Casa Diffusa della Biodiversità Agraria: una ricchezza per salvaguardare l’agricoltura tradizionale
Seguici su:
Cuneo - “In ogni luogo della Terra dove l’agricoltura si è diffusa, le popolazioni contadine hanno da sempre curato e sviluppato la gestione delle sementi, con molteplici pratiche differenziate secondo gli agroecosistemi e le forme sociali. Nel mondo attuale dominato da un’economia che privatizza ogni fase della produzione agricola, la millenaria gestione collettiva delle sementi assume anche un nuovo significato, quello di preservare e gestire in modo evolutivo le varietà agrarie tradizionali, affinché continuino ad essere beni comuni dei contadini e delle loro comunità.
Nascono così nuove alleanze tra agricoltori, ricercatori e società civile che si concretizzano nelle esperienze comunitarie delle Case delle sementi, con lo scopo di conservare e garantire l’accesso a sementi di buona qualità ed adatte al territorio, associandovi anche attività di formazione e sperimentazione in campo”.
Emerge passione, ma anche un forte senso di identità nelle parole e nel lavoro che da anni il Comizio Agrario di Mondovì sta portando avanti nel monregalese, territorio segnato da un indissolubile legame con l’agricoltura, che ha da sempre caratterizzato la storia e le tradizioni del luogo. Un’agricoltura che necessita ora più che mai di una riscoperta ed un rilancio nell’ottica di una valorizzazione delle sue biodiversità ma anche di più solide sensibilità che mirino ad una salvaguardia delle tradizioni e dei saperi.
Un’azione concreta ha avuto avvio in questi anni con il progetto della Casa Diffusa della Biodiversità Agraria (CaDiBiA) che vede come promotori il Comizio Agrario di Mondovì in sinergia con Legambiente Cuneo, Associazione Rurale Italiana e Centro studi etnografici Museo “Augusto Doro” in una unione partecipata che mette in campo competenze diverse e conoscenze per garantire un vero e proprio rilancio dell’agricoltura sul territorio.
Il progetto ha come scopo la creazione ed il rafforzamento di una rete diffusa sul territorio cuneese e piemontese che metta in relazione soggetti con la medesima passione per la propria terra, al fine di condividere lo stesso percorso: sono invitati agricoltori, tecnici, docenti, studenti, cittadini e associazioni a prendere parte all’iniziativa.
In particolare, si prevede la presenza di siti sperimentali nei quali si svolgeranno azioni di recupero e reintroduzione delle varietà vegetali tradizionali negli ambiti frutticolo, orticolo e cerealicolo.
Il progetto avviene in collaborazione con l’Istituto Tecnico Agrario di Mondovì, la Scuola Forestale di Ormea e il Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino.
Le azioni previste includono un lavoro storico documentario per la realizzazione di un inventario dei dati sulla presenza e diffusione delle varietà locali sul territorio, la raccolta delle sementi necessarie per i campi sperimentali, la formazione tra agricoltori e ricercatori.
Ma anche momenti di scambio dei semi, incontri sulle tecniche di conservazione delle sementi e la produzione e diffusione di materiale documentario e informativo per aumentare la conoscenza nei cittadini.
La Casa Diffusa della Biodiversità Agraria, ai fini di sostenere questo percorso, darà luogo ad una giornata pubblica in data 28 aprile per diffondere le pratiche legate alla valorizzazione agraria e territoriale.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento