“Un-learn / re-learn / re-act”: quando la protesta per il clima si trasforma in arte
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Biella - “Una scuola dove studiare i metodi per rigenerare il nostro modo di vivere in ogni suo aspetto e sperimentare l’applicazione dei metodi alla realtà. In BASE uno spazio-aula, dove, simbolicamente e concretamente, trasformare le proteste in occasione di proporre azioni concrete. Siete invitati sedervi, discutere, prendere posizione”.
Questo quanto scritto nel pannello informativo che presenta l’installazione Un-Learn / Re-learn / Re-act, opera – realizzata dall’Ufficio Arte di Cittadellarte – che fa parte della mostra Un-Learn / Re-learn inserita nel contesto della Design Week 2019 di BASE.
L’installazione, nello specifico, è realizzata con ‘cartelloni da manifestazione’ – in riferimento ai cortei di protesta dei ‘Fridays for Future’ ispirati da Greta Thunberg – che compongono questa struttura a tavolo, attorno al quale i partecipanti possono dialogare per confrontarsi sulle tematiche evocate dagli slogan dei cartelloni.
Il concept dell’opera è stato ideato da Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, mentre l’installazione è stata curata da Juan Sandoval, direttore Ufficio Arte di Cittadellarte.
Questi sono stati realizzati da un gruppo di studenti e di membri del gruppo del FridaysForFuture Biella il 29 marzo scorso, in occasione di un workshop curato dall’Ufficio Arte di Cittadellarte.
Questo laboratorio, ispirato all’Agenda 2030 e ai relativi Sdgs, è organizzato nel contesto della UNIDEE – Università delle Idee, fondata sul mito del Terzo Paradiso.
Gli attivisti del ‘Fridays for Future’ si sono incontrati per confrontarsi attorno a dei tavoli di lavoro per condividere idee e buone pratiche per la lotta al cambiamento climatico. A seguire, gli studenti biellesi si sono occupati della realizzazione dei manifesti per comporre l’installazione.
Segnali positivi nell’ottica dell’obiettivo dell’opera: trasformare le proteste in occasione di confronto per gruppi di lavoro spontanei o organizzati, ritrovandosi intorno all’installazione nella sua doppia veste di spazio-aula.
“Si tratta – ha spiegato Paolo Naldini – di un laboratorio, un dispositivo per performare le tre fasi, Un-learn / Re-learn / Re-act. L’installazione è uno spazio-aula in cui, simbolicamente e concretamente, le proteste si trasformano in occasione per gruppi di lavoro per proporre azioni concrete. La protesta, da sola, non è più sufficiente. È tempo di tradurre la nostra protesta, scaturita da bisogni e consapevolezza, in proposte condivise e concrete per costruire il cambiamento”.
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