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Rimini - Assamil ovvero “Albero casa” è il nome con cui si identificano otto ragazzi, tra i venti e i trent’anni che vivono a Rimini in una comunità urbana. Per saperne di più ho parlato con Denise che mi ha raccontato come cinque anni fa è nata questa esigenza di condivisione di idee, spazi ed esperienze.
Parlando con lei la prima cosa che mi ha colpita è stata una sua semplicissima domanda, mi ha chiesto “Come stai?”. Era la prima volta che ci parlavamo e la sua non era una semplice domanda di circostanza: ho colto un sincero interesse. Così Denise mi ha trasmesso subito parte del loro progetto e approccio alla vita.
Dopo la sua domanda, infatti, è rimasta in silenzio aspettando pazientemente finché non ho iniziato a parlare. È stata evidente fin da subito la loro ricerca e attenzione verso quei valori che troppo spesso vengono sacrificati a causa di una vita “mordi e fuggi”, soprattutto tra i giovani che sono bombardati continuamente dal dover fare, dimostrare e realizzare spesso spinti da quel che ci si aspetta da loro o da quel che “è giusto fare” più che dal semplice “vivere con i propri colori”, come ci ha raccontato sorridendo Denise.
Nella loro originale famiglia ci sono studenti in sociologia, in bioedilizia, ingegneri, naturopati ma anche pranoterapeuti, artisti e operatori Shiatsu. All’interno del gruppo ognuno porta ciò che è davvero, ciò che ama essere e lo mette a beneficio degli altri portando ogni giorno esperienze, condivisioni, idee e tanto desiderio di allargare questa visione della vita a più persone possibili.
Questi ragazzi hanno creato la loro comunità all’interno di una casetta vicino a un grande parco sottolineando l’importanza dell’amore incondizionato verso la natura, gli alberi e verso il prossimo. Il loro è un progetto va al di là di una semplice convivenza o cohousing: è un modo per conoscere e interessarsi veramente delle persone, nella loro totalità e unicità. La quotidianità è organizzata perfettamente con dei ruoli in cui vengono suddivise le responsabilità, dalle pulizie alla cucina e a rotazione viene eletta una guida del gruppo.
Assamil ha inoltre creato un appuntamento fisso per chi vuole avvicinarsi e vedere più da vicino di cosa si tratta e lo fa organizzando un aperitivo ogni giovedì, aperto a tutti ma cercando di non superare le trenta persone in quanto questi momenti di ritrovo sono molto importanti e speciali e vogliono essere certi che ogni persona si senta benvenuta, seguita e che prenda parte alle attività che si svolgono insieme. Gli aperitivi ad Assamil sono occasioni di crescita personale con esperimenti sensoriali, giochi, meditazioni, ascolto di musica e tanta condivisione.
I ragazzi di Assamil si ispirano all’ecovillaggio di Damanhur in cui hanno trovato una risonanza dei loro valori e di approccio alla vita oltre alla guida di chi ha abbracciato questo stile di vita circa quarant’anni fa. Hanno recentemente organizzato un weekend presso l’ecovillaggio di Torino dove attraverso i social e il passaparola hanno invitato chiunque desiderava vivere due giorni di meditazione, condivisione e raccoglimento nella natura.
“E le tensioni? E i litigi?”. Denise ci ha dato una risposta semplice e matura: “Le controversie possono nascere e sono normalissime ma le affrontiamo chiedendo di fare sempre un passo verso l’altro e di risolverle entro una settimana, in privato o con l’aiuto del gruppo e anche questi momenti diventano occasioni di condivisione e crescita”. Abbiamo chiesto se ci sono delle regole per poter entrare nel loro gruppo: l’unica su cui sono tassativi è quella del non fumare.
Il loro desiderio è quello di crescere come comunità e di avvicinare sempre più persone a questo nuovo modo di vivere, a dispetto dell’estrema individualità con cui ognuno di noi, spesso senza volerlo vive ogni giorno, Assamil propone un’apertura di se stessi e verso gli altri e considerando la bella energia che si percepisce parlando con loro, vale la pena rifletterci su.
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