, in provincia di Treviso, che riciclerà gli oltre novecento milioni di pannolini che finiscono solitamente in discarica. Essendo i pannolini una delle principali fonti di inquinamento, è una notizia. Si avvera così il sogno della compianta Carla Poli, che già nel 2012 si auspicava l’apertura di un impianto di questo tipo. Anche se, come sottolineato da Alessio durante l’intervento, in un’ottica di piena riduzione dei rifiuti, è sempre preferibile utilizzare i pannolini lavabili.
Per tirare le fila, è stato il primo forum territoriale di questo genere nel Viterbese, un segnale di come certe tematiche, a fatica, stiano comunque facendo breccia e suscitino l’interesse di un sempre maggior numero di persone. Nelle prossime settimane, qui su Italia che Cambia, avremo modo di approfondire alcuni concetti affrontati nel Forum, tramite alcune videointerviste realizzate durante la manifestazione.
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