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Biella - “Questo lavoro per me è il lavoro più bello del mondo. Anche e soprattutto nonostante le difficoltà”. Ha le idee chiare Adolfo Marchetti, gestore di Iride Srl, azienda di Andorno Micca (provincia di Biella) che si occupa della tintoria, nobilitazione e finissaggio dei tessuti.
L’azienda lavora conto terzi: il cliente tipo dell’azienda porta ad Iride il tessuto greggio, che viene successivamente lavorato a seconda delle esigenze del committente stesso.
Alla fine il tessuto viene tinto, nobilitato ed inviato ai clienti per il confezionamento. L’azienda lavora con molti partner importanti del settore della moda e dell’abbigliamento.
Una delle particolarità di Iride è l’utilizzo di tinture naturali per quanto riguarda la colorazione della lana, storico materiale del territorio biellese che vive,in questi ultimi anni, un rinnovato splendore in termini di utilizzo e produzione, dopo un lungo periodo di stallo; negli ultimi anni, dentro Iride, la lana è diventata la fibra maggiormente utilizzata, e l’azienda possiede dal 2011 la certificazione GOTS che attesta la sostenibilità e la qualità delle tinture naturali utilizzate.
Iride è una realtà storica del territorio, nata nel 1971, ed ha attraversato numerosi fasi di cambiamenti nel corso degli anni. Adolfo Marchetti, l’attuale gestore, è subentrato solamente a partire dal 2002, in un periodo davvero difficile per il tessuto produttivo biellese: “allora l’azienda era allo stremo.
Dal 2002 abbiamo iniziato un percorso di ristrutturazione molto lungo, che ha visto il suo compimento nel 2013” ci spiega Marchetti “con l’ingresso nella gestione dell’azienda di alcune realtà aziendali di Como”.
Dopo un amplificazione ancora più drastica della crisi del settore tessile dal 2008 al 2013, che ha visto molte aziende della zona chiudere i battenti, almeno per Iride e per alcune altre realtà aziendali virtuose del territorio si è verificata una parziale inversione di tendenza.
“Ho visto molte aziende a me vicine chiudere” ci racconta Marchetti “ed è stato un periodo di grande tristezza, ma da alcuni anni si sta verificando un’inversione di tendenza che ci fa ben sperare”.
Iride, per quanto riguarda la ripresa del settore tessile, è un pezzo di un puzzle del biellese che stiamo approfondendo in queste ultime settimane su Piemonte che Cambia.
Grazie alla spinta costante nella ricerca di nuovi prodotti, nella sperimentazione di nuove collaborazioni, nella specializzazione sempre più mirata verso nuovi tipi di tintura e di finissaggi, la squadra di quaranta persone (composta in larga parte da donne e giovani) sembra rappresentare una speranza importante per la rinascita, culturale e imprenditoriale di un tessuto produttivo che fa scuola nel mondo da molti anni.
“Gli imprenditori devono porre le basi per creare un rapporto positivo e produttivo con i giovani del nostro territorio, che permetta loro di farli appassionare e innamorare di questo lavoro: per troppi anni la cultura del tessile è stata abbandonata ed abbiamo il dovere e il piacere di provare a farla rinascere” conclude Marchetti.
“Anche le istituzioni devono fare la stessa cosa. Bisogna cercare tutti insieme di fare gruppo, per creare un domani e un futuro al biellese che sia adeguato alla magnificenza che merita questo territorio.”
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