Campi estivi per i bambini terremotati del centro Italia
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Perugia, Umbria - Mentre tutto è fermo per quanto riguarda le amministrazioni pubbliche e i governi centrali, sono molte le persone che dopo il sisma del 2016 si sono attivate dal basso per ricreare la comunità e per una ricostruzione che sia davvero diversa, ecosostenibile, salubre e rispettosa dell’uomo. A raccontarci, ormai da anni, cosa succede nell’Umbria post-terremoto è Roberto Battista, Agente del Cambiamento dell’Umbria e collaboratore di Italia che Cambia, che tra i primi si è attivato per la rinascita – sociale, economica, culturale, edilizia – delle zone devastate dal sisma.
In questi anni Roberto è stato uno dei principali promotori, tra le altre cose, di un laboratorio permanente per l’architettura sostenibile, di un’associazione culturale e di uno spazio ricreativo dove i bambini e ragazzi di Sellano e delle frazioni vicine possono ritrovarsi per stare insieme in serenità, giocare, suonare, condividere, imparare cose nuove, grazie all’aiuto volontario e gratuito di molte persone, accorse da tutta Italia per donare tempo, esperienza e cuore.
“I nostri bambini – si legge sulla pagina Facebook dell’associazione Lumi – stanno diventando una vera micro-società che promette bene per il futuro”. A due anni di distanza la ludoteca “Villamagica”, nell’area casette di legno di Villamagina, funziona e offre corsi e attività, e a luglio organizza quattro settimane di musica, arte, gioco, teatro, ecologia e creatività.
“Il luogo – racconta Roberto – è divenuto un punto di riferimento riconosciuto da tutti, dove i bambini si sentono sicuri e coltivano i semi di una comunità in divenire. Prima del terremoto la maggioranza dei bambini e ragazzi dopo la scuola tornava alle loro case, sparse su di un territorio vasto, e con poche possibilità e ragioni di incontrarsi, dall’apertura della ludoteca questi bambini hanno cominciato a formare una loro comunità che nel tempo si è sviluppata con effetti positivi e che speriamo siano il seme per una miglior coesione sociale”.
“Passata l’emergenza – continua Roberto – abbiamo continuato ad organizzare eventi e laboratori e nel luglio del 2017 abbiamo organizzato quattro settimane di campi estivi, ricchi di attività artistiche, culturali e naturalistiche. Nel 2018 abbiamo ripetuto l’esperienza con gran gioia di tutti. I soci di Lumi offrono il loro lavoro gratuitamente e il comune offre gli spazi e il trasporto dei bambini, ma le quattro settimane di attività costano circa 8000 €, principalmente per i compensi degli operatori esterni all’associazione, i materiali e i pasti per i bambini, mediamente 20 dai 3 ai 13 anni, che partecipano alle attività quotidiane”.
Per questo è stata lanciata una campagna di crowdfunding. “Nei primi due anni – spiega Roberto – siamo riusciti a coprire i costi grazie alle donazioni ricevute dopo il terremoto, che però ora sono esaurite. Quest’anno vogliamo riproporre i campi estivi, che sono diventati una parte integrante della vita sociale dei giovani, ma ci occorrono almeno 5000 € per riuscirci, quindi abbiamo deciso di tentare la strada del crowdfunding per raggiungere il nostro obiettivo e non deludere i bambini che aspettano con ansia i campi estivi del 2019”.
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