4 Apr 2019

CAES, la prima assicurazione etica italiana – Io faccio così #245

Scritto da: Daniel Tarozzi
Intervista di: Daniel Tarozzi
Riprese di: Daniel Tarozzi
Montaggio di: Paolo Cignini

Chiunque possieda un automobile è assicurato. Milioni di persone, inoltre, investono denaro in assicurazioni legate alla propria abitazione, attività economica o associativa. Eppure in pochi si interrogano su quali siano le logiche che muovono le compagnie assicurative. Approfondiamo il discorso con Gianni Fortunati, Direttore del primo Consorzio Assicurativo Etico e Solidale.

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Milano, Lombardia - Da molti anni sento parlare di banche armate e di campagne a favore di un’economia ed una finanza etica; MAG, GAT, RES, DES sono sigle molto note nel mondo degli attivisti e di chi si attiva per cambiare il mondo dal basso. Eppure, raramente si riflette su un’altra fonte di investimento che riguarda quasi ogni cittadino italiano maggiorenne: l’assicurazione. Mentre su altri fronti le persone prima di scegliere dove mettere i loro soldi si informano, riflettono e – in molti casi – esercitano scelte motivate anche da fattori etici ed ideali, quando si tratta di assicurare la propria auto o la propria casa, sembra che l’unico parametro importante sia dato dal costo. Ma è proprio così?

Per approfondire l’argomento ho deciso di intervistare Gianni Fortunati, Direttore di CAES Italia, Consorzio Assicurativo Etico e Solidale. Gianni mi riceve nel suo ufficio, a Milano, e iniziamo subito a ripercorrere la sua esperienza ventennale (CAES viene fondata nel ’94 e lui ci lavora dal ’98).

Tutto nasce dal mondo dell’economia solidale e del consumo critico. Come si evince da quanto riproposto nella video-intervista qui riportata, all’interno di CAES i consumatori diventano anche soci. E non solo formalmente. Infatti fin dall’inizio si è cercato di “formare” il consumatore, conducendolo nei meandri delle logiche che governano le compagnie assicurative e più in generale i servizi che esse offrono.
Va considerato che alcune grandi compagnie assicurative movimentano cifre superiori a quelle di diverse banche. Capire cosa viene fatto con quei soldi, con che logiche e modalità e con quali controlli può quindi fare davvero la differenza sul proprio investimento.

Per CAES – che tecnicamente non è una compagnia assicurativa, ma un intermediatore – l’assicurazione è un progetto sociale, uno strumento di equità sociale, una tranquillità e un sostegno di fronte ad un possibile disagio. Non a caso, quindi, CAES si rivolge principalmente ai soggetti del Terzo Settore, associazioni, cooperative sociali A e B, e più in generale il mondo del no profit, offrendo pacchetti specifici che rispondono ad esigenze che la maggior parte degli altri operatori non prende in considerazione. Ovviamente, però, ci sono anche molte offerte destinate alle famiglie e ai singoli cittadini.

Per fare un esempio, rispetto al terzo settore, viene presa in considerazione la tutela civile, quella dei beni immobiliari, dei loro contenuti e, in alcuni casi, la tutela legale. Idem per la famiglia: si va dalla casa, all’auto, alla tutela civile.

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Sull’assicurazione dell’auto, lo sforzo è quello di eliminare le differenze territoriali che fanno sì che oggi un cittadino, a parità di classi di merito, paghi cifre diverse in base alla regione di residenza. CAES cerca di eliminare questa logica (spesso deficitaria e fondata su presupposti errati).

A livello operativo, il partner di CAES è ASSIMOCO (l’assicurazione di riferimento del mondo cooperativo italiano). Il principale mondo di riferimento quello dei “gasisti” (gli appartenenti alle 45 mila famiglie afferenti ad un Gruppo di Acquisto Solidale), i soci di Banca Etica e i soci di Amnesty International.

Le pratiche possono essere realizzate attraverso il sito web, dal preventivo alla firma del contratto. “Uno dei nostri sforzi maggiori – ci tiene a precisare Gianni – è la comunicazione. Non potendo offrire un servizio capillare sul territorio, cerchiamo di sopperire con una costante attenzione alla comunicazione on line. Ad esempio nel caso delle assicurazioni per auto prendiamo per mano il cliente e lo accompagniamo dal momento dell’eventuale ‘incidente’ fino alla liquidazione.

Più in generale – continua – per assicurarsi con CAES è sufficiente andare sul sito. Qui si trovano le sezioni dedicate all’associazionismo, ai consorzi, alla famiglia o all’impresa e si ottengono tutte le informazioni inerenti le diverse progettualità. Da quella pagina si può chiedere il preventivo, si apre un format con l’anagrafica e tutte le informazioni necessarie per dare il servizio richiesto. Se manca qualcosa il cliente verrà contattato direttamente da un operatore di CAES. Se il preventivo andrà bene arriverà la polizza”.

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Oltre a fornire una grande attenzione all’eticità dei servizi offerti, e all’assenza di profitti, CAES cerca di contraddistinguersi anche nella gestione del personale. “Siamo no profit per davvero – ci spiega infatti Gianni – crediamo che chi eroga un servizio sociale come quello assicurativo non possa essere profit. Chi lavora qui, inoltre, ha un contratto da cooperativa sociale italiana”.

Il mercato tradizionale si sta svegliando solo ora. Alcune compagnie cominciano a proporre solo oggi polizze sul volontariato che CAES fornisce fin dal 2000…

Inoltre, i margini che i clienti permettono vengono interamente reinvestiti nel sostegno a progetti sul territorio.  “Come si evince dal nostro bilancio sociale – specifica Gianni – investiamo circa il 5/7% in progetti sociali. Tra questi, Amnesty International, Legambiente, fiere di territorio, e molti altri progetti che vale la pena sostenere. Ogni anno verifichiamo cosa possiamo fare. Per fortuna ASSIMOCO ci sta sostenendo su queste iniziative”.

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Gianni conclude la nostra chiacchierata raccontandomi cosa lo ha spinto a lavorare per tanti anni in questo settore: “CAES mi ha permesso di sognare un mondo in cui una compagnia assicurativa poteva essere etica, in tutti gli ambiti: sia nella relazione che nella considerazione di cosa è una polizza, che nella gestione del denaro del consumatore. L’ambito assicurativo ha sempre bisogno di un partner esterno, l’autonomia è veramente difficile. Ma una filiera quasi completa è possibile. Quindi quello che mi ha mosso e ancora oggi mi muove è stato cercare di realizzare questa bellissima utopia”.

Per saperne di più sugli “investimenti” delle assicurazioni tradizionali e sui motivi per cui scegliere un’assicurazione Etica si leggano gli approfondimenti di Altraeconomia:
https://altreconomia.it/assicurazioni-clima/
https://altreconomia.it/assicurazione-auto-online-chi-sono-e-come-operano-i-comparatori/
https://altreconomia.it/generali-carbone-polonia/

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