No alle uccisioni: abbattimenti esclusi dal nuovo “Piano Lupo”
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“Dopo mesi di confronto con le regioni e gli enti locali, è pronto il Piano Lupo che sarà presto discusso in conferenza delle regioni. Nessun abbattimento ma 22 azioni anche territoriali per gestire la convivenza tra l’uomo e il lupo”. Così il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha comunicato che il ministero dell’Ambiente ha elaborato il nuovo “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia” che non prevede le uccisioni, ovvero quelli “abbattimenti controllati” che erano previsti nel precedente piano del 2017 e che avevano provocato le proteste di cittadini e ambientalisti sino al congelamento del provvedimento nella Conferenza-Stato-Regioni. È esclusa dunque la riapertura della caccia, mentre rimangono tutte le altre misure per permettere la convivenza fra lupi e bestiame.
“Ci auguriamo – commenta Antonio Nicoletti, responsabile Aree protette e biodiversità di Legambiente – che le Regioni ratifichino questo provvedimento. È un piano necessario per la conservazione e la tutela di questo importante predatore, che valorizza il percorso sperimentato sull’Appennino con il progetto Life Wolfnet, e giustamente punta sulla prevenzione delle predazioni agli animali al pascolo e sulla risoluzione dei conflitti con gli allevatori, rinunciando agli abbattimenti selettivi, che non sono in alcun modo utili a una strategia di convivenza di lungo respiro”. L’associazione auspica, quindi, che il documento giunga in tempi rapidi all’approvazione e che si stanzino le risorse necessarie alla messa in atto delle soluzioni di prevenzione.
“Con l’esclusione degli abbattimenti, finalmente sembra sia stato fatto un importante passo verso un Piano di conservazione che crea le condizioni per una migliore convivenza con l’animale simbolo della Natura d’Italia: il lupo. Un piano in grado di fare la differenza, quello per cui ci siamo battuti fino ad oggi, deve promuovere laricerca e il monitoraggio, combattere il bracconaggio, individuare sostenere le azioni di prevenzione dei danni, che sono la migliore risposta ai conflitti”, ha commentato il WWF.
“La presenza e la diffusione del lupo – continua l’associazione ambientalista – possono essere messi a rischio dalla mancanza di visione d’insieme, dalla poca attenzione nei riguardi del suo impatto sulle attività produttive (servono, quindi, adeguate compensazioni dei danni) e soprattutto dalla disinformazione e dalla scarsa conoscenza di quelle che sono le corrette misure di prevenzione dei danni. Il fatto che le dichiarazioni del ministro Costa sul nuovo Piano lupo vadano in questa direzione, escludendo gli abbattimenti, fa ben sperare per il futuro dell’animale simbolo della natura d’Italia”.
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