A Torino nasce il MAUA – Museo di Arte Urbana Aumentata, alla scoperta delle periferie
Seguici su:
Torino - “Un museo a cielo aperto per le strade meno battute delle città. Zero pareti, ma tanti muri colorati: benvenuti nel primo museo diffuso di street art aumentata. Arrivati sul posto, l’esperienza prosegue in forma digitale: inquadrata con lo smartphone, l’opera si trasforma in un lavoro di digital art, animata in realtà aumentata”.
Così si legge sul sito del MAUA, promosso da BePart, Avanzi, BASE, Camera e Iur e finanziato da AxTO – Azioni per le periferie torinesi e dalla Città di Torino.
Dopo l’esempio di Milano, Il MAUA vuole rappresentare un nuovo ed innovativo modello di museo a cielo aperto che esce fuori dalle quattro mura aprendosi alla città: attraverso tour urbani, visite guidate e passeggiate per le vie e i quartieri periferici, il museo rappresenta il primo esempio di fusione della realtà con il digitale.
Ma cos’è questa tanto nominata “realtà aumentata”? Molti di voi ne avranno già sentito parlare mentre chi lo sente per la prima volta ne rimarrà di certo incuriosito.
La realtà aumentata ci racconta, in questo caso, le opere che ci circondano e che, tramite l’uso di smartphone e dispositivi mobili, vengono trasformate e modificate con l’aggiunta di animazioni e contenuti digitali che consentono di avere una conoscenza più approfondita, creativa e fantasiosa dell’ambiente intorno a noi.
Proprio in questi giorni è avvenuta a Torino l’inaugurazione del museo. Visitarlo è sempre possibile: basterà consultare la mappa delle opere disseminate per la città ed ognuno avrà la possibilità, una volta giunto sul posto, di scegliere il proprio percorso.
Attraverso l’app Bepart sarà possibile inquadrare l’opera di street art con lo smartphone per vederla animarsi e trasformarsi in un’opera d’arte digitale.
Vi chiederete, in che modo l’uso di tecnologie si inserisce all’interno della dimensione urbana e dell’arte?
L’esperienza del MAUA, come si legge sul sito di Camera – Centro Italiano per la fotografia, nonché promotore dell’iniziativa, si occupa di “proporre un vero e proprio percorso narrativo, formativo, di co-progettazione e attivazione della comunità locale, con l’obiettivo di trasformare le zone decentrate in musei a cielo aperto. La street art diventa protagonista al centro di percorsi esplorativi e, grazie all’aiuto della realtà aumentata, permette di cambiare sguardo sulla città che pensiamo di conoscere”.
Si tratta di un museo diffuso che nasce dalla creatività dei ragazzi: la sua creazione è infatti il risultato del lavoro di oltre un centinaio di giovani che, supportati da fotografi professionisti, hanno partecipato attivamente a laboratori di fotografia itinerante con l’obiettivo di esplorare le vie e gli angoli della città, alla ricerca della Street Art torinese.
Obiettivo iniziale del progetto è stato realizzare una mappatura delle sempre più numerose opere murali che compaiono sui muri e colorano tutti i giorni la nostra città, che conta ad oggi più di 300 opere. I ragazzi selezionati hanno avuto quindi la possibilità di confrontarsi con gli artisti professionisti ed emergenti attraverso un lavoro di co-progettazione e collaborazione.
Attraverso call aperte sono state realizzate successivamente le opere di realtà aumentata per mezzo di programmi di editing foto, video e modellazione 3D con l’elaborazione di un contenuto animato per un totale di 46 opere entrate a far parte della mostra itinerante.
MAUA è un nuovo modello di museo, diffuso e partecipativo che contribuisce in chiave artistica alla valorizzazione delle periferie, conducendo le persone a vivere e scoprire spazi della città ancora poco conosciuti.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento